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Archivio digitale delle tesi discusse presso l’Università di Pisa

Tesi etd-09142025-210359


Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale
Autore
CORSI, LUIGI
URN
etd-09142025-210359
Titolo
La prospettiva storica della modernità secondo l'approccio ermeneutico e antropologico di Reinhart Koselleck
Dipartimento
SCIENZE POLITICHE
Corso di studi
SOCIOLOGIA E MANAGEMENT DEI SERVIZI SOCIALI
Relatori
relatore Prof. Borghini, Andrea
correlatore Prof. Salvini, Andrea
Parole chiave
  • crisi
  • escatologia
  • post-modernità
  • progresso
  • Reinhart Koselleck
  • rivoluzione
  • utopia
Data inizio appello
20/10/2025
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
20/10/2095
Riassunto
In questo lavoro, si è cercato di mettere in luce la “prospettiva storica della modernità”, quale ci è stata offerta da Reinhart Koselleck, indagando, a quasi vent’anni dalla sua scomparsa, sul suo fecondo insegnamento e sulle progettualità latenti del suo pensiero, a beneficio della nostra attualità e del nostro avvenire. Seguendo il metodo di analisi critica della “storia concettuale”, l’autore ripercorre la “storia sociale” francese ed europea attraverso quella soglia, a cavallo tra il XVIII e il XIX secolo, che ha inaugurato l’“età moderna”, nel senso comunemente inteso del termine. Era l’epoca delle grandi singolarizzazioni, nonché della nascita di molteplici singolari collettivi, segnalati dal suffisso -ismo.
Tramite la suddetta metodologia, Koselleck dimostra come i processi di secolarizzazione della teologia e di temporalizzazione delle attese escatologiche abbiano dato vita ad un tempo nuovo, genuinamente storico, che sotto l’egida del progresso e delle utopie illuministe si è aperto al futuro, a un “orizzonte di aspettativa” pieno di ottimistica fiducia e saturo di inesprimibili di speranze.
Questo suo lavoro inesausto ha trovato il coronamento nella pubblicazione di una monumentale opera enciclopedica in otto volumi, contenente ben 212 concetti storici fondamentali della modernità, un vero e proprio Lexicon di nuova coniazione per un nuovo, assolutamente nuovo, periodo storico. Qui si sono approfonditi soprattutto i concetti di “progresso”, “critica”, “crisi”, “utopia” e “rivoluzione”, come vettori privilegiati dell’orizzonte di senso della modernità.
Koselleck, tuttavia, è andato oltre questo approccio storico-concettuale, superando la prospettiva ermeneutica del suo maestro Gadamer e la Filosofia della Storia, figlia del trascendentalismo e dell’idealismo, in direzione antropologica ed epistemologica. Nell’ultima fase della sua riflessione, egli si è affermato, nel dibattito culturale di alto profilo accademico, come teorico o epistemologo della storia e come artefice di una sociologia storica della modernità.
In quest’ultima fase, dopo che aveva sottoscritto il tramonto dell’antico adagio Historia Magistra vitae, Koselleck ha sottolineato la persistenza attraverso i secoli di molteplici “strutture di ripetibilità”, fondate su premesse extra-storiche e antropologiche; cosicché, riabilitando in maniera inedita il topos Magistra Vitae, non più nel senso di una ripetizione di singoli eventi, ma piuttosto, nel senso di “una prognostica che ispeziona le prospettive delle possibilità degli eventi”, egli ci ha consegnato una teoria storica della modernità che sembra pronta ad accogliere e mettere in agenda tutte le sfide del XXI secolo.
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