Tesi etd-10062010-100915 |
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Tipo di tesi
Tesi di laurea specialistica
Autore
TRUSSARDI, ATENA
URN
etd-10062010-100915
Titolo
Inde genus durum sumus
Iconografia del mito di Deucalione e Pirra nel Cinquecento
Dipartimento
INTERFACOLTA'
Corso di studi
STORIA DELL'ARTE
Relatori
relatore Farinella, Vincenzo
Parole chiave
- Deucalione
- diluvio
- Pirra
Data inizio appello
08/11/2010
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
08/11/2050
Riassunto
L’argomento della tesi verte sul mito del diluvio universale, un racconto di distruzione e di rinascita della vita dove, al tema della creazione, si viene ad accostare quello della ciclicità; esso fa parte dei cataclismi rigeneratori ad opera dell’acqua, che si trovano in culture anche molto diverse e geograficamente distanti tra loro; in particolare il mio progetto si è concentrato sul mito del diluvio greco, che vede come protagonisti Deucalione e Pirra, rispettivamente figli di Prometeo ed Epimeteo, la coppia destinata non solo alla salvezza dalla distruzione, ma anche alla ricreazione del genere umano. Nel primo libro delle Metamorfosi di Ovidio si parla infatti del terribile diluvio scatenato da Giove e dalla sua ira nel confronti di Licaone, e dell’intenzione del dio di sterminare la specie umana. Deucalione e Pirra si rifugiarono sul monte Parnaso, dove si rivolsero in preghiera alla dea Temi, ricevendo l’ordine di uscire dal tempio, di velarsi il capo e slacciarsi le vesti e di gettare dietro di sé le ossa della Grande Madre; la coppia rimase inizialmente sconcertata di fronte all’ordine ricevuto, e temette di essere costretta al compimento di un atto sacrilego, ma in seguito Deucalione comprenderà il vero senso di quelle parole, che significano dover gettare dietro di sé le pietre, essendo esse le ossa della grande madre; infatti le pietre gettate da Deucalione e Pirra da oggetti inanimati iniziano a trasformarsi in uomini e donne. La tesi si articola in tre capitoli, il primo dedicato a presentare il mito del diluvio ed alcune delle tradizioni culturali che ne trattano, il secondo incentrato sull’analisi delle raffigurazioni di Deucalione e Pirra nelle incisioni delle edizioni delle Metamorfosi di Ovidio nel corso del Cinquecento, a partire da quella del Bonsignori del 1497 fino a quella del 1591, ed il terzo capitolo è dedicato all’analisi di alcune opere cinquecentesche aventi per protagonista la coppia greca del diluvio, dai dipinti sul retro dei ritratti Doni di Raffaello, passando per le opere di Baldassarre Peruzzi, Domenico Beccafumi, Andrea Meldolla detto lo Schiavone, Tintoretto, Lelio Orsi e Orazio Fontana fino a giungere al dipinto di Andrea Cini detto Andrea del Minga dello studiolo di Francesco I de’ Medici.
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