Tesi etd-09132024-165145 |
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Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale
Autore
NUCCI, FRANCESCA
URN
etd-09132024-165145
Titolo
Approccio nutrizionale nella gestione della fibromialgia: un'analisi sperimentale
Dipartimento
FARMACIA
Corso di studi
SCIENZE DELLA NUTRIZIONE UMANA
Relatori
relatore Prof.ssa Gargini, Maria Claudia
correlatore Dott.ssa Vita, Francesca
correlatore Dott.ssa Vita, Francesca
Parole chiave
- central sensitization
- diet
- dieta
- fibromialgia
- Fibromyalgia
- gestione fibromialgia
- management fibromyalgia
- microbiota
- microbiote
- nutrition
- nutrizione
- sensibilizzazione centrale
- tender points
- trigger points
Data inizio appello
02/10/2024
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
02/10/2027
Riassunto
La fibromialgia (FM) è una patologia reumatologica non infiammatoria (Kaltsas G and Tsiveriotis K., 2023), spesso sottodiagnosticata (Chakrabarty, S. et al. 2007), caratterizzata da dolore muscolo-scheletrico cronico, diffuso e debilitante, accompagnato da sintomi clinici ed emotivi come insonnia, allodinia, iperalgesia, rigidità mattutina, affaticamento, ansia, depressione e difficoltà cognitive senza evidenti danni ad organi e/o tessuti (Galvez-Sánchez CM. Et al., 2019). Colpisce prevalentemente le donne sopra i 50 anni (Favretti M. et al., 2023). La sua eziopatogenesi rimane incerta, con ipotesi che includono predisposizione genetica, fattori ormonali, stress e traumi (Kaltsas G and Tsiveriotis K., 2023). La diagnosi di FM è prevalentemente clinica basata su questionari diagnostici (Williams, D. A., & Arnold, L. M, 2011) e spesso, a causa della sua natura complessità, è ritardata (Campisi L. e La Motta C., 2022). Pertanto, la gestione della FM richiede un approccio multidisciplinare che, oltre ai trattamenti farmacologici, include anche quelli non farmacologici tra cui la nutrizione (Kwiatek R., 2017). Negli ultimi anni sono stati valutati diversi tipi di approcci nutrizionali per la gestione della FM come la dieta mediterranea, la dieta vegetariana, la dieta vegana (Pagliai G. et al., 2020), la dieta LOW-FODMAP (Marum et al.,2016), la dieta chetogenica a bassissimo contenuto calorico (Ciaffi, J., 2023) e il digiuno prolungato (Koppold DA et al., 2024). Nonostante ciò, la dieta mediterranea, ricca di antiossidanti e molecole antinfiammatorie, si dimostra la più efficace e sicura per la gestione dei sintomi (Casini I. et al., 2024). Alla luce di quanto detto, abbiamo elaborato il progetto oggetto di questo elaborato.
Obiettivi: lo studio, condotto presso il centro medico Salus Itinere (Li), aveva lo scopo di analizzare lo stile di vita e le abitudini nutrizionali dei pazienti con fibromialgia e determinare l'impatto positivo della dieta sulla gestione della patologia.
Metodi: ci siamo avvalsi di un questionario dal nome “Approccio nutrizionale nella gestione dei pazienti con Fibromialgia”, elaborato da me medesima sotto la supervisione della Biologa Nutrizionista Dott.ssa Francesca Vita e della Prof.ssa M.C.Gargini, attraverso la piattaforma di Forms Google. Esso richiedeva ai pazienti con fibromialgia di rispondere a n°52 domande inerenti allo stile di vita, all’alimentazione e alla diagnosi della patologia.
Risultati: la maggior parte dei partecipanti al progetto era di sesso femminile, con un'età compresa tra 50 e 60 anni e proveniva da varie regioni italiane. L'analisi dei dati ha mostrato che molti pazienti avevano manifestato sintomi di FM mesi o anni prima della diagnosi definitiva. È stata osservata una prevalenza di comorbidità, tra cui emicrania, ernie lombari e discali, sindrome dell'intestino irritabile, e l'intensità del dolore riportata era alta, con valori medi tra 7 e 8 sulla scala VAS. I tender points erano predominanti negli arti inferiori, seguiti da dolore diffuso e localizzato nelle aree dorsale e cervicale. I sintomi della FM si manifestavano principalmente al mattino, con risvegli notturni e sonno non ristoratore. Non è stata trovata una correlazione lineare tra BMI e intensità del dolore, ma è emersa una correlazione tra stress, eventi traumatici e insorgenza della fibromialgia, con influenze ormonali sull'intensità del dolore. Per quanto riguarda lo stile di vita, la maggior parte dei partecipanti svolgeva attività fisica a bassa intensità, mentre altri rinunciavano all'attività fisica a causa dell'astenia. Il 93,6% dei partecipanti riportava frequente affaticamento, e circa il 50% manifestava problemi di memoria e concentrazione (“Fibro-fog”). L'analisi dello stato intestinale ha indicato una prevalenza di alternanza tra stitichezza e diarrea, suggerendo disbiosi intestinale. Nutrizionalmente, sono state riscontrate carenze principalmente di vitamina D e vitamine del complesso B. I partecipanti hanno modificato le loro abitudini alimentari, riducendo zuccheri, glutine e lattosio, e aumentando il consumo di frutta, verdura e acidi grassi omega-3, con benefici variabili. Alcuni hanno riportato sensibilità ad alimenti specifici.
Conclusioni: Sebbene i benefici delle modifiche alimentari siano soggettivi e variabili, un regime alimentare antinfiammatorio, ricco di antiossidanti e senza restrizioni eccessive, risulta l'approccio più indicato per i pazienti con fibromialgia ed è rappresentato dalla dieta mediterranea.
Fibromyalgia (FM) is a non-inflammatory rheumatological condition (Kaltsas G and Tsiveriotis K., 2023), often underdiagnosed (Chakrabarty, S. et al., 2007), characterized by chronic, widespread, and debilitating musculoskeletal pain, accompanied by clinical and emotional symptoms such as insomnia, allodynia, hyperalgesia, morning stiffness, fatigue, anxiety, depression, and cognitive difficulties, without evident organ or tissue damage (Galvez-Sánchez CM. et al., 2019). It predominantly affects women over the age of 50 (Favretti M. et al., 2023). Its pathogenesis remains uncertain, with hypotheses including genetic predisposition, hormonal factors, stress, and trauma (Kaltsas G and Tsiveriotis K., 2023). FM diagnosis is primarily clinical and based on diagnostic questionnaires (Williams, D. A., & Arnold, L. M., 2011), and due to its complexity, diagnosis is often delayed (Campisi L. and La Motta C., 2022). Therefore, FM management requires a multidisciplinary approach that, in addition to pharmacological treatments, includes non-pharmacological interventions such as nutrition (Kwiatek R., 2017). In recent years, various nutritional approaches have been evaluated for the management of FM, including the Mediterranean diet, vegetarian diet, vegan diet (Pagliai G. et al., 2020), low-FODMAP diet (Marum et al., 2016), very-low-calorie ketogenic diet (Ciaffi, J., 2023), and prolonged fasting (Koppold DA et al., 2024). Nevertheless, the Mediterranean diet, rich in antioxidants and anti-inflammatory molecules, has proven to be the most effective and safest for symptom management (Casini I. et al., 2024). In light of this, we developed the project discussed in this thesis.
Objectives: The study, conducted at the Salus Itinere Medical Center (Livorno), aimed to analyze the lifestyle and nutritional habits of patients with fibromyalgia and determine the positive impact of diet on managing the disease.
Methods: We utilized a questionnaire titled “Nutritional Approach in the Management of Patients with Fibromyalgia,” developed by myself under the supervision of Nutritionist Dr. Francesca Vita and Prof. M.C. Gargini, using the Google Forms platform. The questionnaire required fibromyalgia patients to respond to 52 questions related to lifestyle, diet, and disease diagnosis.
Results: Most of the participants in the project were female, aged between 50 and 60, and came from various regions of Italy. Data analysis showed that many patients experienced FM symptoms months or years before receiving a definitive diagnosis. A prevalence of comorbidities was observed, including migraines, lumbar and disc hernias, and irritable bowel syndrome, with reported pain intensity being high, with average values between 7 and 8 on the VAS scale. Tender points were predominant in the lower limbs, followed by widespread pain localized in the dorsal and cervical areas. FM symptoms manifested primarily in the morning, with nighttime awakenings and non-restorative sleep. No linear correlation was found between BMI and pain intensity, but a correlation emerged between stress, traumatic events, and the onset of fibromyalgia, with hormonal influences on pain intensity. Regarding lifestyle, most participants engaged in low-intensity physical activity, while others gave up physical activity due to asthenia. 93.6% of participants reported frequent fatigue, and around 50% experienced memory and concentration problems (“Fibro-fog”). Intestinal analysis indicated a prevalence of alternating constipation and diarrhea, suggesting intestinal dysbiosis. Nutritionally, deficiencies were primarily found in vitamin D and B complex vitamins. Participants modified their dietary habits, reducing sugars, gluten, and lactose, and increasing the consumption of fruits, vegetables, and omega-3 fatty acids, with varying benefits. Some reported sensitivities to specific foods.
Conclusions: Although the benefits of dietary modifications are subjective and variable, an anti-inflammatory, antioxidant-rich diet without excessive restrictions is the most recommended approach for patients with fibromyalgia, and is represented by the Mediterranean diet.
Obiettivi: lo studio, condotto presso il centro medico Salus Itinere (Li), aveva lo scopo di analizzare lo stile di vita e le abitudini nutrizionali dei pazienti con fibromialgia e determinare l'impatto positivo della dieta sulla gestione della patologia.
Metodi: ci siamo avvalsi di un questionario dal nome “Approccio nutrizionale nella gestione dei pazienti con Fibromialgia”, elaborato da me medesima sotto la supervisione della Biologa Nutrizionista Dott.ssa Francesca Vita e della Prof.ssa M.C.Gargini, attraverso la piattaforma di Forms Google. Esso richiedeva ai pazienti con fibromialgia di rispondere a n°52 domande inerenti allo stile di vita, all’alimentazione e alla diagnosi della patologia.
Risultati: la maggior parte dei partecipanti al progetto era di sesso femminile, con un'età compresa tra 50 e 60 anni e proveniva da varie regioni italiane. L'analisi dei dati ha mostrato che molti pazienti avevano manifestato sintomi di FM mesi o anni prima della diagnosi definitiva. È stata osservata una prevalenza di comorbidità, tra cui emicrania, ernie lombari e discali, sindrome dell'intestino irritabile, e l'intensità del dolore riportata era alta, con valori medi tra 7 e 8 sulla scala VAS. I tender points erano predominanti negli arti inferiori, seguiti da dolore diffuso e localizzato nelle aree dorsale e cervicale. I sintomi della FM si manifestavano principalmente al mattino, con risvegli notturni e sonno non ristoratore. Non è stata trovata una correlazione lineare tra BMI e intensità del dolore, ma è emersa una correlazione tra stress, eventi traumatici e insorgenza della fibromialgia, con influenze ormonali sull'intensità del dolore. Per quanto riguarda lo stile di vita, la maggior parte dei partecipanti svolgeva attività fisica a bassa intensità, mentre altri rinunciavano all'attività fisica a causa dell'astenia. Il 93,6% dei partecipanti riportava frequente affaticamento, e circa il 50% manifestava problemi di memoria e concentrazione (“Fibro-fog”). L'analisi dello stato intestinale ha indicato una prevalenza di alternanza tra stitichezza e diarrea, suggerendo disbiosi intestinale. Nutrizionalmente, sono state riscontrate carenze principalmente di vitamina D e vitamine del complesso B. I partecipanti hanno modificato le loro abitudini alimentari, riducendo zuccheri, glutine e lattosio, e aumentando il consumo di frutta, verdura e acidi grassi omega-3, con benefici variabili. Alcuni hanno riportato sensibilità ad alimenti specifici.
Conclusioni: Sebbene i benefici delle modifiche alimentari siano soggettivi e variabili, un regime alimentare antinfiammatorio, ricco di antiossidanti e senza restrizioni eccessive, risulta l'approccio più indicato per i pazienti con fibromialgia ed è rappresentato dalla dieta mediterranea.
Fibromyalgia (FM) is a non-inflammatory rheumatological condition (Kaltsas G and Tsiveriotis K., 2023), often underdiagnosed (Chakrabarty, S. et al., 2007), characterized by chronic, widespread, and debilitating musculoskeletal pain, accompanied by clinical and emotional symptoms such as insomnia, allodynia, hyperalgesia, morning stiffness, fatigue, anxiety, depression, and cognitive difficulties, without evident organ or tissue damage (Galvez-Sánchez CM. et al., 2019). It predominantly affects women over the age of 50 (Favretti M. et al., 2023). Its pathogenesis remains uncertain, with hypotheses including genetic predisposition, hormonal factors, stress, and trauma (Kaltsas G and Tsiveriotis K., 2023). FM diagnosis is primarily clinical and based on diagnostic questionnaires (Williams, D. A., & Arnold, L. M., 2011), and due to its complexity, diagnosis is often delayed (Campisi L. and La Motta C., 2022). Therefore, FM management requires a multidisciplinary approach that, in addition to pharmacological treatments, includes non-pharmacological interventions such as nutrition (Kwiatek R., 2017). In recent years, various nutritional approaches have been evaluated for the management of FM, including the Mediterranean diet, vegetarian diet, vegan diet (Pagliai G. et al., 2020), low-FODMAP diet (Marum et al., 2016), very-low-calorie ketogenic diet (Ciaffi, J., 2023), and prolonged fasting (Koppold DA et al., 2024). Nevertheless, the Mediterranean diet, rich in antioxidants and anti-inflammatory molecules, has proven to be the most effective and safest for symptom management (Casini I. et al., 2024). In light of this, we developed the project discussed in this thesis.
Objectives: The study, conducted at the Salus Itinere Medical Center (Livorno), aimed to analyze the lifestyle and nutritional habits of patients with fibromyalgia and determine the positive impact of diet on managing the disease.
Methods: We utilized a questionnaire titled “Nutritional Approach in the Management of Patients with Fibromyalgia,” developed by myself under the supervision of Nutritionist Dr. Francesca Vita and Prof. M.C. Gargini, using the Google Forms platform. The questionnaire required fibromyalgia patients to respond to 52 questions related to lifestyle, diet, and disease diagnosis.
Results: Most of the participants in the project were female, aged between 50 and 60, and came from various regions of Italy. Data analysis showed that many patients experienced FM symptoms months or years before receiving a definitive diagnosis. A prevalence of comorbidities was observed, including migraines, lumbar and disc hernias, and irritable bowel syndrome, with reported pain intensity being high, with average values between 7 and 8 on the VAS scale. Tender points were predominant in the lower limbs, followed by widespread pain localized in the dorsal and cervical areas. FM symptoms manifested primarily in the morning, with nighttime awakenings and non-restorative sleep. No linear correlation was found between BMI and pain intensity, but a correlation emerged between stress, traumatic events, and the onset of fibromyalgia, with hormonal influences on pain intensity. Regarding lifestyle, most participants engaged in low-intensity physical activity, while others gave up physical activity due to asthenia. 93.6% of participants reported frequent fatigue, and around 50% experienced memory and concentration problems (“Fibro-fog”). Intestinal analysis indicated a prevalence of alternating constipation and diarrhea, suggesting intestinal dysbiosis. Nutritionally, deficiencies were primarily found in vitamin D and B complex vitamins. Participants modified their dietary habits, reducing sugars, gluten, and lactose, and increasing the consumption of fruits, vegetables, and omega-3 fatty acids, with varying benefits. Some reported sensitivities to specific foods.
Conclusions: Although the benefits of dietary modifications are subjective and variable, an anti-inflammatory, antioxidant-rich diet without excessive restrictions is the most recommended approach for patients with fibromyalgia, and is represented by the Mediterranean diet.
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