logo SBA

ETD

Archivio digitale delle tesi discusse presso l’Università di Pisa

Tesi etd-09232025-220147


Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale
Autore
POLI, ELISA
URN
etd-09232025-220147
Titolo
LO SPETTACOLO PROIBITO: IL VOLTO NASCOSTO DELLA NATURA UMANA FRA RITRATTISTICA E PANORAMA CINEMATOGRAFICO
Dipartimento
CIVILTA' E FORME DEL SAPERE
Corso di studi
STORIA E FORME DELLE ARTI VISIVE, DELLO SPETTACOLO E DEI NUOVI MEDIA
Relatori
relatore Farinella, Vincenzo
correlatore Tognolotti, Chiara
Parole chiave
  • albinismo
  • celebrazione dell'umanità
  • cinema macabro
  • corpi ibridi
  • degenerazioni epidermiche
  • freak
  • Phineas Taylor Barnum
  • ridefinizione identitaria
  • ritrattistica moderna
  • storia circense
  • teorie razziali
  • vitiligine
Data inizio appello
07/11/2025
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
07/11/2095
Riassunto
L'elaborato in questione, dirimente la crescente curiosità verso i cosiddetti prodigi di natura, anche definiti spregiudicatamente "freaks", considera, anzitutto, la loro concentrazione presso le corti europee del Seicento, catalizzando l'attenzione verso rappresentazioni artistiche inconsuete dell'epoca moderna. Secondariamente, la tesi affronta la consistente produzione artistica francese e britannica relativa al genere del ritratto di afroamericani e/o afrodiscendenti, sviluppatasi nel corso del XVIII secolo, a partire dalla tratta degli schiavi e da tutto ciò che ne consegue. Osservando le teorie del tempo riguardanti il concetto di razza e approfondendo il tema tramite esempi pittorici specifici, emerge quanto, negli anni del colonialismo, si propagò un particolare interesse nei confronti di soggetti albini che, sebbene possano essere giudicati maggioritariamente come fenomeni isolati, stimolarono una prospera attività creativa effigiante le singolarità umane. L'elaborato offre, successivamente, una riflessione rispetto al valore che, in epoca contemporanea, hanno assunto tali rappresentazioni, guardando al vissuto delle persone che presentano determinate caratteristiche. A tal proposito, l'intervista al pittore Gabriel Grun, personalmente condotta, intende proporre una valutazione sull'argomento, rinvigorendo una passione che promette di verificare l'indiscutibile legame fra moderno e contemporaneo. Il progetto riferisce, inoltre, le accese critiche da parte dell'opinione pubblica nei confronti della rappresentabilità di soggetti di colore o con degenerazioni epidermiche, i quali subirono trattamenti simili a quelli riservati ai freaks dei baracconi circensi. Vi è, a tal proposito, un capitolo concernente i preconcetti verso coloro che presentano malformazioni o caratteristiche poco comuni, al fine di discutere rispetto all'acuirsi delle discriminazioni (razziali e non) nel corso del Novecento, il cui apice è raggiunto durante la Seconda guerra mondiale presso i campi di internamento nazisti. L'introduzione dei freaks nel panorama cinematografico del XX secolo è, pertanto, un supporto fondamentale per la ridefinizione della natura umana che consente di celebrarne la varietà.
File