Tesi etd-09282010-111438 |
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Tipo di tesi
Tesi di laurea specialistica LC6
Autore
FABIANI, SILVIA
URN
etd-09282010-111438
Titolo
Il declino della prevalenza della toxoplasmosi umana.
Possibili implicazioni nella patogenesi di alcune malattie neuropsichiatriche.
Dipartimento
MEDICINA E CHIRURGIA
Corso di studi
MEDICINA E CHIRURGIA
Relatori
relatore Prof. Bruschi, Fabrizio
Parole chiave
- declino
- Lucca
- malattia di Parkinson
- Massa Carrara
- schizofrenia
- sieroprevalenza
- T. gondii
- toxoplasmosi in gravidanza
Data inizio appello
19/10/2010
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
19/10/2050
Riassunto
La toxoplasmosi è una delle malattie parassitarie più frequenti nell’uomo. E’ causata da T. gondii, un protozoo intracellulare obbligato, diffuso a livello mondiale e responsabile di molteplici manifestazioni cliniche. Tali caratteristiche rendono questo agente patogeno un interessante oggetto di studio. Come sottolineato dall’EFSA (European Food Safety Authority), nel rapporto ufficiale del 2007, la toxoplasmosi pur facendo registrare l’incidenza più alta nell’uomo tra le zoonosi parassitarie, è considerata una malattia poco diagnosticata e poco segnalata nell’UE. È, quindi, assolutamente necessario disporre di dati più significativi, rispetto a quelli finora noti, per avere una esatta valutazione della diffusione e delle fonti d’origine di questa infezione. Negli ultimi 20 anni, probabilmente per le migliori condizioni igieniche ed i cambiamenti dietetici, si è verificato un progressivo declino della percentuale di sieropositività per T. gondii; in particolare, questo trend in diminuzione si è manifestato in USA ed in alcuni paesi europei. In Italia, fino a questo momento non sono stati resi noti dati epidemiologici a riguardo. In questo contesto, si colloca il nostro studio, con lo scopo di indagare la sieroprevalenza dell’infezione da T. gondii nella popolazione generale di due province della Toscana Nord-occidentale: Lucca e Carrara. Nei campioni di siero prelevati da 10348 soggetti (758 maschi e 9590 femmine, pari al 92,67% del campione), di età compresa tra 1 giorno e più di 70 anni, afferenti al laboratorio analisi degli ospedali di Lucca e Carrara nel periodo 2007-2009, sono stati ricercati anticorpi IgM ed IgG anti-Toxoplasma. I partecipanti allo studio sono stati divisi, prima, in 8 fasce di età e, successivamente, in 3, per valutare lo spettro di età fertile, e sono stati considerati sia globalmente che relativamente al distretto di appartenenza ed al sesso. Le popolazioni dei due distretti, Lucca e Carrara, sono risultate omogenee e quindi è stato possibile valutarle insieme. Alla fine dello studio, è emersa una sieroprevalenza globale per Ac IgG anti-Toxoplasma, nella popolazione generale, di 21,4%, con una differenza significativa tra femmine e maschi (20,5% e 33,4%, rispettivamente). Valutando la distribuzione della sieroprevalenza nelle classi di età, è risultato evidente che il tasso di prevalenza aumenta con l’età, come è logico aspettarsi, mostrando livelli di positività molto più bassi nella popolazione più giovane. In particolare, la riduzione della sieropositività per T. gondii assume un grande interesse nelle donne nella fascia di età riproduttiva, dove appare sempre più consistente il rischio di contrarre l’infezione durante la gravidanza con gravi conseguenze per il nascituro. L’importanza del declino della sieroprevalenza della toxoplasmosi umana è ovvia, in quanto una riduzione dell’immunità anticorpale porta necessariamente ad un aumentato rischio di primo-infezioni, le quali possono essere causa, oltre che di toxoplasmosi congenita, anche di gravi quadri clinici, spesso fatali, nel paziente immunocompromesso, che sempre più frequentemente non ha titolo anticorpale IgG anti-Toxoplasma. In termini del tutto speculativi, si potrebbero anche considerare dei possibili effetti positivi del declino della sieroprevalenza della toxoplasmosi umana. Infatti, tutte le persone negative per anticorpi IgG, non hanno sviluppato una infezione cronica con tutto ciò che essa comporta. In particolare, è da tempo noto lo spiccato tropismo di questo parassita per il SNC e diversi studi, condotti soprattutto negli ultimi anni, hanno cercato di dimostrare una correlazione tra infezione cronica da T. gondii e sviluppo di alcuni disturbi neuropsichiatrici, quali la schizofrenia e la malattia di Parkinson. In realtà, la possibilità di una relazione diretta tra infezione da Toxoplasma gondii e sviluppo di queste patologie è molto discussa. Auspichiamo che in futuro vengano condotti ulteriori studi su coorti di pazienti più ampie, allo scopo di chiarire questo eventuale coinvolgimento di T. gondii nella patogenesi delle malattie psichiatriche, come la schizofrenia, o neurologiche, come il morbo di Parkinson. Ovviamente, ricordiamo che siamo ancora ad un livello speculativo, ma non è da escludere che la ricerca futura possa confermare questa ipotesi.
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