Tesi etd-09112025-164646 |
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Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale
Autore
DI GENNARO, ELENA
URN
etd-09112025-164646
Titolo
Donne che si raccontano. Identità femminili nella narrativa ipermoderna
Dipartimento
FILOLOGIA, LETTERATURA E LINGUISTICA
Corso di studi
ITALIANISTICA
Relatori
relatore Prof. Donnarumma, Raffaele
correlatore Prof.ssa Savettieri, Cristina
correlatore Prof.ssa Savettieri, Cristina
Parole chiave
- femminismi
- letteratura italiana contemporanea
- studi letterari e di genere
Data inizio appello
03/10/2025
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
03/10/2065
Riassunto
Il seguente lavoro cerca, attraverso l'indagine critica di alcuni romanzi, di presentare le diverse modalità di narrazione con le quali alcune scrittrici italiane della letteratura ipermoderna rappresentano gli universi femminili. Nel primo capitolo viene delineato il quadro teorico di riferimento, con particolare attenzione all'impatto che le principali teoriche del pensiero femminista della terza ondata (Butler, bellhooks, Braidotti e Cavarero) hanno esercitato sia sulla produzione letteraria sua sugli studi critici.
Il secondo capitolo è dedicato alla scrittura di Isabella Santacroce, con particolare attenzione al romanzo Revolver, che affronta in maniera radicale e volutamente provocatoria gli aspetti più tabuistici del desiderio femminile, mettendo in luce le dinamiche distorsive prodotte da un immaginario ancora fortemente condizionato dal pensiero patriarcale. Il terzo capitolo prende in esame Un anno senza canzoni di Francesca Duranti, la quale cerca di restituire al pubblico una rappresentazione adeguata dell'adolescenza femminile, privilegiando una visione complessa e lontana da stereotipi banalizzanti. Il quarto capitolo si concentra invece su Stanza 411 di Simona Vinci: un'opera che mira a decostruire l'idea tradizionale del concetto di coppia e, al contempo, a delegittimare la rappresentazione di un maschile ancorato a logiche di potere fallogocentriche.
Il quinto e ultimo capitolo è invece riservato all'Età fragile di Donatella Pietrantonio, vincitrice dello Strega 2024, che intreccia storie private di donne e dinamiche familiari con un evento tragico di portata collettiva, quale un femminicidio. L'opera instaura così un dialogo tra dimensione intima e dimensione pubblica, aprendo uno spazio di riflessione critica sulla società contemporanea e sulle persistenti forma di violenza e di discriminazioni di genere.
Il secondo capitolo è dedicato alla scrittura di Isabella Santacroce, con particolare attenzione al romanzo Revolver, che affronta in maniera radicale e volutamente provocatoria gli aspetti più tabuistici del desiderio femminile, mettendo in luce le dinamiche distorsive prodotte da un immaginario ancora fortemente condizionato dal pensiero patriarcale. Il terzo capitolo prende in esame Un anno senza canzoni di Francesca Duranti, la quale cerca di restituire al pubblico una rappresentazione adeguata dell'adolescenza femminile, privilegiando una visione complessa e lontana da stereotipi banalizzanti. Il quarto capitolo si concentra invece su Stanza 411 di Simona Vinci: un'opera che mira a decostruire l'idea tradizionale del concetto di coppia e, al contempo, a delegittimare la rappresentazione di un maschile ancorato a logiche di potere fallogocentriche.
Il quinto e ultimo capitolo è invece riservato all'Età fragile di Donatella Pietrantonio, vincitrice dello Strega 2024, che intreccia storie private di donne e dinamiche familiari con un evento tragico di portata collettiva, quale un femminicidio. L'opera instaura così un dialogo tra dimensione intima e dimensione pubblica, aprendo uno spazio di riflessione critica sulla società contemporanea e sulle persistenti forma di violenza e di discriminazioni di genere.
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