• diritto del lavoro
• jus variandi
• mansioni del lavoratore

La presente tesi esplora il concetto di jus variandi, la facoltà attribuita al datore di lavoro di modificare le mansioni assegnate ai lavoratori, un aspetto importante del diritto del lavoro italiano.
Questo studio si propone di analizzare la disciplina di tale facoltà e le sue implicazioni, considerando sia la necessità di flessibilità aziendale sia l'esigenza di tutelare i diritti dei lavoratori.
Attraverso un'analisi storica, giuridica e pratica, la tesi delinea l'evoluzione dello jus variandi e le sue applicazioni nel contesto socioeconomico contemporaneo.
Il primo capitolo introduce il rapporto di lavoro subordinato, classificando i dipendenti e descrivendo i poteri del datore di lavoro e traccia l'evoluzione storica dello jus variandi.
Il secondo capitolo si concentra sulla modifica delle mansioni in senso orizzontale, analizzando il concetto di mansioni equivalenti. Questo include ruoli e compiti che, pur differendo dalle mansioni originali, richiedono un livello di competenza simile, senza comportare significative variazioni in termini di responsabilità e retribuzione. Viene esaminata la giurisprudenza rilevante e le condizioni normative che regolano tali cambiamenti.
Il terzo capitolo affronta la modifica delle mansioni in senso verticale verso il basso, ovvero l'assegnazione di mansioni inferiori. Vengono discussi i limiti imposti dalla legge per prevenire abusi e garantire che i diritti dei lavoratori siano rispettati.
Il quarto capitolo esplora la modifica delle mansioni in senso verticale verso l’alto, ovvero l'assegnazione di mansioni superiori. In questa parte del lavoro si considerano le opportunità e le sfide associate all'assegnazione di compiti con maggiore complessità, responsabilità e competenza, nonché le condizioni che garantiscono una giusta remunerazione e riconoscimento delle nuove responsabilità.
La tesi conclude sottolineando che, sebbene lo jus variandi sia uno strumento importante per l’adattamento delle aziende ai cambiamenti rapidi e costanti del contesto tecnologico e sociale, è fondamentale che vi siano limiti a tale facoltà. Solo così si può evitare l'abuso di potere da parte dei datori di lavoro e assicurare una protezione adeguata dei diritti dei lavoratori, promuovendo un equilibrio tra le esigenze aziendali e la dignità e il benessere dei lavoratori.