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Archivio digitale delle tesi discusse presso l’Università di Pisa

Tesi etd-09162025-093916


Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale
Autore
PROVERO, CHIARA
URN
etd-09162025-093916
Titolo
Guaritrici e società seicentesca. Alcuni casi di stregoneria terapeutica a Pisa.
Dipartimento
CIVILTA' E FORME DEL SAPERE
Corso di studi
STORIA E CIVILTÀ
Relatori
relatore Prof. Capocci, Mauro
Parole chiave
  • guaritrici
  • healers
  • Inquisition
  • Inquisizione
  • medicina
  • medicine
  • Pisa
  • Pisa
  • seventeenth century
  • stregoneria
  • witchcraft
  • XVII secolo
Data inizio appello
03/10/2025
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
03/10/2028
Riassunto
La tesi si propone di studiare e interpretare, attraverso l’analisi di alcuni processi inquisitoriali, la pratica delle guaritrici popolari accusate di stregoneria terapeutica nel territorio pisano nella prima metà del XVII secolo. Le fonti oggetto di analisi fanno parte del fondo del Tribunale dell’Inquisizione pisana, conservato presso l’Archivio Diocesano di Pisa.
L’analisi si è concentrata su tre processi in particolare, quelli a Bartolomea Genovese, Dorotea da Prato e Bartolomea di Domenico Orsini, con estremi cronologici 1598 e 1650.
Il primo capitolo è incentrato sull’ente produttore delle fonti prese in esame: il Tribunale dell’Inquisizione di Pisa. Partendo da un più ampio approfondimento sull’Inquisizione in Toscana e sul rapporto di questa con la famiglia Medici, il capitolo comprende una complessiva presentazione del fondo del tribunale dell’Inquisizione di Pisa e delle fonti prese in esame, a cui segue una breve descrizione dei tre processi presi più analiticamente in considerazione.
Il secondo capitolo comprende un’analisi più approfondita dei tre processi, concentrandosi particolarmente sull’aspetto medico del mestiere delle tre accusate. Il capitolo si apre con un quadro complessivo delle figure terapeutiche della prima epoca moderna, presentate in maniera sintetica, e continua con un’indagine sulle pratiche curative delle guaritrici a partire dalle informazioni fornite dalle fonti. In chiusura si trova un paragrafo dedicato al rapporto fra la magia curativa e il rito religioso.
Il terzo capitolo inserisce i tre processi in un contesto più ampio. Il primo paragrafo presenta le fondamentali dinamiche conflittuali della società dell’epoca, conflitti che sono alla base dei processi stessi. Il secondo paragrafo mostra come la nascita del capitalismo abbia influito sulla concezione della povertà e sulla riforma degli ospedali, dando priorità alla produttività e alla cura della patologia, invece che della persona. L’ultimo paragrafo del capitolo si concentra sul processo di professionalizzazione del mestiere di cura, analizzando le modalità di pagamento delle figure terapeutiche e il percorso che porta le levatrici a professionalizzarsi, al fine di sottolineare la tendenza all’emarginazione delle donne nelle professioni mediche e l’eccezionalità della levatrice nel campo medico.
La tesi prende in considerazione le tre donne nella loro accezione di agenti nella società e prova quindi a sottolineare non solo il modo in cui esse interagivano con i loro vicini, ma anche come fossero parte integrante delle dinamiche sociali complessive e come i grandi mutamenti avessero un impatto sulle loro vite. La loro esistenza non era quindi limitata ad uno spazio marginale negli eventi della Storia, ma ne era invece parte integrante, ed esse erano allo stesso tempo agenti e patenti dei cambiamenti culturali della prima epoca moderna. Nel tentativo quindi di raccontare una “storia dal basso” e una realtà complessa si è deciso di sviluppare una lettura intersezionale delle fonti, che prendesse in considerazione e mettesse in discussione le categorie usate per raccontare il passato e potesse effettivamente cogliere la complessità della realtà toscana della prima età moderna. L’intricata stratificazione sociale della Toscana dell’epoca non permette infatti di concentrarsi su singoli aspetti della persona, ma richiede l’osservazione delle persone oggetto di ricerca anche attraverso elementi come l’etnia, la religione, la classe, il genere e tutte le intersezioni possibili fra queste e altre categorie.
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