• Carlo Levi
• Cristo si è fermato a Eboli
• Curzio Malaparte
• documento
• dopoguerra
• La pelle
• Neorealismo
• non-fiction
• Primo Levi
• Se questo è un uomo

Il ventennio fascista e la Seconda Guerra Mondiale hanno fortemente influenzato la letteratura e l’esperienza della scrittura in molti autori che, a partire dal periodo resistenziale, iniziano a sentire l’urgenza di raccontare la verità. L’aderenza dei fatti raccontati a quelli realmente accaduti è una necessità che viene ripetutamente sottolineata in moltissimi testi, i quali verranno etichettati come “documenti” dai loro stessi autori, a garanzia del fatto che la materia narrata non si sarebbe minimamente discostata dalla realtà. Questi sono gli anni del Neorealismo e della verità. Nonostante queste premesse, vi sono, però, alcune opere che raccontano eventi storicamente fondati utilizzando strategie narrative e retoriche tipiche della fiction. Nello specifico, in questo lavoro di tesi sono state prese ad esame tre opere emblematiche del periodo storico sopracitato: Se questo è un uomo di Primo Levi, Cristo si è fermato a Eboli di Carlo Levi e La pelle di Curzio Malaparte. Si tenterà di illustrare come ognuna di queste tre opere, ordinate secondo un grado di intensità che sta ad indicare la presenza di elementi di fiction all’interno delle stesse, presenti, a livello narrativo, degli elementi propri della narrativa d’invenzione.