Tesi etd-09272025-160414 |
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Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale
Autore
COSTA, MATTEO
URN
etd-09272025-160414
Titolo
Il ruolo del concordato preventivo nei processi di risanamento aziendale: il caso Alimentari Radice S.r.l.
Dipartimento
ECONOMIA E MANAGEMENT
Corso di studi
STRATEGIA, MANAGEMENT E CONTROLLO
Relatori
relatore Garzella, Stefano
Parole chiave
- Alimentari Radice srl
- concordato preventivo
- continuità aziendale
- corporate crisis
- corporate turnaround
- crisi d'impresa
- mercato agroalimentare
- risanamento aziendale
Data inizio appello
16/10/2025
Consultabilità
Tesi non consultabile
Riassunto
La presente tesi affronta il tema della crisi d’impresa e dei processi di risanamento, con particolare attenzione allo strumento del concordato preventivo e con un’applicazione concreta rappresentata dal caso della società Alimentari Radice S.r.l.. L’obiettivo è analizzare in modo integrato le dimensioni teoriche, normative e gestionali del risanamento, verificandone l’efficacia attraverso un’esperienza reale.
Nell’introduzione si sottolinea come, negli ultimi decenni, la crisi d’impresa sia divenuta un fenomeno sempre più frequente, legato alle trasformazioni dei mercati, alla globalizzazione, all’innovazione tecnologica e all’instabilità macroeconomica. La gestione della crisi non rappresenta più un evento eccezionale, ma una fase fisiologica del ciclo di vita aziendale, con impatti significativi sulla continuità operativa e sul tessuto socio-economico di riferimento. La crisi viene interpretata come una condizione di squilibrio multidimensionale, in cui fattori interni ed esterni si combinano, minacciando la capacità dell’impresa di creare valore. Da qui l’esigenza di strumenti di diagnosi precoce e di percorsi di risanamento capaci di trasformare la difficoltà in un’occasione di rinnovamento strategico.
Il primo capitolo sviluppa un inquadramento teorico sul concetto di crisi d’impresa, analizzandone definizione, cause e indicatori. La crisi non è vista come evento improvviso, bensì come processo graduale, anticipato da segnali deboli spesso trascurati. Tra le cause emergono fattori interni, quali errori strategici, inefficienze gestionali, rigidità organizzative, e fattori esterni, come shock economici, mutamenti normativi e cambiamenti tecnologici. Si distingue inoltre tra crisi economico-finanziaria e crisi patrimoniale, sottolineando come esse possano interagire e aggravarsi reciprocamente. Ampio spazio è dedicato agli indicatori di crisi, ossia agli strumenti quantitativi e qualitativi che permettono di intercettare tempestivamente le difficoltà. Il risanamento viene quindi inteso come processo strutturato e multidimensionale, che non si limita a interventi tecnici correttivi, ma implica un ripensamento della strategia, della governance e del modello di business. In tale prospettiva, la crisi è letta anche come un’opportunità di rinnovamento e crescita, a condizione che siano coinvolti tutti gli stakeholder e che vi sia una visione di medio-lungo periodo.
Il secondo capitolo è dedicato al concordato preventivo, strumento giuridico cardine del Codice della crisi d’impresa e dell’insolvenza. Dopo averne delineato definizione e finalità, si ripercorre l’evoluzione normativa in Italia, che ha trasformato il concordato da procedura prevalentemente liquidatoria a strumento di continuità aziendale. Vengono analizzati i principali istituti giuridici collegati, le fasi della procedura e le differenze rispetto ad altre soluzioni concorsuali, come la liquidazione giudiziale o gli accordi di ristrutturazione. Particolare attenzione è dedicata agli effetti del concordato sulle parti coinvolte: debitori, creditori, dipendenti e fornitori. Ne emergono tanto le potenzialità (salvaguardia della continuità aziendale, tutela dei posti di lavoro, valorizzazione del capitale relazionale) quanto le criticità (complessità procedurale, costi, rischio di abusi, conflitti tra creditori). La letteratura e la prassi mostrano come il successo del concordato dipenda da variabili essenziali: qualità e credibilità del piano, trasparenza delle relazioni con i creditori, ruolo dell’aziendalista e capacità di governance. Il capitolo evidenzia inoltre come lo strumento debba essere interpretato non solo in chiave giuridica, ma come ponte tra crisi e rilancio, richiedendo l’integrazione di competenze economico-gestionali e giuridiche.
Il terzo capitolo introduce il caso empirico, presentando il settore agroalimentare italiano e, in particolare, il comparto delle carni e dei salumi. Questo segmento riveste un ruolo cruciale nell’economia nazionale, sia in termini di produzione che di export, ma è caratterizzato da margini ridotti, elevata pressione competitiva, crescente regolamentazione e sfide legate alla sostenibilità. L’analisi di settore è condotta attraverso strumenti come le cinque forze di Porter e la SWOT analysis, che mettono in evidenza punti di forza (tradizione, reputazione, qualità del Made in Italy), debolezze (frammentazione, dipendenza dalla GDO, ritardi tecnologici), opportunità (internazionalizzazione, sostenibilità, digitalizzazione) e minacce (aumento dei costi, concorrenza internazionale, emergere di alternative alimentari). Questo contesto rappresenta la cornice entro cui si inserisce la vicenda della società oggetto del caso di studio.
Il quarto capitolo analizza la società Alimentari Radice S.r.l., impresa storica attiva nella produzione e commercializzazione di carni e salumi, con sede in Lombardia. Dopo una fase di crescita, l’azienda è entrata in una profonda crisi determinata da molteplici fattori: incremento dei costi di produzione ed energetici, contrazione dei consumi, rigidità organizzative e perdita di competitività. La situazione patrimoniale al 2023 evidenziava un netto squilibrio: patrimonio netto negativo, elevata esposizione debitoria e tensioni di liquidità.
Per fronteggiare tale crisi, la società ha presentato ricorso al concordato preventivo in continuità, depositando presso il Tribunale di Monza un piano fondato su diversi pilastri: ristrutturazione del debito, riduzione di attività non strategiche, ingresso di un nuovo socio industriale, aumento di capitale, sinergie commerciali e produttive. L’obiettivo era duplice: preservare la continuità aziendale e ristabilire l’equilibrio economico-finanziario. Il piano prevedeva inoltre la valorizzazione delle aree di business a maggiore valore aggiunto e la progressiva riorganizzazione interna, con interventi sia di natura finanziaria che gestionale.
L’analisi dei bilanci successivi ha mostrato segnali incoraggianti: riduzione dell’indebitamento, riallineamento dei costi fissi, contenimento delle tensioni di liquidità e miglioramento della marginalità unitaria. Pur a fronte di una contrazione del fatturato, la società ha intrapreso una logica di crescita “intensiva”, puntando su qualità, selettività delle produzioni e sostenibilità economica. Il percorso di risanamento, pur complesso e non privo di criticità, ha consentito di evitare il fallimento, salvaguardare parte del capitale relazionale e porre le basi per un rilancio graduale.
Nelle conclusioni, la tesi evidenzia come il caso Alimentari Radice S.r.l. dimostri che il concordato preventivo, se accompagnato da un piano realistico e da una governance consapevole, possa costituire una valida alternativa al fallimento e un’occasione di rinnovamento. Tuttavia, ne emergono anche i limiti: la dipendenza dalla solidità del piano industriale, la necessità di una diagnosi precoce e la centralità del coinvolgimento degli stakeholder. Più in generale, il lavoro mostra come la crisi non debba essere vista solo come patologia da estinguere, ma come fase fisiologica della vita aziendale, che, se gestita correttamente, può tradursi in un rafforzamento strutturale e in una nuova traiettoria di crescita.
Il contributo complessivo della tesi si colloca su un duplice piano: da un lato, arricchisce il dibattito scientifico sull’integrazione tra strumenti giuridici di gestione della crisi e dinamiche economico-gestionali; dall’altro, offre spunti operativi per manager, professionisti e policy maker, suggerendo che il successo del risanamento non dipende solo dalle norme applicate, ma soprattutto dalla capacità di ripensare strategia, organizzazione e relazioni aziendali in chiave di resilienza e sostenibilità.
This thesis addresses the topic of corporate crisis and recovery processes, with a specific focus on the instrument of composition with creditors (concordato preventivo), and applies the theoretical framework to the case of Alimentari Radice S.r.l.. The aim is to analyze, in an integrated manner, the theoretical, legal, and managerial dimensions of business recovery, assessing their effectiveness through a real-world experience.
The introduction highlights how, in recent decades, corporate crisis has become an increasingly frequent phenomenon, linked to market transformations, globalization, technological innovation, and macroeconomic instability. Crisis management is no longer considered an exceptional and occasional event, but rather a recurring phase in the business life cycle, with significant implications for operational continuity and for the socio-economic context. Crisis is interpreted as a multidimensional imbalance, in which internal and external factors combine, undermining the firm’s ability to generate value. This requires the development of early warning tools and recovery strategies capable of turning a difficult situation into an opportunity for strategic renewal.
The first chapter provides a theoretical framework for the concept of corporate crisis, analyzing its definition, causes, and indicators. Crisis is not presented as a sudden event, but as a gradual process, often preceded by weak signals that are easily overlooked. The causes include internal factors, such as strategic mistakes, managerial inefficiencies, and organizational rigidities, as well as external ones, such as economic shocks, regulatory changes, and technological disruptions. A distinction is made between financial crisis, economic crisis, and patrimonial imbalance, underlining how these dimensions interact and may worsen one another. Significant attention is dedicated to crisis indicators, both quantitative and qualitative, which allow timely detection of difficulties. Recovery is then defined as a structured and multidimensional process, which goes beyond corrective technical measures and requires a rethinking of strategy, governance, and the business model. In this perspective, crisis can also be seen as an opportunity for renewal and growth, provided that all stakeholders are involved and that the approach is long-term oriented.
The second chapter focuses on the concordato preventivo, a key legal instrument introduced by the Italian Code of Corporate Crisis and Insolvency. After defining its scope and objectives, the thesis retraces the historical and regulatory evolution of this procedure, which has shifted from being a mostly liquidation-oriented mechanism to a tool aimed at ensuring business continuity. The main legal provisions are analyzed, along with the stages of the procedure and its differences compared to other insolvency instruments, such as judicial liquidation or restructuring agreements. Particular emphasis is given to the effects of the concordato on the various stakeholders: debtors, creditors, employees, and suppliers. Both the potential benefits (business continuity, protection of employment, preservation of relational capital) and the critical issues (procedural complexity, costs, risk of opportunistic use, creditor conflicts) are highlighted. Academic literature and business practice underline how the success of a concordato strongly depends on the quality and feasibility of the recovery plan, the transparency of relationships with creditors, the role of corporate advisors, and the effectiveness of governance. Thus, the concordato should not be seen merely as a legal procedure, but as a bridge between crisis and relaunch, requiring integration of legal and managerial skills.
The third chapter introduces the empirical case, presenting the Italian agri-food sector, with a specific focus on the meat and cured meats industry. This sector plays a crucial role in the national economy, both in terms of production and exports, but is characterized by low margins, intense competitive pressure, increasing regulatory constraints, and sustainability challenges. The analysis of the competitive environment is carried out through tools such as Porter’s Five Forces model and the SWOT analysis, which highlight strengths (tradition, reputation, quality of Made in Italy), weaknesses (fragmentation, dependence on large-scale retail, technological gaps), opportunities (internationalization, sustainability, digital transformation), and threats (rising costs, foreign competition, growth of alternative foods). This scenario represents the background against which the case study is developed.
The fourth chapter examines the company Alimentari Radice S.r.l., a long-established firm engaged in the production and marketing of meat and cured meats in Lombardy. After an initial phase of growth, the company fell into deep crisis due to multiple factors: rising production and energy costs, shrinking consumption, organizational rigidities, and loss of competitiveness. Its financial situation by 2023 showed clear distress: negative equity, high debt exposure, and severe liquidity shortages.
To address this crisis, the company filed for concordato preventivo in continuità aziendale (composition with creditors in going-concern mode), submitting to the Court of Monza a recovery plan based on several key pillars: debt restructuring, disposal of non-strategic assets, entry of a new industrial partner, capital increase, and commercial and production synergies. The dual objective was to safeguard business continuity and restore economic and financial balance. The plan also focused on enhancing the most profitable business areas and reorganizing the company through both financial and managerial measures.
Subsequent financial statements revealed encouraging signs: reduction of indebtedness, realignment of fixed costs, improved liquidity, and a positive turnaround in profitability. Although turnover decreased, the company pursued a strategy of intensive growth, emphasizing quality, selective production, and economic sustainability. Despite difficulties and risks, the recovery path allowed the firm to avoid bankruptcy, preserve part of its relational capital, and lay the foundations for a gradual relaunch.
In the conclusions, the thesis highlights how the case of Alimentari Radice S.r.l. demonstrates that the concordato preventivo, when supported by a realistic plan and solid governance, can be a valid alternative to bankruptcy and a tool for renewal. However, its limitations also emerge, particularly the dependency on a credible industrial plan, the need for early crisis detection, and the central role of stakeholder involvement. More broadly, the work shows that crisis should not be regarded solely as a pathological condition to be eliminated, but as a physiological phase of business life that, if properly managed, can strengthen corporate resilience and foster new growth trajectories.
The overall contribution of this thesis lies on two levels: on the one hand, it enriches the academic debate on the integration between legal instruments for crisis management and business dynamics; on the other hand, it provides operational insights for managers, professionals, and policymakers, suggesting that the success of recovery depends not only on legal provisions, but above all on the ability to rethink strategy, organization, and stakeholder relationships in terms of resilience and sustainability.
Nell’introduzione si sottolinea come, negli ultimi decenni, la crisi d’impresa sia divenuta un fenomeno sempre più frequente, legato alle trasformazioni dei mercati, alla globalizzazione, all’innovazione tecnologica e all’instabilità macroeconomica. La gestione della crisi non rappresenta più un evento eccezionale, ma una fase fisiologica del ciclo di vita aziendale, con impatti significativi sulla continuità operativa e sul tessuto socio-economico di riferimento. La crisi viene interpretata come una condizione di squilibrio multidimensionale, in cui fattori interni ed esterni si combinano, minacciando la capacità dell’impresa di creare valore. Da qui l’esigenza di strumenti di diagnosi precoce e di percorsi di risanamento capaci di trasformare la difficoltà in un’occasione di rinnovamento strategico.
Il primo capitolo sviluppa un inquadramento teorico sul concetto di crisi d’impresa, analizzandone definizione, cause e indicatori. La crisi non è vista come evento improvviso, bensì come processo graduale, anticipato da segnali deboli spesso trascurati. Tra le cause emergono fattori interni, quali errori strategici, inefficienze gestionali, rigidità organizzative, e fattori esterni, come shock economici, mutamenti normativi e cambiamenti tecnologici. Si distingue inoltre tra crisi economico-finanziaria e crisi patrimoniale, sottolineando come esse possano interagire e aggravarsi reciprocamente. Ampio spazio è dedicato agli indicatori di crisi, ossia agli strumenti quantitativi e qualitativi che permettono di intercettare tempestivamente le difficoltà. Il risanamento viene quindi inteso come processo strutturato e multidimensionale, che non si limita a interventi tecnici correttivi, ma implica un ripensamento della strategia, della governance e del modello di business. In tale prospettiva, la crisi è letta anche come un’opportunità di rinnovamento e crescita, a condizione che siano coinvolti tutti gli stakeholder e che vi sia una visione di medio-lungo periodo.
Il secondo capitolo è dedicato al concordato preventivo, strumento giuridico cardine del Codice della crisi d’impresa e dell’insolvenza. Dopo averne delineato definizione e finalità, si ripercorre l’evoluzione normativa in Italia, che ha trasformato il concordato da procedura prevalentemente liquidatoria a strumento di continuità aziendale. Vengono analizzati i principali istituti giuridici collegati, le fasi della procedura e le differenze rispetto ad altre soluzioni concorsuali, come la liquidazione giudiziale o gli accordi di ristrutturazione. Particolare attenzione è dedicata agli effetti del concordato sulle parti coinvolte: debitori, creditori, dipendenti e fornitori. Ne emergono tanto le potenzialità (salvaguardia della continuità aziendale, tutela dei posti di lavoro, valorizzazione del capitale relazionale) quanto le criticità (complessità procedurale, costi, rischio di abusi, conflitti tra creditori). La letteratura e la prassi mostrano come il successo del concordato dipenda da variabili essenziali: qualità e credibilità del piano, trasparenza delle relazioni con i creditori, ruolo dell’aziendalista e capacità di governance. Il capitolo evidenzia inoltre come lo strumento debba essere interpretato non solo in chiave giuridica, ma come ponte tra crisi e rilancio, richiedendo l’integrazione di competenze economico-gestionali e giuridiche.
Il terzo capitolo introduce il caso empirico, presentando il settore agroalimentare italiano e, in particolare, il comparto delle carni e dei salumi. Questo segmento riveste un ruolo cruciale nell’economia nazionale, sia in termini di produzione che di export, ma è caratterizzato da margini ridotti, elevata pressione competitiva, crescente regolamentazione e sfide legate alla sostenibilità. L’analisi di settore è condotta attraverso strumenti come le cinque forze di Porter e la SWOT analysis, che mettono in evidenza punti di forza (tradizione, reputazione, qualità del Made in Italy), debolezze (frammentazione, dipendenza dalla GDO, ritardi tecnologici), opportunità (internazionalizzazione, sostenibilità, digitalizzazione) e minacce (aumento dei costi, concorrenza internazionale, emergere di alternative alimentari). Questo contesto rappresenta la cornice entro cui si inserisce la vicenda della società oggetto del caso di studio.
Il quarto capitolo analizza la società Alimentari Radice S.r.l., impresa storica attiva nella produzione e commercializzazione di carni e salumi, con sede in Lombardia. Dopo una fase di crescita, l’azienda è entrata in una profonda crisi determinata da molteplici fattori: incremento dei costi di produzione ed energetici, contrazione dei consumi, rigidità organizzative e perdita di competitività. La situazione patrimoniale al 2023 evidenziava un netto squilibrio: patrimonio netto negativo, elevata esposizione debitoria e tensioni di liquidità.
Per fronteggiare tale crisi, la società ha presentato ricorso al concordato preventivo in continuità, depositando presso il Tribunale di Monza un piano fondato su diversi pilastri: ristrutturazione del debito, riduzione di attività non strategiche, ingresso di un nuovo socio industriale, aumento di capitale, sinergie commerciali e produttive. L’obiettivo era duplice: preservare la continuità aziendale e ristabilire l’equilibrio economico-finanziario. Il piano prevedeva inoltre la valorizzazione delle aree di business a maggiore valore aggiunto e la progressiva riorganizzazione interna, con interventi sia di natura finanziaria che gestionale.
L’analisi dei bilanci successivi ha mostrato segnali incoraggianti: riduzione dell’indebitamento, riallineamento dei costi fissi, contenimento delle tensioni di liquidità e miglioramento della marginalità unitaria. Pur a fronte di una contrazione del fatturato, la società ha intrapreso una logica di crescita “intensiva”, puntando su qualità, selettività delle produzioni e sostenibilità economica. Il percorso di risanamento, pur complesso e non privo di criticità, ha consentito di evitare il fallimento, salvaguardare parte del capitale relazionale e porre le basi per un rilancio graduale.
Nelle conclusioni, la tesi evidenzia come il caso Alimentari Radice S.r.l. dimostri che il concordato preventivo, se accompagnato da un piano realistico e da una governance consapevole, possa costituire una valida alternativa al fallimento e un’occasione di rinnovamento. Tuttavia, ne emergono anche i limiti: la dipendenza dalla solidità del piano industriale, la necessità di una diagnosi precoce e la centralità del coinvolgimento degli stakeholder. Più in generale, il lavoro mostra come la crisi non debba essere vista solo come patologia da estinguere, ma come fase fisiologica della vita aziendale, che, se gestita correttamente, può tradursi in un rafforzamento strutturale e in una nuova traiettoria di crescita.
Il contributo complessivo della tesi si colloca su un duplice piano: da un lato, arricchisce il dibattito scientifico sull’integrazione tra strumenti giuridici di gestione della crisi e dinamiche economico-gestionali; dall’altro, offre spunti operativi per manager, professionisti e policy maker, suggerendo che il successo del risanamento non dipende solo dalle norme applicate, ma soprattutto dalla capacità di ripensare strategia, organizzazione e relazioni aziendali in chiave di resilienza e sostenibilità.
This thesis addresses the topic of corporate crisis and recovery processes, with a specific focus on the instrument of composition with creditors (concordato preventivo), and applies the theoretical framework to the case of Alimentari Radice S.r.l.. The aim is to analyze, in an integrated manner, the theoretical, legal, and managerial dimensions of business recovery, assessing their effectiveness through a real-world experience.
The introduction highlights how, in recent decades, corporate crisis has become an increasingly frequent phenomenon, linked to market transformations, globalization, technological innovation, and macroeconomic instability. Crisis management is no longer considered an exceptional and occasional event, but rather a recurring phase in the business life cycle, with significant implications for operational continuity and for the socio-economic context. Crisis is interpreted as a multidimensional imbalance, in which internal and external factors combine, undermining the firm’s ability to generate value. This requires the development of early warning tools and recovery strategies capable of turning a difficult situation into an opportunity for strategic renewal.
The first chapter provides a theoretical framework for the concept of corporate crisis, analyzing its definition, causes, and indicators. Crisis is not presented as a sudden event, but as a gradual process, often preceded by weak signals that are easily overlooked. The causes include internal factors, such as strategic mistakes, managerial inefficiencies, and organizational rigidities, as well as external ones, such as economic shocks, regulatory changes, and technological disruptions. A distinction is made between financial crisis, economic crisis, and patrimonial imbalance, underlining how these dimensions interact and may worsen one another. Significant attention is dedicated to crisis indicators, both quantitative and qualitative, which allow timely detection of difficulties. Recovery is then defined as a structured and multidimensional process, which goes beyond corrective technical measures and requires a rethinking of strategy, governance, and the business model. In this perspective, crisis can also be seen as an opportunity for renewal and growth, provided that all stakeholders are involved and that the approach is long-term oriented.
The second chapter focuses on the concordato preventivo, a key legal instrument introduced by the Italian Code of Corporate Crisis and Insolvency. After defining its scope and objectives, the thesis retraces the historical and regulatory evolution of this procedure, which has shifted from being a mostly liquidation-oriented mechanism to a tool aimed at ensuring business continuity. The main legal provisions are analyzed, along with the stages of the procedure and its differences compared to other insolvency instruments, such as judicial liquidation or restructuring agreements. Particular emphasis is given to the effects of the concordato on the various stakeholders: debtors, creditors, employees, and suppliers. Both the potential benefits (business continuity, protection of employment, preservation of relational capital) and the critical issues (procedural complexity, costs, risk of opportunistic use, creditor conflicts) are highlighted. Academic literature and business practice underline how the success of a concordato strongly depends on the quality and feasibility of the recovery plan, the transparency of relationships with creditors, the role of corporate advisors, and the effectiveness of governance. Thus, the concordato should not be seen merely as a legal procedure, but as a bridge between crisis and relaunch, requiring integration of legal and managerial skills.
The third chapter introduces the empirical case, presenting the Italian agri-food sector, with a specific focus on the meat and cured meats industry. This sector plays a crucial role in the national economy, both in terms of production and exports, but is characterized by low margins, intense competitive pressure, increasing regulatory constraints, and sustainability challenges. The analysis of the competitive environment is carried out through tools such as Porter’s Five Forces model and the SWOT analysis, which highlight strengths (tradition, reputation, quality of Made in Italy), weaknesses (fragmentation, dependence on large-scale retail, technological gaps), opportunities (internationalization, sustainability, digital transformation), and threats (rising costs, foreign competition, growth of alternative foods). This scenario represents the background against which the case study is developed.
The fourth chapter examines the company Alimentari Radice S.r.l., a long-established firm engaged in the production and marketing of meat and cured meats in Lombardy. After an initial phase of growth, the company fell into deep crisis due to multiple factors: rising production and energy costs, shrinking consumption, organizational rigidities, and loss of competitiveness. Its financial situation by 2023 showed clear distress: negative equity, high debt exposure, and severe liquidity shortages.
To address this crisis, the company filed for concordato preventivo in continuità aziendale (composition with creditors in going-concern mode), submitting to the Court of Monza a recovery plan based on several key pillars: debt restructuring, disposal of non-strategic assets, entry of a new industrial partner, capital increase, and commercial and production synergies. The dual objective was to safeguard business continuity and restore economic and financial balance. The plan also focused on enhancing the most profitable business areas and reorganizing the company through both financial and managerial measures.
Subsequent financial statements revealed encouraging signs: reduction of indebtedness, realignment of fixed costs, improved liquidity, and a positive turnaround in profitability. Although turnover decreased, the company pursued a strategy of intensive growth, emphasizing quality, selective production, and economic sustainability. Despite difficulties and risks, the recovery path allowed the firm to avoid bankruptcy, preserve part of its relational capital, and lay the foundations for a gradual relaunch.
In the conclusions, the thesis highlights how the case of Alimentari Radice S.r.l. demonstrates that the concordato preventivo, when supported by a realistic plan and solid governance, can be a valid alternative to bankruptcy and a tool for renewal. However, its limitations also emerge, particularly the dependency on a credible industrial plan, the need for early crisis detection, and the central role of stakeholder involvement. More broadly, the work shows that crisis should not be regarded solely as a pathological condition to be eliminated, but as a physiological phase of business life that, if properly managed, can strengthen corporate resilience and foster new growth trajectories.
The overall contribution of this thesis lies on two levels: on the one hand, it enriches the academic debate on the integration between legal instruments for crisis management and business dynamics; on the other hand, it provides operational insights for managers, professionals, and policymakers, suggesting that the success of recovery depends not only on legal provisions, but above all on the ability to rethink strategy, organization, and stakeholder relationships in terms of resilience and sustainability.
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