Tesi etd-10092025-220427 |
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Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale LM6
Autore
MARCONCINI, VIRGINIA
URN
etd-10092025-220427
Titolo
Il fenotipo dei pazienti con Insufficienza Renale Cronica: up-to-date 2025
Dipartimento
RICERCA TRASLAZIONALE E DELLE NUOVE TECNOLOGIE IN MEDICINA E CHIRURGIA
Corso di studi
MEDICINA E CHIRURGIA
Relatori
relatore Prof. Cupisti, Adamasco
Parole chiave
- CKD
- dieta ipoproteica
- eGFR
- EPI-CKD 2021
- epidemiologia
- fenotipo
- Finerenone
- GBD
- MedRen
- NEFRODATA
- prodotti aproteici
- RAAS inibitori
- RENEW-CKD
- SGTL2 inibitori
- TABLE
Data inizio appello
28/10/2025
Consultabilità
Completa
Riassunto
Introduzione: la malattia renale cronica (Chronic Kidney Disease, CKD) è definita come presenza di danno renale e/o funzionale che persiste da almeno tre mesi. La diagnosi si basa sulla riduzione del filtrato glomerulare (Glomerular Filtration Rate, GFR), che deve essere minore di 60 mL/min/1,73 m² e/o sulla presenza di segni di danno renale, la cui manifestazione più comune è un’aumentata escrezione urinaria di albumina, calcolata con il rapporto albumina/creatinina (Albumin-Creatinine Ratio, ACR), che deve essere ≥ 30 mg/g. La CKD viene classificata in cinque stadi progressivi (G1–G5) in base al GFR (stimato con la formula CKD-EPI 2021) e in tre categorie di albuminuria (A1–A3). Questa classificazione è fondamentale per definire la prognosi di CKD, poiché la riduzione del GFR e l’aumento dell’albuminuria si associano a un progressivo incremento del rischio di mortalità generale e cardiovascolare e di progressione del danno renale. Nonostante il suo impatto prognostico, la CKD resta spesso silente fino agli stadi più avanzati (CKD 4 e 5), quando compaiono sintomi sistemici come anemia, astenia, ipertensione, edemi, inappetenza, nausea e vomito. La CKD è una sfida sanitaria globale per la sua elevata prevalenza, che supera il 10% della popolazione mondiale; in Italia, la prevalenza si attesta intorno al 7,05% della popolazione. Per il suo crescente impatto in termini di mortalità e carico assistenziale, la CKD è proiettata a diventare la quinta causa di anni di vita persi (Years of Life Lost) entro il 2040. La CKD è fortemente influenzata dall'età e dai fattori metabolici, i quali hanno determinato una transizione epidemiologica che vede oggi diabete mellito e ipertensione arteriosa come cause di CKD predominanti. I dati provenienti dagli studi italiani storici TABLE 2003 e Nefrodata 2013 evidenziano un’evoluzione del fenotipo dei pazienti con CKD: si è verificato un invecchiamento della popolazione (l'età media è passata da 67 a 70 anni e la quota di ultrasettantacinquenni è quasi raddoppiata) e un notevole incremento della prevalenza di diabete mellito (dal 27,7% al 37,7%).
Obiettivo dello studio: questo studio vuol aggiornare il fenotipo dei pazienti con CKD stadio 3–5 non dialitico afferenti agli ambulatori di Nefrologia dell’Azienda Ospedaliera Universitaria Pisana (AOUP). Questa indagine è parte di uno studio multicentrico che ha coinvolto 30 centri nefrologici italiani.
Materiali e metodi: è uno studio osservazionale, trasversale, di pratica clinica, condotto su 200 pazienti consecutivi e prevalenti con CKD stadio 3–5 non dialitico. I pazienti sono stati seguiti dal primo gennaio al 30 giugno 2024 presso gli ambulatori di Nefrologia, Trapianti e Dialisi dell'AOUP. Sono stati esclusi pazienti con aspettativa di vita minore di sei mesi, neoplasia attiva o AKI recente. Per incompletezza dei dati, sono stati esclusi 14 pazienti. Durante le visite sono stati raccolti i parametri demografici, clinici e laboratoristici, l’anamnesi delle comorbidità cardiovascolari e sistemiche, nonché i dettagli relativi alla terapia farmacologica e nutrizionale. Lo studio fa parte del progetto nazionale multicentrico RENEW CKD, con 4661 pazienti provenienti da 30 centri italiani. I dati sono stati analizzati in forma descrittiva (media ± DS per variabili continue; percentuali per variabili categoriche). Confronti tra variabili continue e categoriche sono stati effettuati rispettivamente con test t di Student e Chi-quadro, considerando significative le differenze con p < 0,05.
Risultati: i risultati dello studio si riferiscono a un totale di 186 pazienti affetti da CKD in stadio 3–5 non dialitico, mentre la coorte nazionale è costituita da un totale di 4661 pazienti. Demograficamente, le due coorti sono risultate molto simili, con un'età mediana di circa 73-74 anni e una prevalenza di CKD nel sesso maschile. Il profilo biochimico locale mostra un eGFR medio di 35,6 mL/min/1,73 m² ed è caratterizzato da urea elevata e alterazioni minerali e anemiche moderate. L'analisi dei fattori di rischio ha confermato l'alta prevalenza di ipertensione (83,8% a Pisa, 87,8% a livello nazionale) e una bassa percentuale di fumatori attivi (~10,6% in entrambe le coorti). La prevalenza del diabete mellito (tipo 1 e 2) è del 29% dei pazienti di Pisa (contro il 40,7% della coorte nazionale). Rispetto alla coorte italiana, quella di Pisa ha mostrato un uso significativamente maggiore di inibitori del Sistema Renina-Angiotensina-Aldosterone (Renin–Angiotensin–Aldosterone System, RAAS) (72% vs 62%) e minore di beta-bloccanti (40% vs 50%) e diuretici dell'ansa (29% vs 43%). Anche l’adozione degli SGLT2 (Sodium–Glucose Co-Transporter 2) inibitori è maggiore nella coorte pisana, sia nei diabetici (46,3% vs 40,5%) che nei non diabetici (26,7% vs 15,1%). Infine, l'uso di un supporto nutrizionale è risultato nettamente superiore a Pisa, raggiungendo il 90% dei pazienti in stadio 5 (vs 68% a livello nazionale).
Discussione: il presente studio ha evidenziato che l’attuale fenotipo dei pazienti affetti da CKD in stadio 3–5 non dialitico è mediamente più anziano, con un marcato aumento degli ultrasettantacinquenni, e presenta una crescente comorbilità, in particolare un forte incremento della prevalenza di diabete mellito di tipo 2. La coorte di Pisa mostra una gestione più nefroprotettiva e proattiva: ciò è evidenziato dall'uso significativamente maggiore degli inibitori del RAAS (72% vs 62%), da una più rapida e ampia adozione degli SGLT2 inibitori, anche nel sottogruppo non diabetico (26,7% vs 15,1%), e da tassi di adozione della terapia nutrizionale marcatamente superiori rispetto a quelli della coorte nazionale (es. 90% nello stadio 5 a Pisa vs 68% in Italia).
Conclusioni: il fenotipo dei pazienti con CKD in Italia è oggi caratterizzato da un’età sempre più crescente e da un aumento della prevalenza del diabete. L’analisi della coorte pisana, all’interno dello studio nazionale RENEW-CKD, evidenzia un approccio clinico proattivo, con ampia adozione di RAAS inibitori, SGLT2 inibitori e terapie nutrizionali mirate, a sottolineare l’attenzione alla nefroprotezione e l’allineamento alle più recenti evidenze scientifiche.
Obiettivo dello studio: questo studio vuol aggiornare il fenotipo dei pazienti con CKD stadio 3–5 non dialitico afferenti agli ambulatori di Nefrologia dell’Azienda Ospedaliera Universitaria Pisana (AOUP). Questa indagine è parte di uno studio multicentrico che ha coinvolto 30 centri nefrologici italiani.
Materiali e metodi: è uno studio osservazionale, trasversale, di pratica clinica, condotto su 200 pazienti consecutivi e prevalenti con CKD stadio 3–5 non dialitico. I pazienti sono stati seguiti dal primo gennaio al 30 giugno 2024 presso gli ambulatori di Nefrologia, Trapianti e Dialisi dell'AOUP. Sono stati esclusi pazienti con aspettativa di vita minore di sei mesi, neoplasia attiva o AKI recente. Per incompletezza dei dati, sono stati esclusi 14 pazienti. Durante le visite sono stati raccolti i parametri demografici, clinici e laboratoristici, l’anamnesi delle comorbidità cardiovascolari e sistemiche, nonché i dettagli relativi alla terapia farmacologica e nutrizionale. Lo studio fa parte del progetto nazionale multicentrico RENEW CKD, con 4661 pazienti provenienti da 30 centri italiani. I dati sono stati analizzati in forma descrittiva (media ± DS per variabili continue; percentuali per variabili categoriche). Confronti tra variabili continue e categoriche sono stati effettuati rispettivamente con test t di Student e Chi-quadro, considerando significative le differenze con p < 0,05.
Risultati: i risultati dello studio si riferiscono a un totale di 186 pazienti affetti da CKD in stadio 3–5 non dialitico, mentre la coorte nazionale è costituita da un totale di 4661 pazienti. Demograficamente, le due coorti sono risultate molto simili, con un'età mediana di circa 73-74 anni e una prevalenza di CKD nel sesso maschile. Il profilo biochimico locale mostra un eGFR medio di 35,6 mL/min/1,73 m² ed è caratterizzato da urea elevata e alterazioni minerali e anemiche moderate. L'analisi dei fattori di rischio ha confermato l'alta prevalenza di ipertensione (83,8% a Pisa, 87,8% a livello nazionale) e una bassa percentuale di fumatori attivi (~10,6% in entrambe le coorti). La prevalenza del diabete mellito (tipo 1 e 2) è del 29% dei pazienti di Pisa (contro il 40,7% della coorte nazionale). Rispetto alla coorte italiana, quella di Pisa ha mostrato un uso significativamente maggiore di inibitori del Sistema Renina-Angiotensina-Aldosterone (Renin–Angiotensin–Aldosterone System, RAAS) (72% vs 62%) e minore di beta-bloccanti (40% vs 50%) e diuretici dell'ansa (29% vs 43%). Anche l’adozione degli SGLT2 (Sodium–Glucose Co-Transporter 2) inibitori è maggiore nella coorte pisana, sia nei diabetici (46,3% vs 40,5%) che nei non diabetici (26,7% vs 15,1%). Infine, l'uso di un supporto nutrizionale è risultato nettamente superiore a Pisa, raggiungendo il 90% dei pazienti in stadio 5 (vs 68% a livello nazionale).
Discussione: il presente studio ha evidenziato che l’attuale fenotipo dei pazienti affetti da CKD in stadio 3–5 non dialitico è mediamente più anziano, con un marcato aumento degli ultrasettantacinquenni, e presenta una crescente comorbilità, in particolare un forte incremento della prevalenza di diabete mellito di tipo 2. La coorte di Pisa mostra una gestione più nefroprotettiva e proattiva: ciò è evidenziato dall'uso significativamente maggiore degli inibitori del RAAS (72% vs 62%), da una più rapida e ampia adozione degli SGLT2 inibitori, anche nel sottogruppo non diabetico (26,7% vs 15,1%), e da tassi di adozione della terapia nutrizionale marcatamente superiori rispetto a quelli della coorte nazionale (es. 90% nello stadio 5 a Pisa vs 68% in Italia).
Conclusioni: il fenotipo dei pazienti con CKD in Italia è oggi caratterizzato da un’età sempre più crescente e da un aumento della prevalenza del diabete. L’analisi della coorte pisana, all’interno dello studio nazionale RENEW-CKD, evidenzia un approccio clinico proattivo, con ampia adozione di RAAS inibitori, SGLT2 inibitori e terapie nutrizionali mirate, a sottolineare l’attenzione alla nefroprotezione e l’allineamento alle più recenti evidenze scientifiche.
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