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Archivio digitale delle tesi discusse presso l’Università di Pisa

Tesi etd-09132008-103751


Tipo di tesi
Tesi di laurea specialistica
Autore
CARLI, ELISA
URN
etd-09132008-103751
Titolo
THE ETRUSCAN COPPER ESTATES LIMITED: LA MINIERA E IL VILLAGGIO. LA CONTROVERSA STORIA DI UN’INDUSTRIA SCOMPARSA.
Dipartimento
LETTERE E FILOSOFIA
Corso di studi
ARCHEOLOGIA
Relatori
Relatore Prof. Torti, Cristiana
Parole chiave
  • Archeologia Industriale
  • Etruscan Copper
  • Miniere Lanzi e Temperino
Data inizio appello
03/11/2008
Consultabilità
Parziale
Data di rilascio
03/11/2048
Riassunto
Questa tesi prende le mosse dal forte interesse suscitato in me dalle rovine del villaggio minerario che si erge alle pendici del Monte Rombolo, nei pressi di Campiglia Marittima (Li); i Campigliesi e coloro che si sono interessati alla storia del villaggio lo hanno sempre chiamato “Etruscan Mines”, dal nome della Tenuta posseduta dalla società inglese che sfruttava le miniere Lanzi e Temperino poco distanti: la “Etruscan Copper Estates Limited”.
Per comodità poi “Etruscan Mines” è diventata anche l’abbreviazione per l’intero nome della società mineraria.
Il villaggio, costruito nel 1901 e terminato due anni dopo, comprende una serie di edifici oggi in rovina, che ospitarono le varie fasi dell’attività produttiva relativa ai minerali di rame, piombo, zinco e argento che erano estratti nelle miniere, e gli uffici amministrativi della società inglese.
Già nel 1996, anno di apertura del Parco Archeominerario di Rocca San Silvestro, nel Masterplan ideato dall’architetto del paesaggio James Buchanan era previsto un allestimento relativo agli edifici del villaggio, con una loro rifunzionalizzazione e valorizzazione.
Ma poiché la proprietà del terreno su cui la struttura sorge è della società che gestisce la cava di calcare lì vicino ubicata, non si è per adesso potuto attuare tale progetto.
La molla che mi ha spinto ad intraprendere uno studio archeologico e storico del sito è stata originata dalla volontà di attrarre l’attenzione di studiosi e rappresentanti delle istituzioni su questo maestoso monumento di archeologia industriale, che rischia fortemente di andare perduto.
Per questo, anche attraverso alcuni passaggi non semplici, ho cercato di ricostruire la storia della società, sulla base di molti documenti – in gran parte ignoti e inediti – che ho potuto reperire in Italia e in Inghilterra, sede dell’impresa che gestì la miniera negli anni cruciali di sfruttamento minerario che vanno dal 1901 al 1907.
Sulla peculiare – e per alcuni aspetti poco comprensibile – vicenda della Etruscan Copper Estates Ltd, sono state avanzate ipotesi da parte di molti studiosi, non solo locali.
La singolarità di un’attività produttiva durata pochi anni, l’esiguità del minerale ottenuto dalla lavorazione, le ingenti opere strutturali edificate ma usate pochissimo, insomma le numerose contraddizioni presenti in tutta la vicenda hanno indotto molti a pensare ad un bluff finanziario a danno degli azionisti inglesi che avevano investito nella società.
Con la mia ricerca ho cercato di avanzare un’interpretazione personale, che peraltro si basa sulla documentazione; ho anche provato a tracciare i lineamenti di una storia societaria alquanto particolare, per quanto possibile tentando di colmare le lacune presenti nelle analisi sopra ricordate.
Credo che questo complesso e affascinante monumento di archeologia industriale, che incarna una così densa memoria storica, debba prima di tutto essere sottoposto ad un vincolo storico artistico che lo tuteli dalle mire di coloro che lo considerano solo una rovina, e magari sono interessati ad un uso improprio dell’area: personalmente sono convinta che esso sia degno di un adeguato recupero.
Anche in questo senso spero sia utile il taglio che ho dato al mio lavoro.

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