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Archivio digitale delle tesi discusse presso l’Università di Pisa

Tesi etd-10062025-103718


Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale
Autore
SALAMONE, PAOLO
URN
etd-10062025-103718
Titolo
La Sala degli Elementi di Palazzo Vecchio Gli affreschi vasariani tra arte, politica e ideologia medicea
Dipartimento
CIVILTA' E FORME DEL SAPERE
Corso di studi
STORIA E FORME DELLE ARTI VISIVE, DELLO SPETTACOLO E DEI NUOVI MEDIA
Relatori
relatore Farinella, Vincenzo
Parole chiave
  • Cosimo
  • elementi
  • Firenze
  • LeoneX
  • palazzo
  • quartiere
  • sala
  • Vasari
  • vecchio
Data inizio appello
07/11/2025
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
07/11/2095
Riassunto
La presente tesi esplora uno dei cicli decorativi più significativi del Rinascimento fiorentino: la Sala degli Elementi all'interno di Palazzo Vecchio, realizzata da Giorgio Vasari e dalla sua bottega su commissione della famiglia Medici. Il lavoro si sviluppa a partire da un'analisi del contesto storico, politico e artistico in cui questa sala fu concepita, per poi concentrarsi sul programma iconografico, gli artisti coinvolti, le tecniche decorative, e sull'eredità culturale lasciata da questo straordinario ambiente. L'opera dei Medici come mecenati dell'arte è fondamentale per comprendere lo sviluppo dell’architettura e della decorazione fiorentina tra Quattrocento e Cinquecento. La loro ascesa politica coincise con una stagione artistica straordinaria, in cui Firenze si affermò come uno dei principali centri culturali europei. Sotto Cosimo I de’ Medici, in particolare, si sviluppò un nuovo linguaggio figurativo che celebrava il potere, l’ordine e la legittimazione dinastica attraverso la simbologia e l’allegoria. Palazzo Vecchio, originariamente sede del potere civico, fu trasformato da Cosimo I nella residenza ufficiale della corte ducale. La sua struttura medievale venne adattata secondo i nuovi canoni rinascimentali, con l’intervento di architetti e artisti di spicco. Nel Cinquecento, il palazzo assunse una duplice funzione: luogo di governo e simbolo del potere mediceo. In questo contesto si colloca la realizzazione della Sala degli Elementi. La Sala degli Elementi prende il nome dal ciclo pittorico che ne decora le pareti e il soffitto, ispirato ai quattro elementi naturali (Terra, Aria, Acqua, Fuoco). Fu ideata tra il 1555 e il 1557 come parte del progetto vasariano per abbellire le stanze private del duca e della duchessa. Il ciclo celebra l’armonia cosmica, riflesso dell’ordine politico stabilito dai Medici. Ogni parete è dedicata a un elemento e popolata di figure mitologiche e allegoriche. Il ciclo della Sala non è solo decorativo, ma è un complesso manifesto simbolico. Lo stemma mediceo, frequentemente inserito tra le decorazioni, sottolinea la legittimità e la potenza della dinastia. Le fonti iconografiche derivano da testi antichi e La presente tesi esplora uno dei cicli decorativi più significativi del Rinascimento fiorentino: la Sala degli Elementi all'interno di Palazzo Vecchio, realizzata da Giorgio Vasari e dalla sua bottega su commissione della famiglia Medici. Il lavoro si sviluppa a partire da un'analisi del contesto storico, politico e artistico in cui questa sala fu concepita, per poi concentrarsi sul programma iconografico, gli artisti coinvolti, le tecniche decorative, e sull'eredità culturale lasciata da questo straordinario ambiente. L'opera dei Medici come mecenati dell'arte è fondamentale per comprendere lo sviluppo dell’architettura e della decorazione fiorentina tra Quattrocento e Cinquecento. La loro ascesa politica coincise con una stagione artistica straordinaria, in cui Firenze si affermò come uno dei principali centri culturali europei. Sotto Cosimo I de’ Medici, in particolare, si sviluppò un nuovo linguaggio figurativo che celebrava il potere, l’ordine e la legittimazione dinastica attraverso la simbologia e l’allegoria. Palazzo Vecchio, originariamente sede del potere civico, fu trasformato da Cosimo I nella residenza ufficiale della corte ducale. La sua struttura medievale venne adattata secondo i nuovi canoni rinascimentali, con l’intervento di architetti e artisti di spicco. Nel Cinquecento, il palazzo assunse una duplice funzione: luogo di governo e simbolo del potere mediceo. In questo contesto si colloca la realizzazione della Sala degli Elementi. La Sala degli Elementi prende il nome dal ciclo pittorico che ne decora le pareti e il soffitto, ispirato ai quattro elementi naturali (Terra, Aria, Acqua, Fuoco). Fu ideata tra il 1555 e il 1557 come parte del progetto vasariano per abbellire le stanze private del duca e della duchessa. Il ciclo celebra l’armonia cosmica, riflesso dell’ordine politico stabilito dai Medici. Ogni parete è dedicata a un elemento e popolata di figure mitologiche e allegoriche. Il ciclo della Sala non è solo decorativo, ma è un complesso manifesto simbolico. Lo stemma mediceo, frequentemente inserito tra le decorazioni, sottolinea la legittimità e la potenza della dinastia. Le fonti iconografiche derivano da testi antichi e rinascimentali e trattati di filosofia naturale, che fondevano scienza e mito per spiegare il funzionamento dell’universo. In questo senso, la Sala riflette anche l’interesse del Rinascimento per la filosofia neoplatonica, dove l’arte diventa veicolo di verità superiori. La realizzazione della Sala fu affidata inizialmente a Battista del Tasso, ma venne completata da Giorgio Vasari, pittore, architetto e teorico dell’arte, coadiuvato dalla sua numerosa bottega. Vasari fu il principale artefice dell’immaginario mediceo, in grado di tradurre in immagini la visione politica e culturale di Cosimo I. La sua capacità organizzativa e la sua conoscenza delle fonti letterarie fecero della Sala un’opera esemplare del manierismo fiorentino. Le decorazioni della Sala furono eseguite con la tecnica dell’affresco, integrata da tempera a secco e dorature. L’analisi stilistica rivela una grande attenzione alla prospettiva, alla simmetria compositiva e alla raffinatezza cromatica, elementi che testimoniano la piena maturità del linguaggio manierista. I materiali utilizzati, le preparazioni murarie e le scelte compositive rivelano l’alto livello tecnico raggiunto dalla bottega vasariana. Oggi la Sala degli Elementi è uno dei capolavori visitabili di Palazzo Vecchio e rappresenta un punto chiave per comprendere l'evoluzione dell’arte fiorentina nel Cinquecento. Essa incarna in modo emblematico l’unione tra arte, politica e filosofia tipica del Rinascimento. La sua influenza si estese oltre Firenze, contribuendo alla definizione dell’ideale di corte come centro dell’ordine cosmico e sociale. Studiare questa Sala significa quindi approfondire non solo un ciclo decorativo, ma una vera e propria visione del mondo, in cui l’arte è strumento di celebrazione e legittimazione del potere.
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