Tesi etd-09152024-120238 |
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Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale
Autore
PAIARDI, RACHELE
URN
etd-09152024-120238
Titolo
Effetti della esposizione di cellule epiteliali di cristallino a condizioni di aumentata concentrazione di glucosio
Dipartimento
BIOLOGIA
Corso di studi
BIOLOGIA MOLECOLARE E CELLULARE
Relatori
relatore Prof.ssa Moschini, Roberta
relatore Dott.ssa Sardelli, Gemma
relatore Dott.ssa Sardelli, Gemma
Parole chiave
- aldoso reduttasi
- iperglicemia
Data inizio appello
14/10/2024
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
14/10/2027
Riassunto
La patologia diabetica rappresenta una delle principali emergenze sanitarie a livello globale. È una patologia che si può presentare in due forme principali: tipo 1 e tipo 2; in entrambe viene meno la regolazione glicemica con gravi conseguenze a livello sistemico.
Tra di esse possiamo annoverare la cataratta diabetica che risulta essere una delle principali cause di perdita della vista nei pazienti diabetici, questa patologia si sviluppa a seguito di accumulo di prodotti finali della glicazione e dello stress ossidativo, processi che sono strettamente collegati ad uno stato di iperglicemia cronica.
Per studiare le dinamiche di questa patologia vengono utilizzate come modello cellulare le cellule epiteliali del cristallino umano (HLEC-F). Questo modello cellulare è assimilabile alle cellule della lente che essendo poco vascolarizzate si trovano normalmente in una condizione di ipoglicemia. A partire da questa uno stress iperglicemico, associabile alla patologia diabetica, può essere associato ad una condizione infiammatoria.
Nell’ambito dello stress ipeglicemico risulta rilevante l’enzima aldoso reduttasi (AKR1B1) che fa parte della famiglia delle aldo-keto-reduttasi che catalizzano la prima reazione limitante della via dei polioli nel metabolismo del glucosio. In particolare questa prima reazione porta ad un incremento del flusso di sorbitolo, implicato nella patogenesi di complicanze secondarie del diabete, quali cataratta, retinopatie, neuropatie, nefropatie e malattie cardiovascolari. Risulta quindi evidente come l’inibizione della via dei polioli ed in particolare di AKR1B1 sia importante nel prevenire queste complicanze.
Lo scopo della tesi è stato quello di valutare l’inattivazione della via dei polioli su cellule di cristallino in coltura da parte di molecole sintetizzate in collaborazione con l’Università di Messina e il cui e0etto inibitorio era già stato valutato sull’aldoso reduttasi purificata. Inoltre una parte del lavoro sperimentale è stata dedicata all’approfondimento di condizioni sperimentali che permettano di evidenziare l’azione antinfiammatoria di inibitori delle aldoso reduttasi.
Lo studio ci ha permesso di trovare un possibile valido inibitore dell’aldoso reduttasi funzionante non solo sulla proteina purificata ma anche sul modello cellulare delle cellule della lente del cristallino umano. Inoltre, differentemente da quanto fruibile dalla letteratura, non è stata trovata una correlazione tra l’inibizione dell’aldoso reduttasi e l’attivazione del processo infiammatorio cellulare.
Tra di esse possiamo annoverare la cataratta diabetica che risulta essere una delle principali cause di perdita della vista nei pazienti diabetici, questa patologia si sviluppa a seguito di accumulo di prodotti finali della glicazione e dello stress ossidativo, processi che sono strettamente collegati ad uno stato di iperglicemia cronica.
Per studiare le dinamiche di questa patologia vengono utilizzate come modello cellulare le cellule epiteliali del cristallino umano (HLEC-F). Questo modello cellulare è assimilabile alle cellule della lente che essendo poco vascolarizzate si trovano normalmente in una condizione di ipoglicemia. A partire da questa uno stress iperglicemico, associabile alla patologia diabetica, può essere associato ad una condizione infiammatoria.
Nell’ambito dello stress ipeglicemico risulta rilevante l’enzima aldoso reduttasi (AKR1B1) che fa parte della famiglia delle aldo-keto-reduttasi che catalizzano la prima reazione limitante della via dei polioli nel metabolismo del glucosio. In particolare questa prima reazione porta ad un incremento del flusso di sorbitolo, implicato nella patogenesi di complicanze secondarie del diabete, quali cataratta, retinopatie, neuropatie, nefropatie e malattie cardiovascolari. Risulta quindi evidente come l’inibizione della via dei polioli ed in particolare di AKR1B1 sia importante nel prevenire queste complicanze.
Lo scopo della tesi è stato quello di valutare l’inattivazione della via dei polioli su cellule di cristallino in coltura da parte di molecole sintetizzate in collaborazione con l’Università di Messina e il cui e0etto inibitorio era già stato valutato sull’aldoso reduttasi purificata. Inoltre una parte del lavoro sperimentale è stata dedicata all’approfondimento di condizioni sperimentali che permettano di evidenziare l’azione antinfiammatoria di inibitori delle aldoso reduttasi.
Lo studio ci ha permesso di trovare un possibile valido inibitore dell’aldoso reduttasi funzionante non solo sulla proteina purificata ma anche sul modello cellulare delle cellule della lente del cristallino umano. Inoltre, differentemente da quanto fruibile dalla letteratura, non è stata trovata una correlazione tra l’inibizione dell’aldoso reduttasi e l’attivazione del processo infiammatorio cellulare.
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