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Archivio digitale delle tesi discusse presso l'Università di Pisa

Tesi etd-10122021-180914


Tipo di tesi
Tesi di specializzazione (5 anni)
Autore
PAROLO, EVA
URN
etd-10122021-180914
Titolo
Studio della ricostituzione immune tramite immunofenotipo B e T avanzato dopo trapianto di cellule staminali ematopoietiche in pazienti oncoematologici pediatrici: casistica della U.O. di Oncoematologia Pediatrica di Pisa
Dipartimento
MEDICINA CLINICA E SPERIMENTALE
Corso di studi
PEDIATRIA
Relatori
relatore Prof. Peroni, Diego
correlatore Dott.ssa Menconi, Mariacristina
Parole chiave
  • Trapianto cellule staminali
  • Pediatria
  • Ricostituzione immune
Data inizio appello
02/11/2021
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
02/11/2024
Riassunto
Il trapianto di cellule staminali ematopoietiche (TCSE) rappresenta, ad oggi, una terapia consolidata nel trattamento di numerose patologie oncoematologiche e non. Cruciale per il successo della procedura trapiantologica è la ricostituzione del sistema immune, in quanto un ritardo o un alterato ripristino della ricostituzione immune ha un impatto significativo sulla morbilità legata alle infezioni, sul rischio di ricaduta e sulla overall survival (OS). Diversi fattori influenzano la ricostituzione immune dopo il trapianto e possono essere divisi in due gruppi: fattori legati al paziente, di cui il principale è rappresentato dall’età, e fattori legati al trapianto, tra cui rientrano il tipo di trapianto (allogenico o autologo), il regime di condizionamento (mieloablativo o a ridotta intensità), la fonte di cellule staminali (midollari, periferiche o cordonali), le terapia di prevenzione della Graft versus Host Disease (GvHD), lo sviluppo di GvHD e le terapie ad essa associate (corticosteroidi, terapia immunosoppressiva), le infezioni (sepsi, infezione da CMV ect). Data l’importanza della ricostituzione immune dopo trapianto abbiamo deciso di valutare la ricostituzione dell’immunità cellulo-mediata e umorale a 3, 6 e 12 mesi tramite l’analisi dell’immunofenotipo T e B avanzato in pazienti sottoposti a TCSE. L’obiettivo dello studio è quello di andare a valutare l’associazione tra la progressiva e graduale ricostituzione immunitaria e il mantenimento dello stato di remissione di malattia e/o di attecchimento del graft, di valutare le tempistiche di inizio delle vaccinazioni e, infine di valutare la cinetica di ricostituzione, in modo particolare dei linfociti B, come marker di previsione della necessità di una terapia sostitutiva con immunoglobuline a lungo termine. In questo elaborato presenteremo i dati relativi alla ricostituzione immune a 3 mesi e 6 mesi dei primi pazienti arruolati nello studio sottoposti a TCSE c/o U.O. di Oncoematologia pediatrica di Pisa tra gennaio e agosto 2021. Dalle prime valutazioni, emerge come l’andamento della ricostituzione immune nei nostri pazienti sia in linea con quanto riportato in letteratura. Difatti abbiamo osservato una ripresa più rapida dei linfociti T CD8+ rispetto a CD4+ e per quanto riguarda le sottopopolazioni linfocitarie abbiamo riscontrato un’iniziale proliferazione a 3 mesi dei linfociti T memory (via timo-indipendente) e successivamente dei linfociti T naive (via timo-dipendente) alla valutazione dei 6 mesi. Per quanto riguarda i linfociti B abbiamo osservato il loro iniziale recupero con proliferazione delle sottopopolazioni naive a partire dal sesto mese nei trapianti allogenici e a partire dal secondo-terzo mese nei trapianti autologhi. Inoltre in un paziente la combinazione di età, condizioni cliniche ed immunologiche ha permesso l’esecuzione di vaccino anti-SARS-CoV-2 a 6 mesi dal trapianto, con riscontro di risposta sierologica presente. L’eterogeneità della popolazione e il ridotto numero di pazienti rappresentano il limite più grande del nostro studio. Tuttavia, seppur con queste limitazioni, già dai primi dati iniziali, abbiamo potuto osservare come una graduale e progressiva ricostituzione del nuovo sistema immunitario si associa al mantenimento dello stato di remissione e/o di attecchimento del graft. Inoltre abbiamo riscontrato come una valutazione della ricostituzione delle sottopopolazioni linfocitarie T e B e non solo delle popolazioni classiche e della ripresa dei valori delle immunoglobuline sia un utile strumento per valutare l’inizio del piano di rivaccinazione, strumento fondamentale di prevenzione delle infezioni nei pazienti sottoposti a trapianto.
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