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La tesi propone, attraverso l’elaborazione di una metodologia per la scelta di vari scenari progettuali, il riuso temporaneo degli spazi esterni e interni del silo per lo stoccaggio degli inerti situato a San Vincenzo e progettato, per la Società Solvay, da Pier Luigi Nervi. L’opera, realizzata in calcestruzzo armato e metallo e costruita in più fasi a partire dal 1927, è stata dismessa nei primi anni Duemila e la proprietà ne ha quindi richiesto la demolizione. In seguito a varie vicende legali, ad oggi Solvay e Comune, interessato al riuso di parti del silo, stanno collaborando per trovare una strada comune che eviti l’abbattimento totale. In questa tesi sono quindi stati delineati vari scenari di conservazione di porzioni della struttura e, tramite lo studio di un metodo che permettesse una valutazione oggettiva ai fini di una loro comparazione, a ognuno di essi è stato assegnato un punteggio tenendo conto della tipologia e dell’estensione delle parti mantenute e dell’investimento economico necessario. Sono infine state scelte le quattro opzioni con il punteggio migliore e per ciascuna di esse sono stati elaborati scenari di riuso temporaneo delle aree utilizzando il metodo del building freezing.