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Archivio digitale delle tesi discusse presso l’Università di Pisa

Tesi etd-09232010-200549


Tipo di tesi
Tesi di laurea specialistica LC6
Autore
MATTEUCCI, VALERIA
URN
etd-09232010-200549
Titolo
Carcinoma Tiroideo Incidentale: risultati di un follow-up a 5 anni
Dipartimento
MEDICINA E CHIRURGIA
Corso di studi
MEDICINA E CHIRURGIA
Relatori
relatore Prof. Miccoli, Paolo
Parole chiave
  • carcinoma tiroideo incidentale
Data inizio appello
19/10/2010
Consultabilità
Parziale
Data di rilascio
19/10/2050
Riassunto
L’incidenza del Carcinoma Differenziato della tiroide dagli anni ‘70 ad oggi è in significativo aumento: questo dato non ha una spiegazione univoca. La grande maggioranza degli Autori ritiene che la enorme diffusione dell’ecografia, associata alla conseguente possibilità di eseguire facilmente un esame citologico tramite agoaspirato (FNAC), abbia giocato un ruolo preminente nella diagnosi di neoplasia in forme sempre più precoci. Molte di queste neoplasie, probabilmente, non sarebbero divenute clinicamente apprezzabili nel corso della vita del paziente.
La maggior parte dei carcinomi tiroidei responsabili dell’incremento di incidenza è rappresentata dal carcinoma papillare, generalmente considerato una neoplasia indolente ed a bassa mortalità. Gli studi epidemiologici riportati in letteratura non hanno mai messo in evidenza una mortalità legata al tumore che vada di pari passo con l’aumento delle diagnosi; al contrario, la mortalità legata al carcinoma papillare tiroideo è significativamente diminuita, a fronte dell’enorme aumento nelle diagnosi. Questo dato potrebbe essere di per sé stesso dimostrativo della succitata teoria, secondo la quale la maggior parte di questi carcinomi non avrebbe alcun risvolto clinico o prognostico nell’arco della vita del paziente, e l’elevata incidenza autoptica di carcinomi tiroidei in pazienti deceduti per altre cause, ampiamente riportata in letteratura, ne rappresenterebbe un ulteriore conferma.
Un Carcinoma Tiroideo Incidentale (CTI) viene spesso diagnosticato dall’anatomopatologo nell’ambito di tiroidi asportate per patologia benigna (gozzo multinodulare, tossico od eutiroideo, morbo di Basedow ecc.).
Il CTI è più spesso rappresentato da un “Microcarcinoma” papillare: il Carcinoma Papillare che ha un diametro massimo tumorale al di sotto di 1 cm, tuttavia l’incidenza di carcinomi incidentali al di sopra del centimetro non è rara, seguendo i dati riportati in letteratura.
L’incidenza del CTI di qualsiasi diametro è variabile dal 3,5 al 15,2%, a seconda delle diverse casistiche esaminate, ed è dunque non trascurabile.
In base allo stadio tumorale, questi pazienti, possono addirittura necessitare di un trattamento ablativo con I-131 , e necessitano comunque di un follow-up più stretto di coloro sottoposti alla tiroidectomia per la sola malattia benigna.
Lo scopo di questa tesi è di verificare se il Carcinoma Tiroideo Incidentale, inteso come categoria di pazienti in cui il tumore non si è reso clinicamente evidente, abbia caratteristiche tumorali tali da poter essere monitorato tramite un follow-up meno aggressivo rispetto ai pazienti sottoposti a tiroidectomia per un CTD clinicamente manifesto.

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