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Questo lavoro vuole essere, da un certo punto di vista, il completamento di quello che ho compiuto sul versante dei concetti di potere, della libertà coniugata nell'ambito della democrazia in un arco di tempo storico che va dalla Rivoluzione Francese ai nostri tempi. Mi riferisco alle mie ricerche su Gandhi e Mazzini. Io credo che ancora non si è concluso lo svolgimento e la realizzazione degli ideali scaturiti ed emersi nel 1789: Liberté, Égalité, Fraternité. Per secoli, l'alleanza fra trono ed altare sembrava aver risolto in anticipo tutti i possibili conflitti: a ognuno il suo ruolo, al primo il comando e la direzione degli imperi, al secondo l'incarico di garantire l'ordine, e mantenere nella sottomissione, con la speranza di vaghi premi futuri, quei sudditi che qualche volta avessero manifestato il desiderio di condizioni migliori già in questa vita. Sull'importanza della Religione come garanzia dell'ordine stabilito, l'accordo era molto esteso anche in quanti non spendevano certo energie perché la religione stessa fosse fedele alla sua originaria aspirazione all'eguaglianza, e fratellanza dei popoli. Il lavoro risente poi, senza dubbio, non solo degli apporti di scienze estranee al diritto costituzionale, ma anche di una congenita declinazione realistica che esce, per molti versi, fuori dei tracciati classici cercando di avvantaggiarsi della modesta esperienza personale compiuta sul campo quale spettatore del Potere in ambito politico, sociale ed in particolar modo durante la lunga carriera lavorativa bancaria in Italia ed all'Estero.