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Archivio digitale delle tesi discusse presso l’Università di Pisa

Tesi etd-10072023-001239


Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale
Autore
MERAGLIA, ANNA VERONICA
URN
etd-10072023-001239
Titolo
La cura dell'Alzheimer, tra centralità del paziente, ruolo dei caregivers e interventi psicosociali
Dipartimento
SCIENZE POLITICHE
Corso di studi
SOCIOLOGIA E MANAGEMENT DEI SERVIZI SOCIALI
Relatori
relatore Prof. Salvini, Andrea
Parole chiave
  • alzheimer
  • caregivers
  • interventi psicosociali
  • interventi non farmacologici
  • interventi personalizzati
  • demenza
  • contenzione
  • storia del paziente
  • cura farmacologica
  • caffè alzheimer
Data inizio appello
23/10/2023
Consultabilità
Tesi non consultabile
Riassunto
L'Alzheimer è la quinta causa di morte nel mondo, ma ad oggi non esiste una cura in farmacologica in grado di arrestarla. L’ASUITs di Trieste ha monitorato e rilevato un fenomeno di portata mondiale tristemente esistente: la contenzione applicata all’interno delle RSA nei confronti di pazienti anziani con demenza, nello specifico con la suddetta malattia. L’intento è stato quello di porre in evidenza come la cura della malattia è attribuita quasi totalmente alla farmacologia, nonostante le evidenze scientifiche dimostrino che essa non è del tutto efficace. In particolare, si è fatto specifico riferimento al documento pubblicato dall’ARS Toscana che ha come intento l’individuazione dei bisogni dei caregivers e degli ammalati: da esso si denotano varie criticità tra cui un’offerta di servizi territorialmente scarsa e disomogenea e un’impreparazione dei caregivers. Tale manchevolezza avviene, in primis, a causa dell’assenza di corsi ad hoc che possano preparare psicologicamente e professionalmente coloro che ricoprono questo ruolo, formalmente e informalmente. Si dovrebbe parlare di percorsi terapeutici integrati, considerando i caregivers come parte integrante della cura; il benessere dell’utente è direttamente proporzionale a quello dell’operatore e influenza significativamente l’evolversi della malattia, progredendola o rallentandola. Per i motivi sopraccitati, sarebbe auspicabile una nuova visione di cura dell’Alzheimer mediante l’utilizzo di interventi psico sociali personalizzati in base alla fase della malattia, al temperamento e alle peculiarità della persona coinvolta. Occorre dare importanza all’Illness Narratives, la quale assume un’azione terapeutica nel reinterpretare il presente e favorisce la ricollocazione del paziente nella realtà, attraverso la rievocazione un’autobiografia apparentemente perduta. Tuttavia, sarebbe auspicabile approfondire la storia clinica del paziente, elemento imprescindibile nella cura dell’Alzheimer al fine di redigere un piano terapeutico personalizzato e utile, mediante interventi non farmacologici, ma suddivisi in cognitivi; emozionali; comportamentali; sensoriali; focalizzati sui caregivers e sul personale di assistenza. Le evidenze di due ricerche scientifiche, prese in considerazione, “My Mind Project: the effect of cognitive training for elderly” e il “Tailored Activity Program” dimostrano come gli interventi psicosociali riducano i sintomi comportamentali tipici dell’Alzheimer; le informazioni disponibili confermano la difficoltà di un approccio bio-psico-sociale nella cura della suddetta malattia, poiché a livello culturale predomina, quasi esclusivamente l’approccio farmacologico, tralasciando l’importanza assunta dalle reti di prossimità, dei Centri Diurni, degli Alzheimer Caffé edi altriluoghi non ancora istituzionalizzati.
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