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Archivio digitale delle tesi discusse presso l'Università di Pisa

Tesi etd-09212007-113646


Tipo di tesi
Tesi di laurea specialistica
Autore
IURILLI, GIULIANO
URN
etd-09212007-113646
Titolo
Il silenzio è d'oro. Depressione delle connessioni orizzontali peririnali indotta dalla memoria di riconoscimento visivo.
Dipartimento
SCIENZE MATEMATICHE, FISICHE E NATURALI
Corso di studi
SCIENZE FISIOPATOLOGICHE GENERALI
Relatori
Relatore Berardi, Nicoletta
Parole chiave
  • peririnale
  • memoria di riconoscimento visivo
  • vort
  • ltp
  • ltd
Data inizio appello
12/10/2007
Consultabilità
Completa
Riassunto
La memoria di riconoscimento visivo è una delle forme più semplici di apprendimento nei mammiferi. L’incapacità di discriminare la familiarità d’un oggetto e d’una persona è uno dei primi sintomi della malattia di Alzheimer. Recenti studi d’ablazione e farmacologici nella scimmia e nei roditori hanno dimostrato che la corteccia peririnale, una struttura del sistema medio-temporale, svolge un ruolo necessario per la discriminazione visiva della familiarità d’un oggetto.
I neuroni della corteccia perinale vanno incontro ad una caratteristica riduzione della risposta quando l’animale incontra per la seconda volta un oggetto familiare. Negli ultimi anni, è stato dimostrato che la corteccia peririnale può andare incontro a plasticità sinaptica in vitro. E’ stato dunque proposto che la discriminazione di familiarità, segnalata dalla riduzione di risposta delle cellule peririnali, sia mediata da fenomeni simili alla depressione a lungo termine (LTD). Ad oggi, però, nessuno studio ha ancora verificato quest’ipotesi.
La componente peririnale della memoria di riconoscimento visivo è basata su meccanismi LTD-like? La mia tesi tenta di rispondere a questa domanda cruciale. Per questo scopo ho messo a punto tre nuovi protocolli non ancora descritti in letteratura:

1) Familiarizzazione visiva distribuita nel topo con oggetti bidimensionali (overtraining);

2) Induzione elettrica di LTD NMDA-dipendente dei potenziali di campo lungo le connessioni orizzontali dello strato II/III della corteccia peririnale del topo (paired pulses low frequency stimulation, PPLFS);

3) Occlusione della plasticità sinaptica peririnale indotta mediante overtraining e valutata ex vivo attraverso induzioni ripetute di LTD attività-dipendente (con PPLFS) o di LTP attività-dipendente (con theta-bursts) a due ore dall’ultima sessione di familiarizzazione.

I miei risultati indicano:

1) Una riduzione dell’efficacia sinaptica lungo le connessioni orizzontali dello strato II/III della corteccia peririnale nei topi che hanno incontrato oggetti durante l’overtraining (familiarizzati) rispetto ai topi che, sottoposti allo stesso protocollo comportamentale, non hanno, però, incontrato oggetti nell’apparato (controlli);

2) Un’occlusione parziale dell’LTD NMDA-dipendente nei topi familiarizzati rispetto ai controlli;

3) Cambiamenti dell’LTP complementari a quelli dell’LTD.

Questa tesi, dunque, dimostra per la prima volta che la memoria di riconoscimento visivo ottenuta con familiarizzazioni distribuite sfrutta meccanismi simili all’LTD lungo le connessioni orizzontali dello strato II/III della corteccia peririnale del topo.
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