Tesi etd-10142025-115311 |
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Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale
Autore
PAGANUCCI, BIANCA
URN
etd-10142025-115311
Titolo
La resistenza dell'io lirico e della parola poetica in "Satura" e nel "Diario del '71 e del '72" di Montale
Dipartimento
FILOLOGIA, LETTERATURA E LINGUISTICA
Corso di studi
ITALIANISTICA
Relatori
relatore Campeggiani, Ida
controrelatore Donnarumma, Raffaele
controrelatore Donnarumma, Raffaele
Parole chiave
- language
- linguaggio
- parola poetica
- poetic language
- resistance
- resistenza
Data inizio appello
07/11/2025
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
07/11/2065
Riassunto
La ripresa della scrittura poetica, dopo circa dieci anni di silenzio, segna una svolta significativa nella produzione di Eugenio Montale. Le raccolte poetiche apparse nel panorama letterario dopo la stagione della "Bufera e altro" sono caratterizzate da un’apertura alla prosa e da un abbassamento formale rispetto alla produzione precedente; infatti, l'anziano poeta , costretto a misurarsi con un’epoca ostile, segnata da una progressiva marginalizzazione della parola poetica, non può che accettare di «vivere sul rovescio della poesia, accettandone i rischi e le torture» (Montale, "Strumenti umani", in "Sulla poesia", p. 322).
Sulla base di questa premessa, nel presente elaborato si è deciso di mettere in luce il tema della resistenza dell’io lirico e della sua parola poetica in "Satura" e nel "Diario del ’71 e del ’72". Si è preferito, dunque, conferire maggiore importanza alle dichiarazioni di persistenza del Vecchio, piuttosto che alla sua tendenza all’autosvalutazione che, ad ogni modo, si è tenuta in considerazione come elemento di una contraddizione sempre latente tra rinuncia e resistenza poetica.
Sulla base di questa premessa, nel presente elaborato si è deciso di mettere in luce il tema della resistenza dell’io lirico e della sua parola poetica in "Satura" e nel "Diario del ’71 e del ’72". Si è preferito, dunque, conferire maggiore importanza alle dichiarazioni di persistenza del Vecchio, piuttosto che alla sua tendenza all’autosvalutazione che, ad ogni modo, si è tenuta in considerazione come elemento di una contraddizione sempre latente tra rinuncia e resistenza poetica.
File
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