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Archivio digitale delle tesi discusse presso l’Università di Pisa

Tesi etd-10142025-114504


Tipo di tesi
Tesi di specializzazione (4 anni)
Autore
GEMIGNANI, SAMUELE
URN
etd-10142025-114504
Titolo
Efficacia e tollerabilità del trattamento a lungo-termine con agonisti oppioidi su uso di sostanze, funzionamento globale e disregolazione emotiva in pazienti adulti con Disturbo da Uso di Oppioidi e sintomi di Disturbo da Deficit di Attenzione/Iperattività: confronto tra metadone racemico (R,S-metadone) e levometadone (R-metadone)
Dipartimento
MEDICINA CLINICA E SPERIMENTALE
Corso di studi
PSICHIATRIA
Relatori
relatore Perugi, Giulio
Parole chiave
  • adhd
  • disturbo da uso di oppioidi
  • levometadone
  • metadone
Data inizio appello
12/11/2025
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
12/11/2095
Riassunto
Introduzione. Il disturbo da deficit di attenzione/iperattività (ADHD) è frequentemente associato a disturbi da uso di sostanze (SUD), in particolare al disturbo da uso di oppioidi (OUD), configurando quadri clinici complessi e di difficile gestione. Il trattamento con metadone racemico è lo standard nella terapia agonista oppioide (OAT), ma recenti evidenze suggeriscono un potenziale beneficio del levometadone, in termini di efficacia, tollerabilità e modulazione dopaminergica, con possibili ricadute positive sulla disregolazione emotiva e sull’impulsività, sintomi centrali nell’ADHD.
Obiettivi. Valutare l’impatto clinico del passaggio dal metadone racemico al levometadone in pazienti con OUD, con particolare attenzione a: (1) disregolazione emotiva (RIPoSt-40), (2) consumo di sostanze psicoattive, (3) funzionamento globale (CGI). Obiettivi secondari includevano l’analisi del ruolo dei sintomi ADHD (ASRS≥14 vs <14) e degli incrementi posologici di levometadone sugli outcome clinici.
Metodi. Studio osservazionale su 79 pazienti (12 donne, età media 49±11 anni) reclutati presso i Ser.D. dell’Azienda USL Toscana Nord-Ovest e trasferiti da terapia con metadone racemico a levometadone (dose iniziale = 50% della precedente). Sono stati utilizzati ASRS-5, RIPoSt-40 e CGI a baseline, T1 (~2 mesi) e T2 (~6 mesi). Analisi statistiche condotte tramite modelli misti lineari (LMM).
Risultati. Il 29.1% del campione presentava sintomi clinicamente significativi di ADHD (ASRS≥14), con maggiore vulnerabilità psichiatrica, peggiori condizioni lavorative e livelli più elevati di disregolazione emotiva al baseline. Nel follow-up, si osserva un miglioramento significativo dell’impulsività emotiva (RIPoSt) e del punteggio CGI già a T1, mantenuto a T2. Nei pazienti con ADHD, la riduzione dell’impulsività risulta particolarmente marcata (–7.9 punti a T2, p<.001). Non emergono effetti significativi legati all’aumento di dose di levometadone.
Conclusioni. Il passaggio a levometadone si associa a un miglioramento precoce e stabile della gravità clinica e, in particolare, a una riduzione dell’impulsività emotiva nei pazienti con ADHD, senza incremento del rischio di consumo di sostanze. Questi risultati suggeriscono che il levometadone possa rappresentare un’opzione terapeutica vantaggiosa nei soggetti con doppia diagnosi ADHD-OUD, aprendo prospettive verso strategie di trattamento più personalizzate.
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