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Archivio digitale delle tesi discusse presso l’Università di Pisa

Tesi etd-10112025-154432


Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale
Autore
GRAZIANO, SARA
URN
etd-10112025-154432
Titolo
La transumanza e le vie del sale in Toscana settentrionale: i territori pisano e volterrano costieri in prospettiva diacronica
Dipartimento
CIVILTA' E FORME DEL SAPERE
Corso di studi
ARCHEOLOGIA
Relatori
relatore Prof.ssa Menchelli, Simonetta
correlatore Prof. Grava, Massimiliano
Parole chiave
  • sale
  • Transumanza
Data inizio appello
07/11/2025
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
07/11/2065
Riassunto
Il presente lavoro si pone l’obiettivo di ricostruire in prospettiva diacronica i percorsi della transumanza in età antica, dalla Protostoria all’epoca romana. Il nucleo centrale della ricerca prende avvio da due aree studio della Toscana settentrionale: Coltano (PI) e Vada Volterrana (LI) ove sono stati rintracciati siti specializzati nella produzione del sale. Questi contesti, pur presentando differenze morfologiche e funzionali, condividono una posizione strategica di snodo tra la fascia costiera e l’entroterra collinare, divenendo punti di intersezione tra percorsi di mobilità stagionale, flussi commerciali e reti di insediamento. Le pratiche di transumanza e le vie del sale hanno rappresentato due componenti fondamentali del paesaggio toscano antico, incidendo sulle dinamiche economiche, sociali e insediative del territorio. I movimenti stagionali delle greggi tra le aree montane e la pianura costiera, situati rispettivamente in pianura o fondovalle (per il periodo autunnale ed invernale) e in montagna (relativamente al periodo primaverile- estivo), insieme ai percorsi dedicati al trasporto del sale dalle saline litoranee verso l’interno, hanno contribuito a definire una rete fitta di relazioni e scambi che si è evoluta nel tempo, adattandosi alle trasformazioni ambientali e storiche. Lo spostamento periodico da un’area di pascolo all’altra avviene a piedi e lungo vie in aree di passaggio e con la presenza di ricchi corsi d’acqua, attraversando zone sfruttate per lo più con forme economiche diverse, non esclusivamente pastorali.

Il sale, risorsa di primaria importanza per la conservazione dei cibi, per usi terapeutici e per l’alimentazione animale, costituiva un elemento indispensabile per l’allevamento su larga scala e per il mantenimento delle attività pastorali transumanti. In questa prospettiva, risulta ormai superata la visione tradizionale che considera le aree montane, i boschi e i pascoli come spazi marginali o improduttivi. Al contrario, emerge con chiarezza una rete di interdipendenze tra sistemi economici e culturali, in cui la cosiddetta “marginalità” si configura come componente dinamica e funzionale di un più ampio sistema territoriale. L’analisi delle forme di sfruttamento delle risorse nel lungo periodo mostra infatti la complessità e la capacità adattiva dei paesaggi antichi, nei quali agricoltura, allevamento e attività estrattive concorrevano a definire un equilibrio sostenibile e flessibile. L’approccio adottato è di tipo topografico e territoriale, basato sull’integrazione di dati archeologici editi e storici. In questo quadro, l’impiego dei Sistemi Informativi Geografici (GIS) riveste un ruolo centrale: tali strumenti consentono di gestire e correlare fonti eterogenee e di proporre, seppur in via del tutto ipotetica, la ricostruzione dei percorsi antichi, evidenziando le relazioni tra insediamenti, risorse naturali e infrastrutture di mobilità. L’obiettivo generale del lavoro è quello di proporre una lettura integrata del paesaggio antico toscano, in cui la transumanza e il commercio del sale vengano interpretati non solo come fenomeni economici, ma come processi che hanno contribuito alla costruzione e alla percezione del territorio nel tempo.
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