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Archivio digitale delle tesi discusse presso l’Università di Pisa

Tesi etd-09272024-164956


Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale
Autore
ARRU, BENEDETTA
URN
etd-09272024-164956
Titolo
Lo stile bizarre dei paramenti sacri conservati al Museo Diocesano di Livorno
Dipartimento
CIVILTA' E FORME DEL SAPERE
Corso di studi
STORIA E FORME DELLE ARTI VISIVE, DELLO SPETTACOLO E DEI NUOVI MEDIA
Relatori
relatore Prof.ssa Capitanio, Antonella
Parole chiave
  • abiti
  • bizarre
  • chiese
  • cineserie
  • decorativi
  • diocesano
  • ebrea
  • francia
  • Livorno
  • moda
  • motivi
  • museo
  • oriente
  • paramenti sacri
  • seta
  • settecento
  • tessuti
Data inizio appello
08/11/2024
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
08/11/2094
Riassunto
La seguente tesi analizza un particolare motivo decorativo dei tessuti d’abbigliamento realizzato durante la fine del Seicento e l’inizio del Settecento, ovvero il bizarre. Esso è conservato nella maggior parte dei casi nella forma del paramento sacro, come nel caso in esame; verrà analizzata anche la motivazione dietro questa forma di conservazione. Nella tesi il motivo decorativo viene studiato nel suo contesto, di come fossero ideati e pensati i motivi decorativi per gli abiti d’abbigliamento in seta dell’epoca. Viene inoltre analizzata la relazione tra i decori bizarre e la dilagante mania per oggetti provenienti dall’Oriente, in quanto il motivo presenta al suo interno forme e disegni di stampo esotico, che potrebbero derivare da influenze orientali cinesi, indiane e arabe, i cui prodotti venivano importati in grande quantità grazie alle nuove rotte commerciali aperte delle Compagnie delle Indie Orientali dei vari paesi europei. Il secondo obiettivo della tesi, dopo l’analisi specifica del motivo decorativo, è trovare la motivazione alla presenza di questi tessuti a Livorno, nella forma di paramenti sacri della religione cattolica. Per cui si analizzerà la posizione economica e commerciale della città ad inizio Settecento, le sue chiese e la sua caratteristica unica di accogliere varie nazionalità e comunità di altre religioni, le quali ebbero ciascuna una propria importanza per quanto riguarda il commercio e lo sviluppo della città, per cui si tratterà in breve delle maggiori presenze straniere a Livorno, per ricercare nelle sue caratteristiche intrinseche la ragione della presenza del bizarre. Si passerà poi all’analisi specifica dei paramenti sacri conservati nel Museo Diocesano, con attenzione al motivo decorativo e ai particolari che potrebbero inquadrarli in una regione di provenienza.
Essa parla anche della connessione con l’Oriente, di come questo abbia da sempre influenzato il mondo occidentale, anche se a periodi alterni; di come si trovi affascinante l’idea della stranezza, dell’esotico e del lontano, anche se troppo spesso si prova ad inserirlo nei propri schemi preimpostati, modificandolo e rendendolo irriconoscibile. Il bizarre rimane testimonianza di una libertà e di inventiva rara all’epoca, forse fu solo un modo di accontentare una aristocrazia vanesia e frivola, sempre alla ricerca della novità ma non si può negare la capacità inventiva e la grande maestria dei maestri disegnatori e tessitori, i quali seppero capire il cambiamento che avveniva in Occidente, aperto e interessato all’Oriente, avido di novità e agli albori di interconnessione mondiale che porta anche nelle piccole città portuali dei tessuti così di pregio come i bizarre.
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