Tesi etd-09302024-181520 |
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Tipo di tesi
Tesi di specializzazione (5 anni)
Autore
SMALDONE, MARZIA
URN
etd-09302024-181520
Titolo
Il trattamento del diabete mellito tipo 1 in età pediatrica: confronto tra terapia insulinica multi-iniettiva e terapia infusionale sottocutanea continua. Casistica della U.O.C. Pediatria dell’Ospedale San Luca di Lucca.
Dipartimento
MEDICINA CLINICA E SPERIMENTALE
Corso di studi
PEDIATRIA
Relatori
relatore Prof. Peroni, Diego
Parole chiave
- diabete mellito tipo 1
- HbA1c
- insulina
- microinfusore
- pediatria
Data inizio appello
05/11/2024
Consultabilità
Completa
Riassunto
Premessa. La gestione del diabete mellito tipo 1 in età evolutiva ha visto nell'ultimo ventennio un progressivo e rapido cambiamento. Sono comparse nuove ed evolute tecnologie che, allo stato attuale, rappresentano il sistema migliore - il gold standard - per la terapia insulinica intensiva e per l'autocontrollo glicemico domiciliare. Tra queste, da un lato la terapia insulinica sottocutanea infusionale continua e dall’altro i sistemi di controllo continuo del glucosio. È ormai consolidata nella comunità medico-scientifica, la dimostrazione che il ricorso a queste tecnologie consenta di ottenere un migliore compenso glicemico, una minore esposizione a incidenti ipoglicemici gravi e moderati e un miglioramento della qualità di vita dei bambini affetti dal diabete e delle loro famiglie.
Scopi dello studio. Analisi retrospettiva della casistica dei pazienti pediatrici con DM1 in terapia con microinfusore seguiti presso la Diabetologia della U.O.C. Pediatria dell’Ospedale San Luca di Lucca da Febbraio 2011 a Luglio 2024. Valutazione dell’effetto del passaggio dalla terapia insulinica multi-iniettiva alla terapia sottocutanea infusionale continua sui parametri antropometrici, sul profilo lipidico, sullo stato vitaminico D e sul controllo glicemico. Valutazione dell’andamento delle metriche glicemiche durante il periodo dello studio. Valutazione dei determinanti dei valori di HbA1c al momento del posizionamento del microinfusore e al termine del periodo di osservazione. Analisi dei possibili determinanti della percentuale di soggetti con livelli ottimali di HbA1c al momento del posizionamento del microinfusore e al termine dello studio.
Pazienti. Nel presente studio sono stati reclutati 35 pazienti affetti da DM1 seguiti presso l’Ambulatorio di Diabetologia pediatrica dell’Ospedale San Luca di Lucca che hanno esordito da Febbraio 2011 a Febbraio 2024 in terapia con microinfusore da almeno 3 mesi.
Metodi. Il protocollo di studio ha previsto la valutazione dei pazienti all’esordio della malattia, al momento del posizionamento del microinfusore (T0), a 3, 6, 12 e 24 mesi dal posizionamento del microinfusore (T1, T2, T3 e T4) e all’ultimo controllo clinico effettuato (T5, entro luglio 2024). All’esordio della malattia e ai tempi T0, T3, T4 e T5, in tutti i pazienti sono stati valutati peso, statura e BMI (Kg/m2). Ai tempi T0, T3 e T4 e T5, tramite prelievo venoso, è stato valutato il profilo lipidico e lo stato vitaminico D tramite valutazione dei livelli di 25-idrossivitamina D. L’HbA1c è stata misurata all’esordio della malattia e ai tempi T0, T1, T2, T3, T4 e T5 mediante kit dedicato su sangue capillare. Le metriche glicemiche quali il time in range (TIR), il coefficiente di variabilità (CV), il time above range (TAR) e il time below range (TBR) sono state valutate ai tempi T1, T2, T3, T4 e T5.
Risultati. Lo studio ha evidenziato che la terapia insulinica sottocutanea infusionale continua migliora il profilo lipidico determinando un aumento significativo delle HDL
(p = 0,0023; p T0 vs. T5 0,0004) e una riduzione significativa dei trigliceridi (p = 0,0283, p T0 vs. T5 = 0,0402). Al contrario, non determina alcuna variazione significativa del valore delle LDL, della 25(OH)D e del BMI. L’analisi ha inoltre mostrato una riduzione significativa sia del valore di HbA1c dall’esordio a T5 (p < 0,0001, p T0 vs. T5 = 0,0004) che del fabbisogno insulinico giornaliero da T0 a T5 (p < 0,0001, p T0 vs. T5 < 0,001). Non è invece emersa alcuna variazione significativa del TIR, del CV, del TAR (sia compreso tra 180-250 mg/dl che > 250 mg/dl), del TBR (sia < 70 mg/dl che < 56 mg/dl) da T1 a T5. Analizzando i determinanti dei livelli di HbA1c a T0 e a T5, si è evidenziato che i pazienti che all’esordio presentavano un valore di HbA1c ≥ 11%, al T0 mostravano valori di HbA1c significativamente più elevati (p = 0,0473). Viceversa, pazienti con TIR > 70% e TAR < 25% e < 5% (con valori di glicemia rispettivamente compresi tra 180-250 mg/dl e > 250 mg/dl), presentavano a T5 valori di HbA1c significativamente inferiori (rispettivamente p = 0,0467, p = 0,0162 e p = 0,0236). Esaminando infine i possibili determinanti della percentuale di soggetti con livelli ottimali di HbA1c a T0 e a T5, è emerso che i pazienti in terapia multi-iniettiva prolungata (≥ 12 mesi) presentavano più frequentemente valori di HbA1c non ottimali (≥ 7%) a T0 rispetto a coloro che avevano ricevuto terapia basal bolus per meno di un anno [p = 0,0408, odds ratio = 10,18 (1,09-94,83)]. Allo stesso modo, i pazienti con TAR compreso tra 180-250 mg/dl per un tempo ≥ 25% e > 250 mg/dl per un tempo ≥ 5% presentavano più frequentemente valori di HbA1c non ottimali (≥ 7%) a T5.
Conclusioni. Il nostro studio conferma che la terapia insulinica infusionale sottocutanea continua (CSII) rappresenta il gold standard per la terapia del DM1 in età pediatrica. Nella nostra casistica, l’introduzione della terapia CSII non influenzava significativamente lo stato ponderale dei bambini e degli adolescenti con DM1. Al contrario, la terapia CSII influenzava positivamente sia il controllo glicemico (con riduzione significativa dei livelli di HbA1c e del fabbisogno insulinico giornaliero) che il profilo lipidico (con incremento del colesterolo HDL e riduzione del livello dei trigliceridi). Non è emersa un’associazione significativa tra stato vitaminico D e controllo glicemico nei soggetti in terapia CSII. I livelli di HbA1c miglioravano significativamente già dopo circa 3 mesi dal posizionamento del microinfusore, per poi mantenersi relativamente costanti, con una tendenza ad un ulteriore miglioramento al termine del periodo di osservazione. Il confronto delle metriche glicemiche durante lo studio non mostrava differenze significative. Poiché i soggetti con valori elevati di HbA1c all’esordio (≥ 11%) presentavano livelli di emoglobina glicata significativamente superiori al momento del posizionamento del microinfusore, si ribadisce l’importanza di una diagnosi precoce di DM1, al fine di ottenere quanto prima un adeguato controllo glicemico. Al termine del periodo analizzato, il raggiungimento di adeguate metriche glicemiche (TIR e TAR) si associava a livelli di HbA1c significativamente inferiori, confermando l’importanza di analizzare periodicamente questi dati nei pazienti in terapia CSII. I soggetti trattati con terapia basal bolus prolungata (≥ 12 mesi) presentavano più frequentemente valori di HbA1c non ottimali al momento del posizionamento del microinfusore. Il raggiungimento di valori ottimali di TAR influenzava significativamente la percentuale di soggetti con valori di emoglobina glicata ottimali al termine dello studio.
Scopi dello studio. Analisi retrospettiva della casistica dei pazienti pediatrici con DM1 in terapia con microinfusore seguiti presso la Diabetologia della U.O.C. Pediatria dell’Ospedale San Luca di Lucca da Febbraio 2011 a Luglio 2024. Valutazione dell’effetto del passaggio dalla terapia insulinica multi-iniettiva alla terapia sottocutanea infusionale continua sui parametri antropometrici, sul profilo lipidico, sullo stato vitaminico D e sul controllo glicemico. Valutazione dell’andamento delle metriche glicemiche durante il periodo dello studio. Valutazione dei determinanti dei valori di HbA1c al momento del posizionamento del microinfusore e al termine del periodo di osservazione. Analisi dei possibili determinanti della percentuale di soggetti con livelli ottimali di HbA1c al momento del posizionamento del microinfusore e al termine dello studio.
Pazienti. Nel presente studio sono stati reclutati 35 pazienti affetti da DM1 seguiti presso l’Ambulatorio di Diabetologia pediatrica dell’Ospedale San Luca di Lucca che hanno esordito da Febbraio 2011 a Febbraio 2024 in terapia con microinfusore da almeno 3 mesi.
Metodi. Il protocollo di studio ha previsto la valutazione dei pazienti all’esordio della malattia, al momento del posizionamento del microinfusore (T0), a 3, 6, 12 e 24 mesi dal posizionamento del microinfusore (T1, T2, T3 e T4) e all’ultimo controllo clinico effettuato (T5, entro luglio 2024). All’esordio della malattia e ai tempi T0, T3, T4 e T5, in tutti i pazienti sono stati valutati peso, statura e BMI (Kg/m2). Ai tempi T0, T3 e T4 e T5, tramite prelievo venoso, è stato valutato il profilo lipidico e lo stato vitaminico D tramite valutazione dei livelli di 25-idrossivitamina D. L’HbA1c è stata misurata all’esordio della malattia e ai tempi T0, T1, T2, T3, T4 e T5 mediante kit dedicato su sangue capillare. Le metriche glicemiche quali il time in range (TIR), il coefficiente di variabilità (CV), il time above range (TAR) e il time below range (TBR) sono state valutate ai tempi T1, T2, T3, T4 e T5.
Risultati. Lo studio ha evidenziato che la terapia insulinica sottocutanea infusionale continua migliora il profilo lipidico determinando un aumento significativo delle HDL
(p = 0,0023; p T0 vs. T5 0,0004) e una riduzione significativa dei trigliceridi (p = 0,0283, p T0 vs. T5 = 0,0402). Al contrario, non determina alcuna variazione significativa del valore delle LDL, della 25(OH)D e del BMI. L’analisi ha inoltre mostrato una riduzione significativa sia del valore di HbA1c dall’esordio a T5 (p < 0,0001, p T0 vs. T5 = 0,0004) che del fabbisogno insulinico giornaliero da T0 a T5 (p < 0,0001, p T0 vs. T5 < 0,001). Non è invece emersa alcuna variazione significativa del TIR, del CV, del TAR (sia compreso tra 180-250 mg/dl che > 250 mg/dl), del TBR (sia < 70 mg/dl che < 56 mg/dl) da T1 a T5. Analizzando i determinanti dei livelli di HbA1c a T0 e a T5, si è evidenziato che i pazienti che all’esordio presentavano un valore di HbA1c ≥ 11%, al T0 mostravano valori di HbA1c significativamente più elevati (p = 0,0473). Viceversa, pazienti con TIR > 70% e TAR < 25% e < 5% (con valori di glicemia rispettivamente compresi tra 180-250 mg/dl e > 250 mg/dl), presentavano a T5 valori di HbA1c significativamente inferiori (rispettivamente p = 0,0467, p = 0,0162 e p = 0,0236). Esaminando infine i possibili determinanti della percentuale di soggetti con livelli ottimali di HbA1c a T0 e a T5, è emerso che i pazienti in terapia multi-iniettiva prolungata (≥ 12 mesi) presentavano più frequentemente valori di HbA1c non ottimali (≥ 7%) a T0 rispetto a coloro che avevano ricevuto terapia basal bolus per meno di un anno [p = 0,0408, odds ratio = 10,18 (1,09-94,83)]. Allo stesso modo, i pazienti con TAR compreso tra 180-250 mg/dl per un tempo ≥ 25% e > 250 mg/dl per un tempo ≥ 5% presentavano più frequentemente valori di HbA1c non ottimali (≥ 7%) a T5.
Conclusioni. Il nostro studio conferma che la terapia insulinica infusionale sottocutanea continua (CSII) rappresenta il gold standard per la terapia del DM1 in età pediatrica. Nella nostra casistica, l’introduzione della terapia CSII non influenzava significativamente lo stato ponderale dei bambini e degli adolescenti con DM1. Al contrario, la terapia CSII influenzava positivamente sia il controllo glicemico (con riduzione significativa dei livelli di HbA1c e del fabbisogno insulinico giornaliero) che il profilo lipidico (con incremento del colesterolo HDL e riduzione del livello dei trigliceridi). Non è emersa un’associazione significativa tra stato vitaminico D e controllo glicemico nei soggetti in terapia CSII. I livelli di HbA1c miglioravano significativamente già dopo circa 3 mesi dal posizionamento del microinfusore, per poi mantenersi relativamente costanti, con una tendenza ad un ulteriore miglioramento al termine del periodo di osservazione. Il confronto delle metriche glicemiche durante lo studio non mostrava differenze significative. Poiché i soggetti con valori elevati di HbA1c all’esordio (≥ 11%) presentavano livelli di emoglobina glicata significativamente superiori al momento del posizionamento del microinfusore, si ribadisce l’importanza di una diagnosi precoce di DM1, al fine di ottenere quanto prima un adeguato controllo glicemico. Al termine del periodo analizzato, il raggiungimento di adeguate metriche glicemiche (TIR e TAR) si associava a livelli di HbA1c significativamente inferiori, confermando l’importanza di analizzare periodicamente questi dati nei pazienti in terapia CSII. I soggetti trattati con terapia basal bolus prolungata (≥ 12 mesi) presentavano più frequentemente valori di HbA1c non ottimali al momento del posizionamento del microinfusore. Il raggiungimento di valori ottimali di TAR influenzava significativamente la percentuale di soggetti con valori di emoglobina glicata ottimali al termine dello studio.
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