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Archivio digitale delle tesi discusse presso l’Università di Pisa

Tesi etd-09222015-141706


Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale LM6
Autore
SPADEA, MANUELA
URN
etd-09222015-141706
Titolo
Il trapianto di cellule staminali emopoietiche da donatore familiare aploidentico: analisi delle strategie innovative e della ricostituzione immunologica in pazienti dell'U.O. di Oncoematologia Pediatrica di Pisa
Dipartimento
RICERCA TRASLAZIONALE E DELLE NUOVE TECNOLOGIE IN MEDICINA E CHIRURGIA
Corso di studi
MEDICINA E CHIRURGIA
Relatori
relatore Dott. Favre, Claudio
Parole chiave
  • oncoematologia pediatrica
  • ricostituzione immunologica
  • T deplezione
  • trapianto aploidentico
Data inizio appello
20/10/2015
Consultabilità
Completa
Riassunto
Introduzione. Il trapianto aploidentico costituisce una valida chance terapeutica per quei pazienti pediatrici affetti da patologie non altrimenti curabili come le neoplasie, un’aplasia midollare, emoglobinopatie, immunodeficienze o altre patologie genetiche.
I primi tempi del trapianto aploidentico sono stati caratterizzati da elevate mortalità e complicanze che sembrano esser state superate, almeno in parte, grazie alle innovative strategie di supporto post trapiantologiche e alle nuove tecniche di manipolazione cellulare.
Il lavoro di tesi presenta l’analisi delle strategie innovative applicate nell’U.O. di Oncoematologia Pediatrica di Pisa, attraverso un confronto con i dati relativi ai trapianti da donatore consaguineo e non, effettuati presso la stessa struttura. Inoltre, si propone di analizzare anche la ricostituzione immunologica dei pazienti sottoposti a trapianto aploidentico presso tale U.O.
Materiali e Metodi. I dati raccolti sono riferiti al periodo compreso tra il gennaio 2003 e il settembre 2015.
Dal numero totale di trapianti eseguiti, sono stati selezionati i trapianti di tipo aploidentico e di questi descritte e analizzate le caratteristiche principali riguardanti i pazienti, la procedura trapiantologica, le tecniche di manipolazione utilizzate per la T-deplezione e gli indici di sopravvivenza.
In un secondo tempo sono stati raccolti ed analizzati i dati riguardanti la ricostituzione immunologica post trapianto.
L’analisi della ricostituzione immunologica delle sottopopolazioni linfocitarie è stata eseguita con la metodica della citofluorimetria di flusso.
Per l’analisi statistica, è stato utilizzato il programma di analisi numerica MatLab.
Risultati. Dall’analisi dei dati relativi ai trapianti aploidentici effettuati presso la nostra Unità Operativa si evince che la procedura aploidentica viene impiegata principalmente per le emopatie acute maligne, quale ad esempio la leucemia mieloide acuta ed il donatore preferenziale risulta essere la madre.
Sono state infuse, nella maggior parte dei pazienti, cellule staminali provenienti dal sangue periferico del donatore e le tecniche di deplezione delle cellule T utilizzate sono tra le più innovative attualmente disponibili.
I regimi di condizionamento utilizzati sono stati in tutti i casi di tipo ablativo e la profilassi anti-Graft Vs Host Disease è stata effettuata principalmente con ATG. La Graft Vs Host Disease ha avuto una bassissima incidenza nel gruppo analizzato, che è andato però incontro a complicanze infettive nel 50% dei casi; la sopravvivenza a un anno è stata del 64,7%.
Rispetto ai dati relativi alla popolazione di trapiantati presso il nostro centro, si sono riscontrate significative differenze relative alla patologia di base, alla fonte di cellule staminali e al grado di Graft Vs Host Disease.
Si è effettuata un’analisi dei valori medi delle sottopopolazioni linfocitarie, a vari intervalli di tempo dopo il trapianto, e sono emersi risultati in linea con la letteratura più recente.
Discussione. I risultati eccellenti ottenuti con il trapianto aploidentico presso la nostra Unità Operativa dimostrano come il trapianto aploidentico sia una valida procedura, dalle potenzialità salva vita, anche se non del tutto scevra da complicanze e mortalità correlata.
Per quanto concerne le tecniche di manipolazione cellulare, nei laboratori della nostra Unità Operativa, si eseguono tecniche all’avanguardia, comparabili a quelle utilizzate nei principali centri trapiantologici, con risultati sempre più promettenti. Anche lo studio della ricostituzione immunologica, che ancora dispone di limitati dati in letteratura, potrebbe rivelarsi cruciale nell’ottica di terapie sempre più individualizzate che mirino a migliorare la prognosi dei piccoli pazienti.
Conclusioni. Il trapianto aploidentico è una risorsa indispensabile per dare una possibilità a coloro che non hanno un donatore familiare compatibile e che necessitano, per le loro peculiarità cliniche, di un trapianto di cellule staminali emopoietiche in tempi brevi.
L’ambito delle strategie immunologiche e molecolari e delle tecniche per la procedura aploidentica è in continua evoluzione e ciò implica che proprio questo tipo di tecnica potrebbe diventare il futuro delle procedure trapiantologiche di cellule staminali emopoietiche.
Esso si è infatti dimostrato una procedura vantaggiosa per tempi e costi e per le sue grandi potenzialità immunoterapeutiche, la cui efficacia dovrà essere convogliata a beneficio del paziente, bilanciandone gli effetti negativi, per sconfiggere la malattia e ridonare la vita ai piccoli pazienti.
Inoltre è necessario approfondire il ruolo della ricostituzione immunologica e la sua correlazione con la prognosi del paziente, allo scopo di usufruire dei dati derivanti dalla sua analisi per ottimizzare le strategie terapeutiche utilizzate nel periodo post trapianto e garantire cure individualizzate che possano migliorare l’outcome dei nostri piccoli pazienti.
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