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Archivio digitale delle tesi discusse presso l’Università di Pisa

Tesi etd-10042024-173625


Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale
Autore
PRATESI, GIULIA
URN
etd-10042024-173625
Titolo
"They came for the children": storia, bilancio ed eredità delle scuole residenziali canadesi
Dipartimento
SCIENZE POLITICHE
Corso di studi
STUDI INTERNAZIONALI
Relatori
relatore Prof. Paoli, Simone
Parole chiave
  • Canada
  • colonialism
  • human rights
  • indian residential schools
  • indigenous people
  • intergenerational trauma
  • Truth and Reconciliation Commission
Data inizio appello
21/10/2024
Consultabilità
Completa
Riassunto
Scopo principale delle scuole residenziali fu quello di educare e convertire i bambini e i giovani indigeni per assimilarli nella società canadese. Si stima che, nel corso della storia del sistema, siano state attive 130 scuole. Il primo istituto fu l’Istituto Mohawk a Brantford, Ontario, aperto nel 1831, mentre l’ultima scuola governativa, la Gordon Residential School a Punnichy, Saskatchewan, chiuse solo nel 1996. In totale, circa 150.000 studenti delle Prime Nazioni, Metis e Inuit frequentarono queste scuole; molti non fecero mai ritorno alle loro famiglie. Si ritiene, inoltre, che almeno 4.118 bambini siano morti nelle scuole, anche se, secondo altre fonti, il numero potrebbe essere molto più alto. Una stima accurata risulta difficile a causa della scarsa documentazione ufficiale e del fatto che molti bambini furono sepolti in tombe anonime. Le scuole residenziali fallirono nel loro intento educativo e di assimilazione. Anche se ci furono alcune eccezioni, la maggior parte degli ex studenti ha raccontato esperienze estremamente negative. I giovani indigeni furono isolati dalle loro comunità; la loro cultura e tradizione furono disprezzate e cancellate. Molti furono allontanati dai loro cari, talvolta senza consenso, e, una volta negli istituti, i fratelli e le sorelle furono separati. I bambini furono obbligati a parlare solo in inglese e puniti se usavano la loro lingua madre. Lo sfruttamento lavorativo superava il tempo passato a scuola. Una disciplina troppo severa e una triste storia di abusi segnarono la vita di molti studenti nella loro espeienza scolastica. Edifici sovraffollati e mal costruiti si trasformarono in trappole mortali durante le epidemie e gli incendi. Sottoalimentati e malnutriti, gli studenti divennero particolarmente vulnerabili a malattie come influenza e tubercolosi, a quei tempi spesso letale.
A partire dagli anni ’60, la resistenza delle comunità indigene e un nuovo scenario culturale e politico portarono il governo e gli ordini religiosi a intraprendere un percorso di riconciliazione con le popolazioni native del Canada. Tuttavia, i traumi degli ex studenti delle scuole residenziali sono ancora vivi e, come un’ombra, continuano a propagarsi di generazione in generazione. Essi si manifestano, tra gli altri, attraverso maggiori tassi di povertà, violenza, dipendenze, abusi, incarcerazioni, suicidi e malattie. Molti passi sono stati fatti dalla chiusura delle scuole, ma gli effetti delle scuole continuano a essere una presenza dolorosa nella vita delle persone indigene.
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