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Archivio digitale delle tesi discusse presso l’Università di Pisa

Tesi etd-09162024-164907


Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale LM5
Autore
BARSOTTI, PIETRO
URN
etd-09162024-164907
Titolo
Filler dermici e cosmetici ad azione depigmentante: preparazione e caratterizzazione.
Dipartimento
FARMACIA
Corso di studi
FARMACIA
Relatori
relatore Prof.ssa Monti, Daniela
relatore Prof.ssa Tampucci, Silvia
Parole chiave
  • acido ialuronico
  • filler
  • hyaluronic acid
  • medical device
  • nanomicelle
  • peptide
Data inizio appello
02/10/2024
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
02/10/2094
Riassunto
Il presente lavoro di tesi è incentrato su due principali obiettivi: la caratterizzazione di filler dermici a base di acido ialuronico (HA), largamente utilizzati in medicina estetica per contrastare i segni dell’invecchiamento cutaneo, e l’ottimizzazione di una formulazione nanostrutturata per la veicolazione di oligopeptidi inibitori della tirosinasi da inserire in un’emulsione cosmetica ad azione depigmentante.
I filler dermici saggiati erano formulazioni sperimentali specifiche per il viso e per il corpo, confrontate con i rispettivi competitor commerciali.
Tra le caratteristiche dei filler hanno un ruolo fondamentale la concentrazione di HA libero ed il cross-linking dell’acido ialuronico. La prima impatta sulla consistenza finale del gel, migliora la siringabilità riducendo la forza di estrusione. Il secondo, legando le catene di HA tra loro, rendendo il gel stabile nel tessuto e soggetto ad una degradazione enzimatica più graduale da parte delle ialuronidasi, gli enzimi che fisiologicamente idrolizzerebbero l’HA libero nell’arco di 12-24 ore. È stata quindi valutata la resistenza dei filler alla ialuronidasi in vitro: l’acido ialuronico formatosi dalla degradazione è stato analizzato tramite HPLC-UV e tramite saggio colorimetrico con spettrofotometria UV per la rivelazione dell’N-acetil-D-glucosamina rilasciata dopo il contatto con l’enzima.
Utilizzando standard analitici di acido ialuronico a diversi pesi molecolari noti è stato possibile stimare le dimensioni dell’HA contenuto nei filler prima e durante il trattamento enzimatico, comparando anche il profilo di degradazione delle formulazioni sperimentali con quello dei competitor.
Per essere efficaci, i filler devono presentare un comportamento viscoelastico: mentre viene estruso dall’ago, il gel si comporta in modo viscoso, una volta iniettato nel tessuto facciale e sottoposto ad una forza di taglio bassa, si comporta in modo elastico riuscendo a recuperare la sua forma originale. È stata effettuata una caratterizzazione reologica, in particolare analizzando i seguenti parametri: il modulo elastico (G’), il modulo viscoso (G’’), il modulo complesso (G*), il delta tangente (tan  = G’’/G’) e il coefficiente di viscosità (*).
Un altro parametro importante per determinare il comportamento del filler una volta iniettato è la coesività, che esprime le forze di adesione interne che mantengono insieme le singole unità di acido ialuronico cross-linkato: un’alta coesività permette al filler, quando in contatto con superfici esterne o sottoposto alla tensione cutanea, di resistere alla compressione e mantenere la forma iniziale. Il grado di coesività delle formulazioni è stato analizzato tramite due diverse metodiche sperimentali: il metodo del peso della goccia e il metodo con blu di metilene.

È molto comune a seguito di trattamenti estetici intradermici l’utilizzo di creme cosmetiche contenenti attivi sbiancanti, che vanno ad inibire la produzione di melanina dove è avvenuto l’insulto cutaneo dell’ago. Tra gli attivi depigmentanti di più recente scoperta iniziano ad essere impiegati nel mercato cosmetico gli oligopeptidi, inibitori della tirosinasi, l’enzima chiave che catalizza due delle reazioni che portano alla produzione di melanina.
A causa dell’elevato peso molecolare e delle loro spiccate caratteristiche idrofile, questi peptidi permeano la cute con difficoltà per cui è necessario utilizzare promotori di permeazione che permettano di raggiungere la concentrazione terapeutica all’interno della cute, dove si trovano sia i melanociti che i loro precursori.
Come carrier e con l’obiettivo di migliorare la stabilità dei peptidi, sono stati selezionati sistemi nanostrutturati ed i peptidi in oggetto (il Nonapeptide-1 e del Decapeptide-12) sono stati formulati in nanomicelle a base di Vitamina E TPGS.
La quantificazione dei due peptidi selezionati è stata effettuata mediante metodica fluorimetrica.
Infine, la permeazione della formulazione nanomicellare confrontata con una soluzione acquosa del peptide è stata saggiata tramite studi in vitro effettuati su cute di orecchio di maiale.
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