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Archivio digitale delle tesi discusse presso l’Università di Pisa

Tesi etd-09122025-191534


Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale
Autore
MAGGIANI, ANDREA
URN
etd-09122025-191534
Titolo
“Work-Life-Balance e Nuove Generazioni: Ripensare il Management per un Sistema Sanitario Sostenibile” Il Manager come Interprete del Cambiamento Sociale
Dipartimento
MEDICINA CLINICA E SPERIMENTALE
Corso di studi
SCIENZE INFERMIERISTICHE E OSTETRICHE
Relatori
relatore Dott. De Feo, Nunzio
Parole chiave
  • boundaryless careers
  • burnout professionale
  • carriere senza confini
  • diversità generazionale
  • facilitating paradigm
  • facilitazione manageriale
  • generation Z
  • generational diversity
  • generazione Z
  • healthcare management
  • healthcare system sustainability
  • leadership trasformazionale
  • management sanitario
  • managerial facilitation
  • modelli organizzativi
  • national health service
  • nursing profession
  • organizational models
  • paradigma facilitante
  • personnel retention
  • portfolio career
  • portfolio career
  • professional burnout
  • professione infermieristica
  • retention del personale
  • servizio sanitario nazionale
  • sostenibilità del sistema sanitario
  • transformational leadership
  • work-life balance
Data inizio appello
21/10/2025
Consultabilità
Completa
Riassunto
Il sistema sanitario italiano si trova in una fase di profonda trasformazione, strettamente connessa sia a dinamiche globali sia a fattori interni di natura demografica, organizzativa ed economica. Da un lato, le sfide strutturali del Servizio Sanitario Nazionale — sottofinanziamento cronico, carenza di personale, disuguaglianze territoriali e aumento della domanda assistenziale legata all’invecchiamento della popolazione — mettono in discussione la sostenibilità stessa del modello universalistico. Dall’altro, i cambiamenti sociali e culturali introducono nuove sensibilità e aspettative, soprattutto da parte delle giovani generazioni che oggi si affacciano alle professioni sanitarie. In questo quadro complesso, la presente tesi affronta il tema del rapporto tra work-life balance, nuove generazioni e modelli manageriali, interrogandosi su come il management sanitario possa evolversi per garantire resilienza ed equità al sistema.
La ricerca prende avvio da una ricostruzione storica dell’evoluzione del lavoro, evidenziando il passaggio dal paradigma tradizionale taylorista e weberiano, fondato sulla stabilità, sulla segmentazione netta tra vita privata e professionale e su rigide gerarchie, a traiettorie professionali più fluide, frammentate e personalizzate. L’analisi dei fenomeni di “portfolio career” e di “carriere senza confini” mette in luce come le giovani generazioni interpretino la carriera non più come un percorso lineare e predeterminato, bensì come un processo dinamico di auto-realizzazione, apprendimento continuo e costruzione identitaria. Su queste basi si inserisce l’indagine dedicata alla Generazione Z, i cui valori si concentrano su tre dimensioni interconnesse: sicurezza economica, benessere psico-fisico e senso di scopo. Tali elementi non si configurano come opzioni alternative, ma come condizioni imprescindibili per la soddisfazione professionale e per la retention.
Il lavoro esplora in particolare il paradosso che caratterizza la relazione tra Gen Z e settore sanitario. Quest’ultimo, per sua natura, dovrebbe incarnare valori perfettamente in linea con le aspirazioni delle nuove generazioni — impatto sociale, utilità collettiva, opportunità di crescita. Tuttavia, la realtà organizzativa mostra un profondo disallineamento: turni gravosi, modelli gerarchici rigidi, carenza di supporto manageriale e scarse prospettive di sviluppo determinano tassi elevati di insoddisfazione, burnout e abbandono professionale. I dati analizzati confermano la gravità del fenomeno: quasi la metà della forza lavoro infermieristica italiana è prossima al pensionamento, mentre la quota di giovani professionisti è drasticamente insufficiente a garantire il ricambio generazionale. A ciò si aggiunge una crescente emigrazione di competenze verso l’estero, che alimenta un circolo vizioso di carenze strutturali e peggioramento delle condizioni lavorative.
Alla luce di queste evidenze, la tesi propone una riflessione critica sul ruolo del manager sanitario come interprete del cambiamento sociale. Non si tratta più di un mero gestore di risorse, ma di un facilitatore capace di tradurre le istanze generazionali in nuove pratiche organizzative. La letteratura mostra come la leadership facilitativa e i modelli basati sul potenziamento strutturale e psicologico siano associati a maggior soddisfazione lavorativa, miglioramento dell’ambiente organizzativo e, indirettamente, migliori esiti per i pazienti. Questi approcci manageriali rappresentano una risposta concreta alla domanda di senso, flessibilità e partecipazione che caratterizza la Generazione Z, e allo stesso tempo costituiscono una strategia di sostenibilità per il Servizio Sanitario Nazionale.
Il contributo principale della tesi risiede quindi nell’aver messo in dialogo tre livelli analitici: le trasformazioni macrosociali del lavoro contemporaneo, le caratteristiche generazionali della nuova forza lavoro, e le sfide peculiari del settore sanitario italiano. Da questa prospettiva integrata emerge con chiarezza che la sostenibilità del SSN non può essere garantita esclusivamente da misure economiche o organizzative tradizionali, ma richiede un nuovo paradigma manageriale. Questo paradigma è orientato alla facilitazione piuttosto che al controllo, alla valorizzazione delle diversità generazionali, alla promozione di ambienti di lavoro inclusivi e alla costruzione di un senso condiviso di scopo.
In conclusione, la tesi sostiene che la sfida del management sanitario nel XXI secolo non consiste soltanto nel risolvere problemi contingenti di efficienza, ma nel saper leggere e interpretare le trasformazioni culturali e generazionali in atto. La capacità di attrarre e trattenere i giovani professionisti non è un obiettivo secondario, bensì la condizione essenziale per preservare la resilienza del sistema sanitario e garantire ai cittadini un’assistenza equa e di qualità. In questo senso, il manager sanitario del futuro assume il ruolo di ponte tra istanze sociali, bisogni professionali e obiettivi istituzionali, trasformando la pressione del cambiamento in una leva di innovazione e sostenibilità.

English:

The Italian healthcare system is undergoing a phase of profound transformation, closely connected to both global dynamics and internal factors of demographic, organizational, and economic nature. On one hand, the structural challenges of the National Health Service — chronic underfunding, staff shortages, territorial inequalities, and increased care demand linked to population aging — call into question the sustainability of the universalistic model itself. On the other hand, social and cultural changes introduce new sensitivities and expectations, especially from young generations now entering healthcare professions. Within this complex framework, this thesis addresses the relationship between work-life balance, new generations, and managerial models, questioning how healthcare management can evolve to ensure system resilience and equity.
The research begins with a historical reconstruction of work evolution, highlighting the transition from the traditional Taylorist and Weberian paradigm, based on stability, clear segmentation between private and professional life, and rigid hierarchies, to more fluid, fragmented, and personalized professional trajectories. The analysis of "portfolio career" and "boundaryless career" phenomena reveals how young generations interpret careers not as linear and predetermined paths, but as dynamic processes of self-realization, continuous learning, and identity construction. On these foundations, the investigation focuses on Generation Z, whose values concentrate on three interconnected dimensions: economic security, psycho-physical wellbeing, and sense of purpose. These elements are not configured as alternative options, but as essential conditions for professional satisfaction and retention.
The work particularly explores the paradox characterizing the relationship between Gen Z and the healthcare sector. The latter, by its nature, should embody values perfectly aligned with new generations' aspirations — social impact, collective utility, growth opportunities. However, organizational reality shows a profound misalignment: demanding shifts, rigid hierarchical models, lack of managerial support, and poor development prospects determine high rates of dissatisfaction, burnout, and professional abandonment. The analyzed data confirm the phenomenon's severity: nearly half of the Italian nursing workforce is approaching retirement, while the share of young professionals is drastically insufficient to ensure generational turnover. Additionally, there is growing emigration of competencies abroad, fueling a vicious cycle of structural shortages and worsening working conditions.
In light of this evidence, the thesis proposes a critical reflection on the healthcare manager's role as an interpreter of social change. This is no longer merely a resource manager, but a facilitator capable of translating generational demands into new organizational practices. Literature shows how facilitative leadership and models based on structural and psychological empowerment are associated with greater job satisfaction, improved organizational environment, and indirectly, better patient outcomes. These managerial approaches represent a concrete response to the demand for meaning, flexibility, and participation characterizing Generation Z, while simultaneously constituting a sustainability strategy for the SSN.
The thesis's main contribution lies in bringing together three analytical levels: the macro-social transformations of contemporary work, the generational characteristics of the new workforce, and the peculiar challenges of the Italian healthcare sector. From this integrated perspective, it emerges clearly that SSN sustainability cannot be guaranteed exclusively by traditional economic or organizational measures, but requires a new managerial paradigm. This paradigm is oriented toward facilitation rather than control, valorization of generational diversity, promotion of inclusive work environments, and construction of a shared sense of purpose.
In conclusion, the thesis argues that the challenge of healthcare management in the 21st century consists not only in solving contingent efficiency problems, but in knowing how to read and interpret the ongoing cultural and generational transformations. The ability to attract and retain young professionals is not a secondary objective, but the essential condition for preserving healthcare system resilience and guaranteeing citizens equitable and quality care. In this sense, the future healthcare manager assumes the role of a bridge between social demands, professional needs, and institutional objectives, transforming the pressure of change into a lever for innovation and sustainability.
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