Tesi etd-10102017-221532 |
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Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale
Autore
CAPOBIANCO, MICHELA
URN
etd-10102017-221532
Titolo
L'onomastica nella narrativa di Lia Levi
Dipartimento
FILOLOGIA, LETTERATURA E LINGUISTICA
Corso di studi
LINGUA E LETTERATURA ITALIANA
Relatori
relatore Prof.ssa Arcamone, Maria Giovanna
Parole chiave
- ricerca sulle ragioni della scelta dei nomi nei ro
Data inizio appello
06/11/2017
Consultabilità
Completa
Riassunto
La presente trattazione ha lo scopo di indagare le strategie onomastiche messe in atto dalla scrittrice Lia Levi nei suoi libri per l’infanzia. Questa ricerca si inserisce all’interno del campo d’indagine dell'Onomastica letteraria, una disciplina di recente formazione che punta ad analizzare i significati ideologici e culturali dei nomi posti nelle opere letterarie. Lia Levi, l'autrice da me presa in considerazione, dovette fare i conti con le leggi razziali promulgate, nel 1938, dal governo mussoliniano. A causa di questa violenta campagna antisemita, la sua famiglia, come quelle di molti altri italiani, dovette sopportare l'umiliazione dell'emarginazione e infine la paura delle persecuzioni.
Dal 1994 Lia Levi si dedica alla stesura di testi improntati a trasmettere ai più giovani valori importanti come la pace e l’uguaglianza. Le sue storie sono solitamente ambientate in un periodo compreso tra la Prima Guerra Mondiale e la Seconda Guerra Mondiale.
Prima di addentrarmi nella vera e propria ricerca onomastica, dedicherò il primo capitolo all’esposizione delle fasi più importanti che hanno portato, nel corso dei secoli, alla formazione di una vera e propria letteratura per l’infanzia, dato che a questo genere appartengono le opere da me analizzate.
Nel secondo capitolo mi soffermerò invece sulla vita di Lia Levi e sulla sua produzione letteraria. L’analisi onomastica si avrà nel terzo capitolo dove si prenderanno in considerazione dodici dei libri per bambini scritti dall’autrice: Il pappagallo francese (2006); L’amico del mondo (2007); La finestra sul bosco (2012); La gomma magica (2000); La portinaia Apollonia (2005); Un cuore da leone (2006); La scala dorata (2010); Maddalena resta a casa (2000); Un dono color caffè (2011); La villa del lago (2003); La lettera B (2003); Cecilia va alla guerra (2000).
Al fine di rendere più agevole il processo di analisi, ho deciso di dividere i dodici libri in quattro gruppi distinti: il primo gruppo contiene i libri dedicati ai bambini in età prescolare, nel secondo prendo in considerazione i testi per i bambini a partire dai sei anni, il terzo è dedicato ai lettori dai nove anni in su, infine il quarto comprende i libri destinati ai bambini dai dieci anni in su. Dopo questa divisione ho cercato di individuare le tematiche e gli eventuali percorsi educativi tracciati dall’autrice. Per una valutazione precisa delle motivazioni che possono aver spinto l’autrice a compiere determinate scelte onomastiche è stato necessario prendere in considerazione, oltre al periodo storico nel quale vengono ambientati i suoi romanzi, anche i Toponimi e gli “Altri nomi” in essi presenti. Effettivamente, se in alcuni casi, l’autrice impiega antroponimi in grado di rendere l’appartenenza geografica dei personaggi, in altre occasioni, per ottenere un effetto ancora più realistico, sceglie nomi che, nell’epoca in cui decide di ambientare la vicenda, erano effettivamente usati per ragioni ideologiche o semplicemente di gusto. Scopo di questa ricerca è anche quello di dimostrare quanto nella letteratura per l’infanzia il nome non sia affatto un elemento secondario. .
Dal 1994 Lia Levi si dedica alla stesura di testi improntati a trasmettere ai più giovani valori importanti come la pace e l’uguaglianza. Le sue storie sono solitamente ambientate in un periodo compreso tra la Prima Guerra Mondiale e la Seconda Guerra Mondiale.
Prima di addentrarmi nella vera e propria ricerca onomastica, dedicherò il primo capitolo all’esposizione delle fasi più importanti che hanno portato, nel corso dei secoli, alla formazione di una vera e propria letteratura per l’infanzia, dato che a questo genere appartengono le opere da me analizzate.
Nel secondo capitolo mi soffermerò invece sulla vita di Lia Levi e sulla sua produzione letteraria. L’analisi onomastica si avrà nel terzo capitolo dove si prenderanno in considerazione dodici dei libri per bambini scritti dall’autrice: Il pappagallo francese (2006); L’amico del mondo (2007); La finestra sul bosco (2012); La gomma magica (2000); La portinaia Apollonia (2005); Un cuore da leone (2006); La scala dorata (2010); Maddalena resta a casa (2000); Un dono color caffè (2011); La villa del lago (2003); La lettera B (2003); Cecilia va alla guerra (2000).
Al fine di rendere più agevole il processo di analisi, ho deciso di dividere i dodici libri in quattro gruppi distinti: il primo gruppo contiene i libri dedicati ai bambini in età prescolare, nel secondo prendo in considerazione i testi per i bambini a partire dai sei anni, il terzo è dedicato ai lettori dai nove anni in su, infine il quarto comprende i libri destinati ai bambini dai dieci anni in su. Dopo questa divisione ho cercato di individuare le tematiche e gli eventuali percorsi educativi tracciati dall’autrice. Per una valutazione precisa delle motivazioni che possono aver spinto l’autrice a compiere determinate scelte onomastiche è stato necessario prendere in considerazione, oltre al periodo storico nel quale vengono ambientati i suoi romanzi, anche i Toponimi e gli “Altri nomi” in essi presenti. Effettivamente, se in alcuni casi, l’autrice impiega antroponimi in grado di rendere l’appartenenza geografica dei personaggi, in altre occasioni, per ottenere un effetto ancora più realistico, sceglie nomi che, nell’epoca in cui decide di ambientare la vicenda, erano effettivamente usati per ragioni ideologiche o semplicemente di gusto. Scopo di questa ricerca è anche quello di dimostrare quanto nella letteratura per l’infanzia il nome non sia affatto un elemento secondario. .
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