Tesi etd-09102024-094849 |
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Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale
Autore
PEDRAZZI, VITTORIO
URN
etd-09102024-094849
Titolo
La CSRD: tra disclosure di sostenibilità ed impatti dei rischi e delle opportunità ESG sulla financial performance
Dipartimento
ECONOMIA E MANAGEMENT
Corso di studi
CONSULENZA PROFESSIONALE ALLE AZIENDE
Relatori
relatore Prof. Allegrini, Marco
Parole chiave
- CSRD
- financial performance.
- rating ESG
- rendicontazione di sostenibilità
- ROE
- ROI
Data inizio appello
16/10/2024
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
16/10/2094
Riassunto
Negli ultimi anni il tema della sostenibilità, e più in particolare della disclosure non finanziaria, ha assunto un ruolo centrale nel dibattito economico e normativo globale, riflettendo al contempo la crescente consapevolezza, da parte degli stakeholders, dell’impatto ambientale e sociale sui dati economici e finanziari dell’azienda.
Questa crescente necessità da parte dei portatori di interesse ha portato allo sviluppo di nuovi strumenti normativi, volti ad integrare i fattori ambientali, sociali e di governance (ESG) nell’informativa finanziaria del bilancio, in modo sempre più chiaro, veritiero e corretto.
Orbene, in tal senso, il più recente strumento normativo è rappresentato dalla Direttiva europea 2022/2464, nota come CSRD (Corporate Sustainability Reporting Directive), introdotta al fine di perseguire due cruciali obiettivi. In primis, obbligare il redattore della rendicontazione di sostenibilità ad includere tale documento all’interno della Relazione sulla gestione, per contrastare la pratica del greenwashing, e, in secundis, a dare contezza degli impatti che i rischi e le opportunità ESG hanno sui dati economico-finanziari dell’azienda.
È proprio da qui che nasce l’idea del nostro elaborato, ossia dall’idea di approfondire gli effetti che i rischi e le opportunità ESG hanno sulla financial performance, effetti che, siano essi positivi oppure negativi, devono essere obbligatoriamente riportati nella rendicontazione di sostenibilità ai sensi dei nuovi ESRS.
Infatti, l’obiettivo del nostro elaborato è, da un lato, fornire al lettore una chiara rappresentazione di come il redattore della rendicontazione di sostenibilità debba dare contezza del financial impact, in ottemperanza al principio della doppia materialità introdotto dagli ESRS e, dall’altro lato, mostrare come i fattori ESG possano influenzare la financial performance, evidenziando i grandi benefici che possono generare nel medio – lungo periodo in termini di creazione di valore aziendale.
Più precisamente, il primo capitolo è di carattere istituzionale, nel quale sono state descritte le principali novità introdotte dalla CSRD.
Il secondo capitolo, invece, rappresenta il core del nostro elaborato. Infatti, in maniera chiara e precisa, espone, a livello teorico, quali sono gli impatti dei rischi e delle oppportunità ESG sulla financial performance dell'azienda, analizzandola dal punto di vista patrimoniale, economico e finanziario.
Infine, il terzo capitolo ha natura prettamente empirica. Esso consiste in un'analisi statistica personale, nella quale abbiamo studiato il rapporto di correlazione che sussiste tra rating ESG e financial performance in 3 settori industriali: il settore delle utilities, il settore dell'automotive e il settore del fashion. Quest'ultimo capitolo ha lo scopo di corroborare ciò che è stato sostenuto nel capitolo precedente, concludendo che, nel medio lungo periodo, vi sia una correlazione positiva tra pratiche e investimenti ESG e ROE dell'azienda.
in conclusione, codesto elaborato ha cercato di offrire un quadro chiaro e dettagliato degli effetti delle politiche ESG sulla performance economico-finanziaria delle aziende e aspira, accademicamente parlando, a contribuire al dibattito scientifico circa la relazione tra rating ESG e financial performance. Per converso, da un punto di vista maggiormente pragmatico, il presente lavoro potrebbe ambire a diventare, perdonateci il termine, un “manuale di istruzioni” utile per il redattore della rendicontazione di sostenibilità, in quanto fornisce una chiara rappresentazione del financial impact da riportare nella disclosure ESG, in ottemperanza ai nuovi principi ESRS.
Questa crescente necessità da parte dei portatori di interesse ha portato allo sviluppo di nuovi strumenti normativi, volti ad integrare i fattori ambientali, sociali e di governance (ESG) nell’informativa finanziaria del bilancio, in modo sempre più chiaro, veritiero e corretto.
Orbene, in tal senso, il più recente strumento normativo è rappresentato dalla Direttiva europea 2022/2464, nota come CSRD (Corporate Sustainability Reporting Directive), introdotta al fine di perseguire due cruciali obiettivi. In primis, obbligare il redattore della rendicontazione di sostenibilità ad includere tale documento all’interno della Relazione sulla gestione, per contrastare la pratica del greenwashing, e, in secundis, a dare contezza degli impatti che i rischi e le opportunità ESG hanno sui dati economico-finanziari dell’azienda.
È proprio da qui che nasce l’idea del nostro elaborato, ossia dall’idea di approfondire gli effetti che i rischi e le opportunità ESG hanno sulla financial performance, effetti che, siano essi positivi oppure negativi, devono essere obbligatoriamente riportati nella rendicontazione di sostenibilità ai sensi dei nuovi ESRS.
Infatti, l’obiettivo del nostro elaborato è, da un lato, fornire al lettore una chiara rappresentazione di come il redattore della rendicontazione di sostenibilità debba dare contezza del financial impact, in ottemperanza al principio della doppia materialità introdotto dagli ESRS e, dall’altro lato, mostrare come i fattori ESG possano influenzare la financial performance, evidenziando i grandi benefici che possono generare nel medio – lungo periodo in termini di creazione di valore aziendale.
Più precisamente, il primo capitolo è di carattere istituzionale, nel quale sono state descritte le principali novità introdotte dalla CSRD.
Il secondo capitolo, invece, rappresenta il core del nostro elaborato. Infatti, in maniera chiara e precisa, espone, a livello teorico, quali sono gli impatti dei rischi e delle oppportunità ESG sulla financial performance dell'azienda, analizzandola dal punto di vista patrimoniale, economico e finanziario.
Infine, il terzo capitolo ha natura prettamente empirica. Esso consiste in un'analisi statistica personale, nella quale abbiamo studiato il rapporto di correlazione che sussiste tra rating ESG e financial performance in 3 settori industriali: il settore delle utilities, il settore dell'automotive e il settore del fashion. Quest'ultimo capitolo ha lo scopo di corroborare ciò che è stato sostenuto nel capitolo precedente, concludendo che, nel medio lungo periodo, vi sia una correlazione positiva tra pratiche e investimenti ESG e ROE dell'azienda.
in conclusione, codesto elaborato ha cercato di offrire un quadro chiaro e dettagliato degli effetti delle politiche ESG sulla performance economico-finanziaria delle aziende e aspira, accademicamente parlando, a contribuire al dibattito scientifico circa la relazione tra rating ESG e financial performance. Per converso, da un punto di vista maggiormente pragmatico, il presente lavoro potrebbe ambire a diventare, perdonateci il termine, un “manuale di istruzioni” utile per il redattore della rendicontazione di sostenibilità, in quanto fornisce una chiara rappresentazione del financial impact da riportare nella disclosure ESG, in ottemperanza ai nuovi principi ESRS.
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