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Archivio digitale delle tesi discusse presso l’Università di Pisa

Tesi etd-09092022-144056


Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale LM6
Autore
GIUSTI, LAURA
URN
etd-09092022-144056
Titolo
Tecniche di trattamento del linfedema secondario a terapia per carcinoma mammario (revisione non sistematica delle linee di indirizzo internazionali)
Dipartimento
RICERCA TRASLAZIONALE E DELLE NUOVE TECNOLOGIE IN MEDICINA E CHIRURGIA
Corso di studi
MEDICINA E CHIRURGIA
Relatori
relatore Prof.ssa Raffaetà, Gloria
Parole chiave
  • linfedema
  • terapia
  • linee di indirizzo
Data inizio appello
27/09/2022
Consultabilità
Tesi non consultabile
Riassunto
Il carcinoma della mammella è una neoplasia molto comune tra la popolazione femminile, la sua incidenza è in continuo aumento e presenta un tasso di mortalità elevato a livello internazionale. Nonostante ciò, la sopravvivenza tra le donne affette è in netto incremento negli ultimi decenni, grazie a diagnosi sempre più precoci ed efficaci terapie farmacologiche, radioterapiche e chirurgiche all’avanguardia. Le strategie di screening, diagnosi e trattamento, infatti, hanno permesso di aumentare l’overall survival ed hanno determinato un miglioramento significativo nella qualità di vita delle pazienti. Gli esiti derivati dagli interventi terapeutici, sommati alla morbilità indotta dal tumore stesso, sebbene negli anni siano stati drasticamente ridimensionati, rimangono comunque estremamente frequenti. Tra le sequele indotte dai trattamenti, quelle di interesse fisiatrico sono numerose e potenzialmente molto invalidanti. Tali complicanze sono in grado di determinare disabilità psico-fisiche a breve, medio e/o lungo termine e possono manifestarsi in qualsiasi momento della vita della donna. Le sequele post-terapeutiche soggette a trattamento riabilitativo sono classificate in base al loro meccanismo eziologico in complicanze imputate all’intervento farmacologico sistemico, radioterapico e oncoplastico, nonostante, nella pratica, gli effetti delle varie terapie vadano sovente a sommarsi tra loro. In generale le complicanze di interesse fisiatrico, sono in parte prevenute, curate o attenuate da interventi riabilitativi specifici e personalizzati, i quali stanno assumendo un’importanza sempre maggiore in questa popolazione di pazienti. In effetti un trattamento riabilitativo adeguato, mirato e mantenuto con costanza nel tempo è stato dimostrato essere significativamente efficace ai fini preventivi e terapeutici. Alcuni aspetti delle varie complicanze risultano però ancora solo parzialmente analizzate dalla ricerca scientifica; da ciò ne deriva che la diagnosi delle medesime, la stima della loro gravità ed i trattamenti ad essi relativi possano essere oggetto di ulteriore implementazione. Nella pratica clinica ne consegue che i programmi riabilitativi siano messi in atto soltanto da una minoranza di pazienti e, a volte, risultano sottostimati nella loro importanza: spesso le donne sono indirizzate al fisiatra solo dopo aver sviluppato una disabilità clinicamente evidente, bypassando la terapia riabilitativa di prevenzione e di cura precoce, e riducendo così le possibilità di guarigione.
In particolare, il seguente lavoro analizza la patologia linfedematosa secondaria a terapia per carcinoma mammario, la quale si evidenzia per l’elevata incidenza, la spiccata morbilità e la tendenza alla cronicizzazione. Numerose sono le ricerche effettuate circa l’identificazione dei suoi fattori di rischio, del meccanismo eziopatogenetico definitivo, del trattamento e della prevenzione. Nonostante ciò, permangono numerosi punti da chiarire, soprattutto per quanto concerne la scelta terapeutica. Effettivamente, ad oggi non esiste una strategia di cura unanimemente condivisa, benché la fisioterapia complessa decongestionante, sia considerata il gold standard terapeutico. Attualmente molti lavori stanno analizzando gli effetti dei presidi terapeutici in uso, presi sia singolarmente, sia associati tra loro. Sono state, quindi, emesse alcune linee guida di pratica clinica, accettate dalla maggior parte della comunità scientifica, anche se risultano necessari ulteriori studi di supporto quantitativamente e qualitativamente esaustivi.
Questa relazione passa in rassegna le principali tecniche terapeutiche applicate nel carcinoma mammario e le complicanze di interesse riabilitativo indotte dai trattamenti farmacologici sistemici e radioterapici, per poi soffermarsi sulle disabilità provocate dalla terapia onco-plastica. Il capitolo quarto è dedicato alle principali tecniche riabilitative utilizzate per far fronte agli esiti funzionali specifici. Mentre il capitolo quinto illustra nel dettaglio le tipologie e le considerazioni sui trattamenti adottati per limitare la progressione del linfedema e ridurne la sintomatologia, sulla base dei risultati dei principali studi condotti al riguardo, al fine di un chiarimento sulle principali direttive attuali.
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