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Archivio digitale delle tesi discusse presso l’Università di Pisa

Tesi etd-10092025-121821


Tipo di tesi
Tesi di specializzazione (4 anni)
Autore
GIANOLIO LOPEZ, GIULIO ALBERTO
URN
etd-10092025-121821
Titolo
Case della Comunità: Partecipazione attiva e Co-produzione di Servizi con il Terzo Settore
Dipartimento
RICERCA TRASLAZIONALE E DELLE NUOVE TECNOLOGIE IN MEDICINA E CHIRURGIA
Corso di studi
IGIENE E MEDICINA PREVENTIVA
Relatori
relatore Prof. Baggiani, Angelo
correlatore Dott.ssa Lo Presti, Eluisa
correlatore Dott.ssa Massei, Valeria
Parole chiave
  • Case della comunità
  • Co-produzione di servizi
  • Partecipazione
  • Terzo settore
Data inizio appello
06/11/2025
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
06/11/2028
Riassunto
La tesi si concentra sulla riforma dell'assistenza sanitaria territoriale in Italia e sul ruolo cruciale della collaborazione tra la Pubblica Amministrazione e gli Enti del Terzo Settore.
La recente riforma è sanitaria del territorio resa urgente dalle carenze evidenziate dalla pandemia di COVID-19 e dall'invecchiamento demografico che ha causato una prevalenza di malattie cronico-degenerative ed una transizione epidemiologica. L'obiettivo primario della riforma è il rafforzamento delle cure primarie e la garanzia della prossimità e continuità assistenziale. Il modello organizzativo centrale di questa riorganizzazione, definito dal Decreto Ministeriale DM 77/2022, è la Casa della Comunità, concepita come un presidio territoriale che promuove un'ottica integrata e multidisciplinare tra professionisti socio-sanitari e sociali.
Un elemento distintivo e obbligatorio delle CdC è la promozione della partecipazione attiva della comunità e la valorizzazione della Co-produzione di servizi. La Co-produzione, definita da Agenas come un'assistenza erogata in una relazione paritaria e reciproca tra professionisti, utenti e comunità, si articola in quattro processi: Co-programmazione, Co-progettazione, Co-erogazione e Co-valutazione. Il fondamento giuridico di questa collaborazione è sancito dal Codice del Terzo Settore (CTS, D.Lgs. 117/2017), in particolare dall'Articolo 55, che attua il principio di sussidiarietà orizzontale già menzionato dall'Art. 118 della nostra Costituzione. Esso definisce la co-progettazione come uno strumento di amministrazione condivisa, distinto dalla logica concorrenziale degli appalti pubblici tanto che la presenza di un co-finanziamento da parte degli ETS è fondamentale per classificare l'intervento come co-progettazione.
La tesi analizza le possibilità di implementazione di queste direttive, presentando due progetti nel territorio della Piana di Lucca:
1. L'avvio della Co-progettazione per la Casa di Comunità di Altopascio, a seguito di una proposta dell'Organizzazione di Volontariato Misericordia di Altopascio. Questa proposta ha messo a disposizione risorse proprie, inclusi immobili e co-finanziamento, dimostrando come gli ETS possano agire come motore di sviluppo per la sanità di prossimità.
2. Il percorso sperimentale di start-up partecipativo presso la Casa della Comunità di San Leonardo in Treponzio. Questo progetto pilota ha mirato a trasformare la CdC da un semplice erogatore di prestazioni a un luogo di partecipazione attiva. Il percorso ha coinvolto attivamente i professionisti socio-sanitari e le Organizzazioni di Terzo Settore locali. Il risultato tangibile è stato il consolidamento di un gruppo di lavoro misto e coeso che ha promosso in autonomia futuri eventi di coinvolgimento della cittadinanza, sfociati in questo caso nella "Fiera della comunità", dimostrando la sostenibilità e la replicabilità del modello di partecipazione.
La tesi evidenzia che, nonostante la persistenza di criticità come il potenziale sotto-finanziamento del personale e la debole integrazione sociosanitaria nel PUA a livello nazionale, la Co-produzione con il Terzo Settore e la comunità è un fattore essenziale per garantire la prossimità, l'efficacia e la sostenibilità economica dei nuovi servizi territoriali. Le esperienze di Altopascio e San Leonardo in Treponzio fungono da modello per superare gli ostacoli operativi e per attuare concretamente l'integrazione comunitaria richiesta dalla normativa.
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