Tesi etd-09142017-113623 |
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Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale
Autore
MARTINI, ELEONORA
URN
etd-09142017-113623
Titolo
Utilizzo della LOW-FODMAP Diet nella riduzione della percezione del sintomo nei pazienti che riferiscono pirosi retrosternale: studio prospettico.
Dipartimento
FARMACIA
Corso di studi
SCIENZE DELLA NUTRIZIONE UMANA
Relatori
relatore Dott. de Bortoli, Nicola
Parole chiave
- dieta low-FODMAP
- pirosi retrosternale
- sindrome dell'intestino irritabile
Data inizio appello
04/10/2017
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
04/10/2087
Riassunto
INTRODUZIONE: Recentemente la Low-FODMAP diet è stata proposta come primo approccio terapeutico nei pazienti affetti da sindrome dell’intestino irritabile (IBS) data la particolare efficacia nella riduzione dei sintomi. Recenti studi del gruppo di lavorio di Pisa hanno dimostrato che i pazienti affetti da pirosi funzionale (FH) hanno molti aspetti fisiopatologici a comune con i pazienti con IBS.
SCOPO DELLO STUDIO: è stato quello di valutare l’efficacia della Low-FODMAP diet nel ridurre la percezione del sintomo pirosi retrosternale nei pazienti con FH ed in un gruppo di pazienti affetti da malattia da reflusso gastroesofageo di tipo non-erosivo (NERD). Lo scopo secondario della tesi è stato quello di evidenziare la riduzione dell’eventuale presenza di sintomi intestinali in entrambi i gruppi.
MATERIALI, PAZIENTI e METODI: sono stati arruolati, presso la Gastroenterologia Universitaria di Pisa, una serie di pazienti consecutivi affetti da pirosi retrosternale ed endoscopia negativa ai quali era stato prescritto un work-up diagnostico con esami di fisiopatologia esofagea (manometria esofagea ad alta risoluzione, HRM e pH-impedenziometria delle 24 ore, MII-pH). Tutti i pazienti sono stati valutati mediante anamnesi, registrazione delle abitudini voluttuarie e risposta a terapia con antisecretivi (IPP). Dall’arruolamento sono stati esclusi: pazienti con età inferiore a 18 e superiore a 75 anni, pazienti con pregressa chirurgia addominale, con disordini motori dell’esofago o coloro che durante la MII-pH hanno mostrato esposizione all’acido fisiologica ma correlazione positiva fra sintomi e reflussi (ipersensibili). Mediante la MII-pH i pazienti arruolati sono stati suddivisi in due gruppi: NERD (esposizione all’acido patologica) e FH (esposizione all’acido normale, assenza di correlazione sintomo reflusso, mancata risposta a terapia con IPP). Tutti i pazienti hanno compilato un questionario per la GERD (GERDQ) per la diagnosi di IBS (IBS-Rome III). Tutti i pazienti arruolati sono stati sottoporsi a 6 settimane di trattamento con una dieta low-FODMAP. Un questionario sulla percezione del sintomo pirosi basato su una VAS è stato utilizzato prima e dopo approccio con dieta low-FODMAP.
RISULTATI: sono stati arruolati 41 pazienti (16 maschi) con età media di 50.7±11.8 anni ed un BMI medio di 24.3±2.9. Il gruppo NERD era composto da 18 pazienti (10 maschi) con età media di 49.5±12.2 ed un BMI medio di 25.8±2.2. Questi pazienti hanno presentato un AET medio di 6.8±2.6 con un numero di reflussi medio di 84.1±17.8. Il gruppo FH era composto da 23 pazienti (9 maschi) con età media di 52.1±12.8 ed un BMI medio di 24.1±2.8 Questi pazienti hanno presentato un AET medio di 0.9±0.5 con un numero di reflussi medio di 33.6±7.5. Nessun paziente presentava correlazione sintomatologica (SI e SAP negativi) o risposta a terapia con IPP. I pazienti del gruppo FH ha inoltre dimostrato un netto miglioramento del sintomo pirosi (t0= 8.5±2.2; t1= 2.1±0.8; p<0.001) rispetto a quanto ottenuto nel gruppo NERD (t0=7.1±2.3; t1=6.9±1.9; p=0.513). Tutti i pazienti arruolati hanno dimostrato un miglioramento del gonfiore addominale e della composizione delle feci in accordo con la Bristol Stool Classification (p<0.001). Solo i pazienti del gruppo FH hanno registrato un miglioramento anche dei sintomi come gonfiore addominale e sulla percezione dei movimenti intestinali (p<0.001).
CONCLUSIONI: sulla base dei dati ottenuti, nonostante questo possa essere considerato uno studio pilota, l’approccio al sintomo pirosi nei pazienti affetti da FH, ma non in quelli affetti da GERD non erosiva, ha portato ad un netto e conclamato miglioramento della percezione del sintomo. L’importanza del miglioramento è andata ben oltre a quella registrata negli stessi pazienti durante la terapia con IPP. Questi dati, per quanto incoraggianti dovranno essere rivalutati su studi clinici con casistiche più ampie e da differenti gruppi di lavorio a livello nazionale ed internazionale.
SCOPO DELLO STUDIO: è stato quello di valutare l’efficacia della Low-FODMAP diet nel ridurre la percezione del sintomo pirosi retrosternale nei pazienti con FH ed in un gruppo di pazienti affetti da malattia da reflusso gastroesofageo di tipo non-erosivo (NERD). Lo scopo secondario della tesi è stato quello di evidenziare la riduzione dell’eventuale presenza di sintomi intestinali in entrambi i gruppi.
MATERIALI, PAZIENTI e METODI: sono stati arruolati, presso la Gastroenterologia Universitaria di Pisa, una serie di pazienti consecutivi affetti da pirosi retrosternale ed endoscopia negativa ai quali era stato prescritto un work-up diagnostico con esami di fisiopatologia esofagea (manometria esofagea ad alta risoluzione, HRM e pH-impedenziometria delle 24 ore, MII-pH). Tutti i pazienti sono stati valutati mediante anamnesi, registrazione delle abitudini voluttuarie e risposta a terapia con antisecretivi (IPP). Dall’arruolamento sono stati esclusi: pazienti con età inferiore a 18 e superiore a 75 anni, pazienti con pregressa chirurgia addominale, con disordini motori dell’esofago o coloro che durante la MII-pH hanno mostrato esposizione all’acido fisiologica ma correlazione positiva fra sintomi e reflussi (ipersensibili). Mediante la MII-pH i pazienti arruolati sono stati suddivisi in due gruppi: NERD (esposizione all’acido patologica) e FH (esposizione all’acido normale, assenza di correlazione sintomo reflusso, mancata risposta a terapia con IPP). Tutti i pazienti hanno compilato un questionario per la GERD (GERDQ) per la diagnosi di IBS (IBS-Rome III). Tutti i pazienti arruolati sono stati sottoporsi a 6 settimane di trattamento con una dieta low-FODMAP. Un questionario sulla percezione del sintomo pirosi basato su una VAS è stato utilizzato prima e dopo approccio con dieta low-FODMAP.
RISULTATI: sono stati arruolati 41 pazienti (16 maschi) con età media di 50.7±11.8 anni ed un BMI medio di 24.3±2.9. Il gruppo NERD era composto da 18 pazienti (10 maschi) con età media di 49.5±12.2 ed un BMI medio di 25.8±2.2. Questi pazienti hanno presentato un AET medio di 6.8±2.6 con un numero di reflussi medio di 84.1±17.8. Il gruppo FH era composto da 23 pazienti (9 maschi) con età media di 52.1±12.8 ed un BMI medio di 24.1±2.8 Questi pazienti hanno presentato un AET medio di 0.9±0.5 con un numero di reflussi medio di 33.6±7.5. Nessun paziente presentava correlazione sintomatologica (SI e SAP negativi) o risposta a terapia con IPP. I pazienti del gruppo FH ha inoltre dimostrato un netto miglioramento del sintomo pirosi (t0= 8.5±2.2; t1= 2.1±0.8; p<0.001) rispetto a quanto ottenuto nel gruppo NERD (t0=7.1±2.3; t1=6.9±1.9; p=0.513). Tutti i pazienti arruolati hanno dimostrato un miglioramento del gonfiore addominale e della composizione delle feci in accordo con la Bristol Stool Classification (p<0.001). Solo i pazienti del gruppo FH hanno registrato un miglioramento anche dei sintomi come gonfiore addominale e sulla percezione dei movimenti intestinali (p<0.001).
CONCLUSIONI: sulla base dei dati ottenuti, nonostante questo possa essere considerato uno studio pilota, l’approccio al sintomo pirosi nei pazienti affetti da FH, ma non in quelli affetti da GERD non erosiva, ha portato ad un netto e conclamato miglioramento della percezione del sintomo. L’importanza del miglioramento è andata ben oltre a quella registrata negli stessi pazienti durante la terapia con IPP. Questi dati, per quanto incoraggianti dovranno essere rivalutati su studi clinici con casistiche più ampie e da differenti gruppi di lavorio a livello nazionale ed internazionale.
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