Tesi etd-09152025-120740 |
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Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale
Autore
ZECCA, ALESSANDRO
URN
etd-09152025-120740
Titolo
Inclusione sociale fra politiche, teorie e pratiche progettuali in Italia
Dipartimento
CIVILTA' E FORME DEL SAPERE
Corso di studi
SCIENZE PER LA PACE: TRASFORMAZIONE DEI CONFLITTI E COOPERAZIONE ALLO SVILUPPO
Relatori
relatore Fabbroni, Valeria
Parole chiave
- inclusione sociale
Data inizio appello
03/10/2025
Consultabilità
Completa
Riassunto
La tesi affronta il tema dell’inclusione sociale in Italia con particolare attenzione al ruolo svolto dal welfare di comunità e dalle pratiche promosse dal basso da enti del terzo settore e realtà locali. Dopo una ricostruzione dei principali concetti legati all’esclusione e all’inclusione sociale il lavoro si concentra su tre casi di studio: i Punti Luce di Save the Children, le Case del Quartiere di Torino e Casa Comune con l’Emporio della solidarietà della Comunità Emmanuel a Lecce.
Il secondo capitolo presenta queste esperienze illustrandone origini, obiettivi e modalità di intervento. Il terzo capitolo propone un confronto comparativo evidenziando da un lato i tratti comuni (welfare comunitario, lavoro in rete, prossimità, volontariato) e dall’altro le differenze (governance, target, strumenti, impatto). L’analisi mette in luce come nessun modello sia autosufficiente, ma tutti trovino la propria forza nella collaborazione tra attori e nella capacità di adattarsi ai bisogni dei territori.
La conclusione è che l’inclusione sociale in Italia non si realizza attraverso un modello unico, ma attraverso una pluralità di pratiche comunitarie diverse e complementari. Queste esperienze, pur con i loro limiti, mostrano che la prossimità e la collaborazione dal basso rappresentano i veri punti di forza di un welfare capace di rispondere alle sfide sociali contemporanee.
Il secondo capitolo presenta queste esperienze illustrandone origini, obiettivi e modalità di intervento. Il terzo capitolo propone un confronto comparativo evidenziando da un lato i tratti comuni (welfare comunitario, lavoro in rete, prossimità, volontariato) e dall’altro le differenze (governance, target, strumenti, impatto). L’analisi mette in luce come nessun modello sia autosufficiente, ma tutti trovino la propria forza nella collaborazione tra attori e nella capacità di adattarsi ai bisogni dei territori.
La conclusione è che l’inclusione sociale in Italia non si realizza attraverso un modello unico, ma attraverso una pluralità di pratiche comunitarie diverse e complementari. Queste esperienze, pur con i loro limiti, mostrano che la prossimità e la collaborazione dal basso rappresentano i veri punti di forza di un welfare capace di rispondere alle sfide sociali contemporanee.
File
| Nome file | Dimensione |
|---|---|
| TESIZECCAPDFA.pdf | 1.20 Mb |
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