• aerosol
• impollinatori
• ingestione
• nanoparticelle
• tefritidi

Le nanoteconologie sono uno dei settori tecnologici in maggiore espansione. Questo tipo di tecnologie hanno l’obiettivo di creare attraverso processi non casuali i nanomateriali e di riuscire a manipolare le nanostrutture. Sono definiti nanomateriali gli aggregati atomici e molecolari con una dimensione inferiore a 100 nm, comprendenti nanofilm, nanotubi e nanoparticelle. Prodotti contenenti sostanze nanoingegnerizzate sono comunemente utilizzati in svariati settori, come quello elettronico, medico e biologico, sono altresì impiegati nel packaging alimentare, come catalizzatori e biosensori nei processi di bonifica di acque e suoli, come additivi nei carburanti e, negli ultimi anni, anche come formulati commerciali per la difesa delle colture agrarie.
Date le loro ridotte dimensioni, le nanoparticelle sono in grado di penetrare attraverso i tessuti di organismi viventi ed anche provocare danni a livello citologico e genetico. Al contempo sono stati anche riscontrati casi in cui la presenza di nanomateriali non determina alcun effetto nei confronti sia di organismi animali che vegetali. Gli studi di tossicità sono stati incentrati in maniera particolare su vertebrati e invertebrati acquatici, mentre per quanto riguarda gli insetti è ancora poco conosciuto.
Al fine di comprendere la capacità di determinare gli effetti di varie nanoparticelle, sono state condotte prove di tossicità con Co, Ni, TiO2, Fe3O4, CeO2 e Ag mediante aerosolizzazione nei confronti della mosca mediterranea della frutta, Ceratitis capitata (Weidemann) (Diptera: Tephritidae). Sono state altresì condotte prove di tossicità di nanoparticelle tramite ingestione su C. capitata e su Bombus terrestris L. (Hymenoptera: Apidae).