Tesi etd-10132025-143937 |
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Tipo di tesi
Elaborati finali per laurea triennale
Autore
FINOCCHIARO, ANNAGIULIA
URN
etd-10132025-143937
Titolo
Disfunzioni metaboliche nei pazienti epilettici: ruolo dei farmaci anticonvulsivanti e strategie di intervento
Dipartimento
FARMACIA
Corso di studi
SCIENZE DEI PRODOTTI ERBORISTICI E DELLA SALUTE
Relatori
relatore Fornai, Matteo
Parole chiave
- dieta chetogenica
- epilessia
- farmaci anticonvulsivanti
- lipidico
- metabolismo glucidico
- osseo
Data inizio appello
08/10/2025
Consultabilità
Completa
Riassunto
L’epilessia, una condizione neurologica persistente, è caratterizzata da crisi epilettiche ricorrenti. Queste crisi sono essenzialmente episodi clinici innescati da scariche elettriche improvvise e anomale nella corteccia cerebrale. Questa tesi nasce da una profonda curiosità sugli effetti a lungo termine dei farmaci anticonvulsivanti (FAE) sull'organismo delle persone con epilessia. Sebbene i FAE rappresentino un elemento fondamentale nel trattamento dell’epilessia, offrendo un controllo efficace delle crisi, se vengono utilizzati a lungo termine, possono anche innescare una serie di problemi metabolici. Questi effetti collaterali includono l'osteoporosi, l’aumento ponderale, il diabete mellito e la dislipidemia. Queste alterazioni, anche se non si manifestano nell’immediato, possono compromettere, in modo sostanziale, la qualità della vita dei pazienti.
Il mio lavoro inizia con una panoramica storica dell'epilessia, ripercorrendone l'evoluzione da antiche credenze, come quella di "malattia sacra", fino alle nostre attuali conoscenze neurofisiologiche. Successivamente, approfondisce i metodi di classificazione, le procedure diagnostiche e le strategie terapeutiche contemporanee.
Il fulcro della tesi è rappresentato dal ruolo dei farmaci anticonvulsivanti sia di vecchia che di nuova generazione, che sono fondamentali per la gestione delle crisi epilettiche, ma che influenzano anche il metabolismo corporeo. Viene esaminato il funzionamento di alcuni farmaci chiave, come i modulatori GABAergici, per esempio fenobarbital e benzodiazepine, e gli inibitori della trasmissione nervosa eccitatoria. Si sottolinea come la loro farmacocinetica e il metabolismo, spesso mediati dal citocromo P450, possano portare a significative disfunzioni metaboliche. L'analisi evidenzia le ripercussioni di queste interazioni sulla salute, la gestione degli effetti collaterali e l'importanza di una valutazione clinica globale. Inoltre, viene preso in considerazione il ruolo della chirurgia come opzione terapeutica nelle epilessie farmaco-resistenti, offrendo così, una soluzione, alcune volte definitiva che può portare alla sospensione della terapia farmacologica e all’ eliminazione degli effetti collaterali a essa correlati.
Una gestione terapeutica ottimale richiede un approccio proattivo e multidisciplinare che si articola su tre strategie interdipendenti: monitoraggio, modifiche dello stile di vita e terapia farmacologica. Il monitoraggio regolare dei parametri clinici e di laboratorio (glicemia, profilo lipidico, densità minerale ossea) è cruciale per una diagnosi precoce. Le modifiche dello stile di vita, come l'adozione di una dieta equilibrata, come quella chetogena, e l'esercizio fisico regolare, rappresentano la prima linea di difesa per contrastare l’aumento di peso, migliorare la sensibilità all’insulina e rafforzare la salute ossea. Infine, quando tali interventi non sono sufficienti, la terapia farmacologica mirata diventa essenziale. La tesi esamina l'uso della metformina per le alterazioni glucidiche, sottolineando il suo ruolo nell'attivazione dell'AMPK. Per quanto riguarda le dislipidemie, si analizza l'utilizzo di statine e fibrati, con particolare attenzione alla scelta di farmaci che minimizzino le interazioni con il citocromo P450. L’utilizzo della vitamina D, calcio e bifosfonati, rappresentano una strategia per contrastare il riassorbimento osseo.
La vera vittoria terapeutica non si misura solo dall'assenza di crisi, ma dal benessere completo dell'individuo.
Il mio lavoro inizia con una panoramica storica dell'epilessia, ripercorrendone l'evoluzione da antiche credenze, come quella di "malattia sacra", fino alle nostre attuali conoscenze neurofisiologiche. Successivamente, approfondisce i metodi di classificazione, le procedure diagnostiche e le strategie terapeutiche contemporanee.
Il fulcro della tesi è rappresentato dal ruolo dei farmaci anticonvulsivanti sia di vecchia che di nuova generazione, che sono fondamentali per la gestione delle crisi epilettiche, ma che influenzano anche il metabolismo corporeo. Viene esaminato il funzionamento di alcuni farmaci chiave, come i modulatori GABAergici, per esempio fenobarbital e benzodiazepine, e gli inibitori della trasmissione nervosa eccitatoria. Si sottolinea come la loro farmacocinetica e il metabolismo, spesso mediati dal citocromo P450, possano portare a significative disfunzioni metaboliche. L'analisi evidenzia le ripercussioni di queste interazioni sulla salute, la gestione degli effetti collaterali e l'importanza di una valutazione clinica globale. Inoltre, viene preso in considerazione il ruolo della chirurgia come opzione terapeutica nelle epilessie farmaco-resistenti, offrendo così, una soluzione, alcune volte definitiva che può portare alla sospensione della terapia farmacologica e all’ eliminazione degli effetti collaterali a essa correlati.
Una gestione terapeutica ottimale richiede un approccio proattivo e multidisciplinare che si articola su tre strategie interdipendenti: monitoraggio, modifiche dello stile di vita e terapia farmacologica. Il monitoraggio regolare dei parametri clinici e di laboratorio (glicemia, profilo lipidico, densità minerale ossea) è cruciale per una diagnosi precoce. Le modifiche dello stile di vita, come l'adozione di una dieta equilibrata, come quella chetogena, e l'esercizio fisico regolare, rappresentano la prima linea di difesa per contrastare l’aumento di peso, migliorare la sensibilità all’insulina e rafforzare la salute ossea. Infine, quando tali interventi non sono sufficienti, la terapia farmacologica mirata diventa essenziale. La tesi esamina l'uso della metformina per le alterazioni glucidiche, sottolineando il suo ruolo nell'attivazione dell'AMPK. Per quanto riguarda le dislipidemie, si analizza l'utilizzo di statine e fibrati, con particolare attenzione alla scelta di farmaci che minimizzino le interazioni con il citocromo P450. L’utilizzo della vitamina D, calcio e bifosfonati, rappresentano una strategia per contrastare il riassorbimento osseo.
La vera vittoria terapeutica non si misura solo dall'assenza di crisi, ma dal benessere completo dell'individuo.
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| TESI_FIN...ulia_.pdf | 2.62 Mb |
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