Tesi etd-09162024-160317 |
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Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale
Autore
LITVINOVA, VICTORIA
URN
etd-09162024-160317
Titolo
I doveri della banca ai sensi dei principi generali del codice della crisi d’impresa
Dipartimento
ECONOMIA E MANAGEMENT
Corso di studi
CONSULENZA PROFESSIONALE ALLE AZIENDE
Relatori
relatore Prof. Benedetti, Lorenzo
Parole chiave
- buona fede
- codice della crisi d'impresa
- correttezza
- doveri bancari
- leale collaborazione
- obblighi informativi
- principi generali
Data inizio appello
16/10/2024
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
16/10/2027
Riassunto
I doveri della banca ai sensi dei principi generali del Codice della crisi d’impresa e dell’insolvenza
Il Codice della crisi d’impresa e dell’insolvenza (D.Lgs. 14/2019) ha introdotto una normativa volta a prevenire le situazioni di insolvenza, favorendo il risanamento tempestivo delle imprese. In questo contesto, le banche rivestono un ruolo fondamentale nella gestione delle crisi aziendali, in quanto soggetti chiave nelle relazioni finanziarie con le imprese. I principi generali del Codice impongono alle banche una serie di obblighi specifici, che mirano a garantire una gestione responsabile delle crisi e a evitare pratiche che possano aggravare le difficoltà dell’impresa.
Dovere di valutazione del merito creditizio e responsabilità
Uno degli obblighi principali della banca è la corretta valutazione del merito creditizio dell’impresa. Le banche sono tenute a monitorare attentamente la situazione finanziaria delle imprese a cui concedono credito, specialmente in caso di segnali di difficoltà economica. La mancata valutazione accurata del rischio creditizio può portare alla concessione di finanziamenti a imprese in crisi senza garanzie adeguate, aggravando lo stato di insolvenza e ritardando l’adozione di misure di risanamento.
Questo comportamento, noto come abusiva concessione di credito, può esporre la banca a responsabilità legali. Il Codice riconosce che, nel caso in cui una banca continui a finanziare un’impresa in crisi senza considerare il deterioramento della sua situazione finanziaria, può essere considerata corresponsabile dell’aggravamento della crisi stessa. Questo principio si fonda sulla necessità di un controllo attento e continuativo da parte della banca sulla stabilità dell’impresa beneficiaria del credito.
Dovere di buona fede e correttezza
Il principio di buona fede e correttezza è centrale nel Codice della crisi d’impresa e dell’insolvenza. Questo principio impone alla banca di agire con lealtà, trasparenza e diligenza in tutte le fasi del rapporto con l’impresa, non solo nella fase pre-crisi, ma anche durante le procedure di gestione della crisi stessa. Le banche devono essere proattive nel garantire che l’impresa sia informata adeguatamente riguardo a eventuali rischi finanziari, mantenendo una comunicazione chiara e trasparente.
Inoltre, il dovere di collaborazione leale impone alla banca di partecipare attivamente e costruttivamente ai processi di risoluzione della crisi. Ciò include la partecipazione alle trattative per la composizione negoziata della crisi, in cui la banca deve lavorare con l’impresa e gli altri creditori per trovare una soluzione sostenibile e condivisa, al fine di evitare il fallimento.
Obbligo informativo e trasparenza
Il Codice impone alle banche un rigoroso obbligo informativo nei confronti dell’impresa in crisi. Le banche sono tenute a comunicare informazioni precise e tempestive riguardo alla situazione creditizia dell’impresa, segnalando eventuali problematiche che potrebbero influire sulla capacità dell’impresa di far fronte ai propri impegni. L’omissione di informazioni rilevanti o l’uso di pratiche non trasparenti può esporre la banca a responsabilità per i danni derivanti da una gestione scorretta della crisi.
Banca come promotrice nella composizione negoziata della crisi
Nel nuovo quadro normativo, la banca può anche rivestire il ruolo di promotrice nelle trattative per la composizione negoziata della crisi. In quanto soggetto finanziario principale, la banca può suggerire soluzioni che consentano di superare la crisi, tenendo conto degli interessi sia dell’impresa sia dei creditori. La sua posizione privilegiata nella gestione delle informazioni la rende un attore chiave nel processo di negoziazione, ma le impone anche di agire con prudenza e responsabilità.
Conclusioni
Il Codice della crisi d’impresa e dell’insolvenza attribuisce alle banche un ruolo fondamentale nella gestione delle crisi aziendali, imponendo una serie di obblighi volti a garantire una gestione responsabile e trasparente del credito. Il rispetto di questi obblighi, che includono la valutazione del merito creditizio, la buona fede, la collaborazione leale e la trasparenza informativa, è essenziale per evitare di aggravare le difficoltà finanziarie dell’impresa e per favorire una risoluzione anticipata della crisi.
Il Codice della crisi d’impresa e dell’insolvenza (D.Lgs. 14/2019) ha introdotto una normativa volta a prevenire le situazioni di insolvenza, favorendo il risanamento tempestivo delle imprese. In questo contesto, le banche rivestono un ruolo fondamentale nella gestione delle crisi aziendali, in quanto soggetti chiave nelle relazioni finanziarie con le imprese. I principi generali del Codice impongono alle banche una serie di obblighi specifici, che mirano a garantire una gestione responsabile delle crisi e a evitare pratiche che possano aggravare le difficoltà dell’impresa.
Dovere di valutazione del merito creditizio e responsabilità
Uno degli obblighi principali della banca è la corretta valutazione del merito creditizio dell’impresa. Le banche sono tenute a monitorare attentamente la situazione finanziaria delle imprese a cui concedono credito, specialmente in caso di segnali di difficoltà economica. La mancata valutazione accurata del rischio creditizio può portare alla concessione di finanziamenti a imprese in crisi senza garanzie adeguate, aggravando lo stato di insolvenza e ritardando l’adozione di misure di risanamento.
Questo comportamento, noto come abusiva concessione di credito, può esporre la banca a responsabilità legali. Il Codice riconosce che, nel caso in cui una banca continui a finanziare un’impresa in crisi senza considerare il deterioramento della sua situazione finanziaria, può essere considerata corresponsabile dell’aggravamento della crisi stessa. Questo principio si fonda sulla necessità di un controllo attento e continuativo da parte della banca sulla stabilità dell’impresa beneficiaria del credito.
Dovere di buona fede e correttezza
Il principio di buona fede e correttezza è centrale nel Codice della crisi d’impresa e dell’insolvenza. Questo principio impone alla banca di agire con lealtà, trasparenza e diligenza in tutte le fasi del rapporto con l’impresa, non solo nella fase pre-crisi, ma anche durante le procedure di gestione della crisi stessa. Le banche devono essere proattive nel garantire che l’impresa sia informata adeguatamente riguardo a eventuali rischi finanziari, mantenendo una comunicazione chiara e trasparente.
Inoltre, il dovere di collaborazione leale impone alla banca di partecipare attivamente e costruttivamente ai processi di risoluzione della crisi. Ciò include la partecipazione alle trattative per la composizione negoziata della crisi, in cui la banca deve lavorare con l’impresa e gli altri creditori per trovare una soluzione sostenibile e condivisa, al fine di evitare il fallimento.
Obbligo informativo e trasparenza
Il Codice impone alle banche un rigoroso obbligo informativo nei confronti dell’impresa in crisi. Le banche sono tenute a comunicare informazioni precise e tempestive riguardo alla situazione creditizia dell’impresa, segnalando eventuali problematiche che potrebbero influire sulla capacità dell’impresa di far fronte ai propri impegni. L’omissione di informazioni rilevanti o l’uso di pratiche non trasparenti può esporre la banca a responsabilità per i danni derivanti da una gestione scorretta della crisi.
Banca come promotrice nella composizione negoziata della crisi
Nel nuovo quadro normativo, la banca può anche rivestire il ruolo di promotrice nelle trattative per la composizione negoziata della crisi. In quanto soggetto finanziario principale, la banca può suggerire soluzioni che consentano di superare la crisi, tenendo conto degli interessi sia dell’impresa sia dei creditori. La sua posizione privilegiata nella gestione delle informazioni la rende un attore chiave nel processo di negoziazione, ma le impone anche di agire con prudenza e responsabilità.
Conclusioni
Il Codice della crisi d’impresa e dell’insolvenza attribuisce alle banche un ruolo fondamentale nella gestione delle crisi aziendali, imponendo una serie di obblighi volti a garantire una gestione responsabile e trasparente del credito. Il rispetto di questi obblighi, che includono la valutazione del merito creditizio, la buona fede, la collaborazione leale e la trasparenza informativa, è essenziale per evitare di aggravare le difficoltà finanziarie dell’impresa e per favorire una risoluzione anticipata della crisi.
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