Tesi etd-09112025-003110 |
Link copiato negli appunti
Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale LM5
Autore
TOGNOCCHI, GIULIA
URN
etd-09112025-003110
Titolo
I benefici del movimento sull'apprendimento e lo sviluppo del linguaggio nel bambino
Dipartimento
CIVILTA' E FORME DEL SAPERE
Corso di studi
SCIENZE DELLA FORMAZIONE PRIMARIA
Relatori
relatore Franzoni, Ferdinando
Parole chiave
- ambiente
- apprendimento
- cervello
- cognizione
- corpo
- didattica
- disabilità
- disturbi
- gioco
- infanzia
- lessico
- linguaggio
- motricità
- movimento
- parola
- plasticità
- scuola primaria
- valutazione
Data inizio appello
03/10/2025
Consultabilità
Completa
Riassunto
La presente tesi esplora la stretta e indissolubile relazione tra lo sviluppo motorio e l'acquisizione delle competenze linguistiche. L'assunto fondamentale da cui si parte è che il corpo non è un semplice veicolo per il movimento, ma il primo strumento di conoscenza, di relazione e di espressione. Il linguaggio, in tutte le sue forme (verbale e non verbale), non nasce in modo isolato, ma si radica nell'esperienza corporea e sensoriale del bambino, seguendo un percorso evolutivo che vede l'azione precedere e sostenere la parola. Questo lavoro si articola in un'analisi teorica, un'esplorazione delle sue implicazioni didattiche e una riflessione sul ruolo cruciale dell'educatore.
A livello neurofisiologico, il concetto di neuroni specchio offre una spiegazione potente: la capacità di comprendere le azioni altrui e di riprodurle (alla base dell'imitazione e dell'apprendimento) è la stessa che permette al bambino di decifrare e poi produrre gesti e, in seguito, parole. Questo sistema neuronale mostra come il "vedere" un'azione sia già, in sé, un'esperienza motoria che prepara il terreno per l'apprendimento linguistico. I neuroni a specchio supportano la teoria dell'Embodied Cognition, o cognizione incarnata, che propone una profonda connessione tra la nostra mente e il nostro corpo. I processi cognitivi come il pensiero, l'apprendimento e il ragionamento, non avvengono solo nel cervello, ma sono modellati dalle nostre esperienze fisiche e dal modo in cui interagiamo con il mondo. L'idea è che i nostri pensieri sono radicati nelle nostre esperienze corporee.
Le teorie dello sviluppo cognitivo offrono un'ulteriore conferma. Secondo Jean Piaget, il bambino attraversa una fase senso-motoria in cui costruisce la sua conoscenza del mondo attraverso l'interazione fisica. Questa fase è la base per la formazione degli schemi mentali che, in seguito, verranno riorganizzati nel pensiero simbolico e nel linguaggio. In parallelo, la teoria socio-culturale di Vygotskij sottolinea come il linguaggio non sia solo un'espressione del pensiero, ma un suo potente strumento di regolazione, e come l'interazione con l'adulto e i coetanei sia cruciale per l'apprendimento.
La tesi ha analizzato anche altre teorie dell'apprendimento, dimostrando come il condizionamento operante di Skinner e la teoria dell'apprendimento sociale di Bandura (con il ruolo dell'imitazione e dell'apprendimento vicario) siano perfettamente applicabili al contesto motorio. L'apprendimento per insight, infine, ha evidenziato come il movimento e l'esperienza possano portare a un'improvvisa comprensione di un problema.
La seconda parte della tesi si concentra sulla psicomotricità, presentandola non come una disciplina a sé stante, ma come un approccio pedagogico che riveste ogni aspetto della didattica. L'educazione psicomotoria si basa sul principio dell'unità psico-somatica e utilizza il gioco come strumento privilegiato per lo sviluppo globale del bambino. Sono state proposte diverse strategie didattiche, dal gioco simbolico e la drammatizzazione alle filastrocche motorie e ai percorsi sensoriali.
Successivamente, la tesi ha esteso questa analisi dimostrando come le competenze psicomotorie siano direttamente correlate all'apprendimento scolastico. È stato sottolineato come lo sviluppo della motricità fine sia un pre-requisito per l'acquisizione della scrittura, e come la consapevolezza spaziale (appresa muovendosi nello spazio) si traduca in una migliore capacità di orientamento sulla pagina e nella comprensione dei concetti matematici. La tesi ha anche evidenziato il ruolo del movimento nel potenziare le funzioni esecutive (come l'attenzione, l'autoregolazione e la memoria di lavoro), che sono fondamentali per il successo scolastico.
L'ultima parte della tesi ha posto l'accento sulla figura centrale dell' insegnante. L'efficacia di un approccio psicomotorio dipende dalla sua formazione, che deve includere non solo conoscenze teoriche (sullo sviluppo e sulle teorie dell'apprendimento), ma anche competenze pratiche, come la capacità di osservare e di stabilire un dialogo tonico con i bambini.
L'insegnante viene definito come un mediatore, che traduce l'ambiente in un'esperienza significativa; un regista, che prepara lo spazio in modo che il bambino possa esplorarlo liberamente; e un partner di gioco, che partecipa all'azione per favorire l'apprendimento e la relazione. È stato discusso anche il ruolo fondamentale dell'educazione psicomotoria come strumento di inclusione per i bambini con Bisogni Educativi Speciali, dimostrando che un ambiente che valorizza il movimento può essere una risorsa cruciale per supportare lo sviluppo di tutti i bambini.
In sintesi, questa tesi dimostra che educare la motricità significa educare il pensiero e il linguaggio. Il corpo, le emozioni e la mente sono un sistema interconnesso e il ruolo dell'educatore è proprio quello di facilitare questa integrazione, accompagnando il bambino nel suo percorso di crescita in modo armonioso e completo.
A livello neurofisiologico, il concetto di neuroni specchio offre una spiegazione potente: la capacità di comprendere le azioni altrui e di riprodurle (alla base dell'imitazione e dell'apprendimento) è la stessa che permette al bambino di decifrare e poi produrre gesti e, in seguito, parole. Questo sistema neuronale mostra come il "vedere" un'azione sia già, in sé, un'esperienza motoria che prepara il terreno per l'apprendimento linguistico. I neuroni a specchio supportano la teoria dell'Embodied Cognition, o cognizione incarnata, che propone una profonda connessione tra la nostra mente e il nostro corpo. I processi cognitivi come il pensiero, l'apprendimento e il ragionamento, non avvengono solo nel cervello, ma sono modellati dalle nostre esperienze fisiche e dal modo in cui interagiamo con il mondo. L'idea è che i nostri pensieri sono radicati nelle nostre esperienze corporee.
Le teorie dello sviluppo cognitivo offrono un'ulteriore conferma. Secondo Jean Piaget, il bambino attraversa una fase senso-motoria in cui costruisce la sua conoscenza del mondo attraverso l'interazione fisica. Questa fase è la base per la formazione degli schemi mentali che, in seguito, verranno riorganizzati nel pensiero simbolico e nel linguaggio. In parallelo, la teoria socio-culturale di Vygotskij sottolinea come il linguaggio non sia solo un'espressione del pensiero, ma un suo potente strumento di regolazione, e come l'interazione con l'adulto e i coetanei sia cruciale per l'apprendimento.
La tesi ha analizzato anche altre teorie dell'apprendimento, dimostrando come il condizionamento operante di Skinner e la teoria dell'apprendimento sociale di Bandura (con il ruolo dell'imitazione e dell'apprendimento vicario) siano perfettamente applicabili al contesto motorio. L'apprendimento per insight, infine, ha evidenziato come il movimento e l'esperienza possano portare a un'improvvisa comprensione di un problema.
La seconda parte della tesi si concentra sulla psicomotricità, presentandola non come una disciplina a sé stante, ma come un approccio pedagogico che riveste ogni aspetto della didattica. L'educazione psicomotoria si basa sul principio dell'unità psico-somatica e utilizza il gioco come strumento privilegiato per lo sviluppo globale del bambino. Sono state proposte diverse strategie didattiche, dal gioco simbolico e la drammatizzazione alle filastrocche motorie e ai percorsi sensoriali.
Successivamente, la tesi ha esteso questa analisi dimostrando come le competenze psicomotorie siano direttamente correlate all'apprendimento scolastico. È stato sottolineato come lo sviluppo della motricità fine sia un pre-requisito per l'acquisizione della scrittura, e come la consapevolezza spaziale (appresa muovendosi nello spazio) si traduca in una migliore capacità di orientamento sulla pagina e nella comprensione dei concetti matematici. La tesi ha anche evidenziato il ruolo del movimento nel potenziare le funzioni esecutive (come l'attenzione, l'autoregolazione e la memoria di lavoro), che sono fondamentali per il successo scolastico.
L'ultima parte della tesi ha posto l'accento sulla figura centrale dell' insegnante. L'efficacia di un approccio psicomotorio dipende dalla sua formazione, che deve includere non solo conoscenze teoriche (sullo sviluppo e sulle teorie dell'apprendimento), ma anche competenze pratiche, come la capacità di osservare e di stabilire un dialogo tonico con i bambini.
L'insegnante viene definito come un mediatore, che traduce l'ambiente in un'esperienza significativa; un regista, che prepara lo spazio in modo che il bambino possa esplorarlo liberamente; e un partner di gioco, che partecipa all'azione per favorire l'apprendimento e la relazione. È stato discusso anche il ruolo fondamentale dell'educazione psicomotoria come strumento di inclusione per i bambini con Bisogni Educativi Speciali, dimostrando che un ambiente che valorizza il movimento può essere una risorsa cruciale per supportare lo sviluppo di tutti i bambini.
In sintesi, questa tesi dimostra che educare la motricità significa educare il pensiero e il linguaggio. Il corpo, le emozioni e la mente sono un sistema interconnesso e il ruolo dell'educatore è proprio quello di facilitare questa integrazione, accompagnando il bambino nel suo percorso di crescita in modo armonioso e completo.
File
| Nome file | Dimensione |
|---|---|
| TOGNOCCH...pleta.pdf | 1.95 Mb |
Contatta l’autore |
|