• romanzo d'avventura
• momenti lirici
• contingente
• costante
• Lawrence
• Spengler

L’idea di una monografia che si dedichi alla lettura e interpretazione dell'ultimo romanzo di André Malraux nasce dalla constatazione che "Les noyers de l'Altenburg" è un testo molto citato dai critici e dallo stesso autore nelle sue opere successive, ma raramente analizzato in maniera autonoma come creazione letteraria. Un discorso interpretativo non poteva che articolarsi da un più a un meno di diffidenza nei confronti della coesione del romanzo. Dall’introduzione, il cui principale compito è portare argomenti in sua difesa, si passa alla vera e propria analisi, dapprima concentrata su fatti strutturali che testimoniano una precisa continuità della narrazione in determinate scene di intenso lirismo descrittivo, in seguito trasferita al riscontro di coerenze minime e tesa a includere l’intero testo sotto la lente d’osservazione. Una volta saggiata la tenuta del discorso analitico, l’interpretazione si rivolge a quei temi più lampanti che non hanno mancato di attirare l’attenzione di qualunque lettore di "Les noyers": l’incontro dei suoi protagonisti con il mondo popolare, il colloquio spengleriano situato nel cuore del romanzo, le due guerre mondiali che accomunano il narratore a suo padre. Attraverso il lavoro così strutturato si mostrano il valore letterario del testo, l'ispirazione pascaliana del mondo immaginario di Malraux e l'evoluzione che porta l'autore a chiudere la propria stagione di narratore d'avventure trasponendo la storia di T.E.Lawrence nell'Europa dei conflitti nazionali.