• performance riproduttive. dairy cows
• ripresa attività ovarica
• metritis
• reproductive performance
• recovery of ovarian activity
• uterine involution
• bovina da latte
• metrite
• involuzione uterina

RIASSUNTO
La metrite è un’infezione di tutti gli strati uterini, si presenta nei primi 21 giorni post-partum ed è la patologia con maggior incidenza in questo periodo. Può avere esito infausto e spesso comporta gravi perdite economiche. Il nostro obiettivo è stato quello di valutare l’effetto della metrite sull’ involuzione uterina, sulla ripresa dell’attività ovarica e sulla futura fertilità in bovine da latte.
Nel presente studio sono state incluse 30 bovine sane come gruppo di controllo e 29 bovine patologiche, di cui 22 affette da metrite clinica e 7 da metrite puerperale. Le bovine sono state sottoposte a valutazione ecografica dell’apparato riproduttivo al 7°, 14° e 21° giorno post-partum al fine di valutare nel tempo le variazioni di dimensioni di cervice (CX), corno uterino ex-gravido (CGR) e corno uterino non gravido (CNGR). Contestualmente è stata valutata la ripresa dell’attività ovarica ricercando ecograficamente la presenza di corpi lutei e follicoli, che evidenziassero l’avvenuta ovulazione. Infine, sono stati calcolati gli intervalli parto-prima inseminazione, parto-concepimento e numero di inseminazioni per concepimento, al fine di valutare le performance riproduttive delle bovine. Il diametro del CGR è risultato differente in maniera statisticamente significativa tra i 3 gruppi al T7 (p<0,001), quello del CGR a T7 (P<0.001) e a T14 (T<0.05), e infine quello della CX è risultato differente in maniera tendenzialmente significativa a T7. Il pattern di ripresa dell’attività ovarica e gli indici riproduttivi non sono risultati statisticamente differente tra i tre gruppi. Questo studio ha confermato, a livello numerico, che animali affetti da metrite clinica e puerperale presentano ritardo dell’involuzione uterina, ritardo nella ripresa dell’attività ovarica con maggiori cicli anovulatori e intervalli parto-1° inseminazione maggiorati rispetto ai soggetti sani. I limiti statistici evidenziati sono imputabili al ristretto numero di animali campionati. Futuri studi dovranno essere compiuti con un maggior numero di bovini inclusi.

ABSTRACT
Metritis is an infection of all the uterine layers, occurs in the first 21 days post-partum and is the disease with the greatest incidence in this period. It can have a bad outcome and often involves severe economic losses. Our goal was to evaluate the effect of metritis on uterine involution, the resumption of ovarian activity and future fertility in dairy cows. In the present study, 30 healthy cows were included as control groups and 29 pathological cows, of which 22 with clinical metritis and 7 with puerperal metritis. The cows were subjected to ultrasound evaluation of the reproductive system at the 7th, 14th and 21st day post-partum in order to evaluate over time the changes in size of the cervix (CX), ex-pregnancy uterine horn (CGR) and non-pregnant uterine horn (CNGR). At the same time, the resumption of ovarian activity was assessed by ultrasonographically searching for the presence of corpora lutea and follicles that showed ovulation had taken place. Finally, delivery-to-first insemination, delivery-to-conception intervals and number of inseminations per conception were calculated to assess the cows’ reproductive performance. The diameter of the CGR was statistically significantly different between the 3 groups at T7 (p <0.001), that of the CGR at T7 (P <0.001) and T14 (T <0.05), and finally that of CX was different in a tendentially significant way at T7. The pattern of resumption of ovarian activity and the reproductive indices were not statistically different between the three groups. This study confirmed, on a numerical level, that animals suffering from clinical and puerperal metritis have delayed uterine involution, delay in the resumption of ovarian activity with greater anovulatory cycles and greater birth intervals-1st insemination than healthy subjects. The statistical limits highlighted are attributable to the small number of animals sampled. Future studies will have to be carried out with a greater number of cattle included.