Tesi etd-09152025-165756 |
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Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale
Autore
CILIBERTI, STEFANO
URN
etd-09152025-165756
Titolo
Un approccio quantitativo alla storia medievale: applicazioni per una validazione metodologica
Dipartimento
CIVILTA' E FORME DEL SAPERE
Corso di studi
STORIA E CIVILTÀ
Relatori
relatore Prof.ssa Poloni, Alma
supervisore Prof. Péquignot, Stéphane
supervisore Prof. Péquignot, Stéphane
Parole chiave
- storia quantitativa
Data inizio appello
03/10/2025
Consultabilità
Completa
Riassunto
Nonostante la maggior parte delle tematiche affrontate riguardi la Firenze del Trecento, questa tesi si caratterizza soprattutto per un’impronta metodologica. L’obiettivo è mostrare, attraverso una serie di esempi tratti principalmente dal medioevo, l’utilità e l’interesse di un approccio quantitativo allo studio della storia.
Oltre la semplice descrizione statistica, si è cercato di approfondire l’analisi dei dati ricorrendo a modelli e teorie capaci di mettere a confronto dataset differenti, valutarne le specificità, colmarne le lacune, individuarne le distorsioni e trarne implicazioni più ampie. In questo modo è stato possibile, ad esempio, dimostrare che le estrazioni dei priori fiorentini non erano truccate, definire i periodi di maggiore o minore apertura sociale sulla base dei dati relativi ai membri della Signoria, quantificare la concentrazione dei nomi propri nel corso del Trecento e confrontare le statistiche demografiche con le aspettative di vita e i tassi di mortalità infantile riportati dalla letteratura.
Allargando lo sguardo oltre il contesto fiorentino, l’analisi quantitativa ha permesso di evidenziare la particolarità della durata del mandato dei pontefici rispetto ad altri sovrani, di delineare le principali caratteristiche del ciclo di vita degli imperi e di sperimentare tecniche stilometriche in grado di verificare l’attribuzione autoriale di testi.
I risultati ottenuti possono apparire più o meno originali o conclusivi, ma a nostro avviso dimostrano come un approccio quantitativo, se guidato da una precisa domanda storiografica, possa rivelarsi uno strumento complementare di grande utilità.
Oltre la semplice descrizione statistica, si è cercato di approfondire l’analisi dei dati ricorrendo a modelli e teorie capaci di mettere a confronto dataset differenti, valutarne le specificità, colmarne le lacune, individuarne le distorsioni e trarne implicazioni più ampie. In questo modo è stato possibile, ad esempio, dimostrare che le estrazioni dei priori fiorentini non erano truccate, definire i periodi di maggiore o minore apertura sociale sulla base dei dati relativi ai membri della Signoria, quantificare la concentrazione dei nomi propri nel corso del Trecento e confrontare le statistiche demografiche con le aspettative di vita e i tassi di mortalità infantile riportati dalla letteratura.
Allargando lo sguardo oltre il contesto fiorentino, l’analisi quantitativa ha permesso di evidenziare la particolarità della durata del mandato dei pontefici rispetto ad altri sovrani, di delineare le principali caratteristiche del ciclo di vita degli imperi e di sperimentare tecniche stilometriche in grado di verificare l’attribuzione autoriale di testi.
I risultati ottenuti possono apparire più o meno originali o conclusivi, ma a nostro avviso dimostrano come un approccio quantitativo, se guidato da una precisa domanda storiografica, possa rivelarsi uno strumento complementare di grande utilità.
File
| Nome file | Dimensione |
|---|---|
| M2.pdf | 18.66 Mb |
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