Tesi etd-10022025-223801 |
Link copiato negli appunti
Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale
Autore
DIANI, GABRIELLA
Indirizzo email
g.diani@studenti.unipi.it, gabriella77.gd@gmail.com
URN
etd-10022025-223801
Titolo
IL DIRIGENTE INFERMIERISTICO NELLE RELAZIONI SINDACALI; TRA VECCHI RETAGGI E PROSPETTIVE FUTURE, UN CONTRIBUTO AL BENESSERE ORGANIZZATIVO.
Dipartimento
MEDICINA CLINICA E SPERIMENTALE
Corso di studi
SCIENZE INFERMIERISTICHE E OSTETRICHE
Relatori
relatore Dott. De Feo, Nunzio
Parole chiave
- (nursing management
- (organizational well-being)
- benessere organizzativo
- dirigenza infermieristica
- relazioni sindacali
- union relations)
Data inizio appello
21/10/2025
Consultabilità
Completa
Riassunto
La tesi intitolata “Il dirigente infermieristico nelle relazioni sindacali, tra vecchi retaggi e prospettive future: un contributo al benessere organizzativo” affronta il tema del ruolo della dirigenza infermieristica all’interno delle relazioni sindacali in sanità, evidenziandone criticità e prospettive future.
Il punto di partenza è rappresentato dalla constatazione che il sistema sanitario italiano vive una fase complessa, caratterizzata da carenze di personale, cambiamenti organizzativi e crescente domanda di servizi. In questo contesto, le relazioni sindacali assumono un peso rilevante, poiché incidono direttamente sul clima lavorativo, sulla motivazione del personale e sul benessere organizzativo.
La prima parte del lavoro ricostruisce il quadro normativo di riferimento, analizzando i meccanismi della contrattazione collettiva nazionale e della contrattazione integrativa decentrata, con particolare attenzione al ruolo della delegazione trattante di parte pubblica. Nonostante la contrattazione sia disciplinata da norme precise (D.Lgs. 165/2001, CCNL e circolari applicative),vi trova spazio una significativa responsabilità dei dirigenti nella negoziazione tra le esigenze organizzative datoriali e quelle dei lavoratori.
Un’attenzione specifica è rivolta al tema dei vecchi retaggi che ancora condizionano le dinamiche sindacali in sanità. Tra questi emergono la conflittualità storica tra management e sindacati, la rigidità normativa e la presenza, in alcune realtà, di sindacati consociativi, troppo vicini alle amministrazioni e dunque incapaci di rappresentare al meglio l'interesse dei lavoratori. Questi elementi alimentano sfiducia e resistenze al cambiamento, ostacolando la costruzione di un dialogo trasparente e collaborativo.
In tale scenario si colloca la figura del dirigente infermieristico, una professione relativamente giovane nella dirigenza pubblica italiana, in continua crescita grazie anche all’istituzione dei dipartimenti infermieristici a partire dagli anni ’90. Il dirigente infermieristico si configura oggi come un punto di raccordo tra la direzione strategica e il personale sanitario, la sua azione si estende anche al delicato campo delle relazioni sindacali. Non si tratta solo di competenze gestionali e organizzative: la sua efficacia dipende dalla capacità di sviluppare competenze relazionali e negoziali, indispensabili per costruire rapporti di fiducia con le rappresentanze dei lavoratori.
La tesi mette in evidenza come il dirigente infermieristico possa diventare promotore di un nuovo modello di relazioni sindacali tramite l'ascolto attivo e il dialogo partecipativo, la trasparenza e condivisione delle informazioni, la valorizzazione delle competenze professionali, l'innovazione organizzativa con il fine ultimo di efficientare i servizi, ridurre i conflitti e migliorare le condizioni lavorative.
Nelle prospettive future, emerge l’idea che superare i retaggi del passato e promuovere relazioni sindacali collaborative possa tradursi in un contributo al benessere organizzativo, alla retention del personale e alla qualità dei servizi erogati. Il dirigente infermieristico può assumere un ruolo strategico come facilitatore di processi partecipativi.
In conclusione, il lavoro propone di considerare il dirigente infermieristico non solo come manager sanitario ma anche come mediatore tra la direzione e i lavoratori. La sua capacità di coniugare visione organizzativa e sensibilità professionale rappresenta un elemento cruciale per affrontare le sfide presenti e future del sistema sanitario pubblico, ponendo le basi per un’organizzazione più equa, efficiente e orientata al benessere di chi vi lavora e di chi ne usufruisce.
Il punto di partenza è rappresentato dalla constatazione che il sistema sanitario italiano vive una fase complessa, caratterizzata da carenze di personale, cambiamenti organizzativi e crescente domanda di servizi. In questo contesto, le relazioni sindacali assumono un peso rilevante, poiché incidono direttamente sul clima lavorativo, sulla motivazione del personale e sul benessere organizzativo.
La prima parte del lavoro ricostruisce il quadro normativo di riferimento, analizzando i meccanismi della contrattazione collettiva nazionale e della contrattazione integrativa decentrata, con particolare attenzione al ruolo della delegazione trattante di parte pubblica. Nonostante la contrattazione sia disciplinata da norme precise (D.Lgs. 165/2001, CCNL e circolari applicative),vi trova spazio una significativa responsabilità dei dirigenti nella negoziazione tra le esigenze organizzative datoriali e quelle dei lavoratori.
Un’attenzione specifica è rivolta al tema dei vecchi retaggi che ancora condizionano le dinamiche sindacali in sanità. Tra questi emergono la conflittualità storica tra management e sindacati, la rigidità normativa e la presenza, in alcune realtà, di sindacati consociativi, troppo vicini alle amministrazioni e dunque incapaci di rappresentare al meglio l'interesse dei lavoratori. Questi elementi alimentano sfiducia e resistenze al cambiamento, ostacolando la costruzione di un dialogo trasparente e collaborativo.
In tale scenario si colloca la figura del dirigente infermieristico, una professione relativamente giovane nella dirigenza pubblica italiana, in continua crescita grazie anche all’istituzione dei dipartimenti infermieristici a partire dagli anni ’90. Il dirigente infermieristico si configura oggi come un punto di raccordo tra la direzione strategica e il personale sanitario, la sua azione si estende anche al delicato campo delle relazioni sindacali. Non si tratta solo di competenze gestionali e organizzative: la sua efficacia dipende dalla capacità di sviluppare competenze relazionali e negoziali, indispensabili per costruire rapporti di fiducia con le rappresentanze dei lavoratori.
La tesi mette in evidenza come il dirigente infermieristico possa diventare promotore di un nuovo modello di relazioni sindacali tramite l'ascolto attivo e il dialogo partecipativo, la trasparenza e condivisione delle informazioni, la valorizzazione delle competenze professionali, l'innovazione organizzativa con il fine ultimo di efficientare i servizi, ridurre i conflitti e migliorare le condizioni lavorative.
Nelle prospettive future, emerge l’idea che superare i retaggi del passato e promuovere relazioni sindacali collaborative possa tradursi in un contributo al benessere organizzativo, alla retention del personale e alla qualità dei servizi erogati. Il dirigente infermieristico può assumere un ruolo strategico come facilitatore di processi partecipativi.
In conclusione, il lavoro propone di considerare il dirigente infermieristico non solo come manager sanitario ma anche come mediatore tra la direzione e i lavoratori. La sua capacità di coniugare visione organizzativa e sensibilità professionale rappresenta un elemento cruciale per affrontare le sfide presenti e future del sistema sanitario pubblico, ponendo le basi per un’organizzazione più equa, efficiente e orientata al benessere di chi vi lavora e di chi ne usufruisce.
File
| Nome file | Dimensione |
|---|---|
| GABRIELLA_DIANI.pdf | 490.62 Kb |
Contatta l’autore |
|