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Archivio digitale delle tesi discusse presso l’Università di Pisa

Tesi etd-09092021-102137


Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale LM5
Autore
CROVETTI, DOMENICO
URN
etd-09092021-102137
Titolo
Il potere disciplinare nel pubblico impiego privatizzato
Dipartimento
GIURISPRUDENZA
Corso di studi
GIURISPRUDENZA
Relatori
relatore Mazzotta, Oronzo
Parole chiave
  • lavoro
  • potere disciplinare
  • amministrazione
  • pubblico impiego
  • pubblica amministrazione
  • diritto
  • sanzioni
  • licenziamento
Data inizio appello
27/09/2021
Consultabilità
Tesi non consultabile
Riassunto
Lo studio tratta del potere disciplinare nel pubblico impiego privatizzato, partendo dall’analisi dei presupposti logici e giuridici che lo sostengono, per ricercarne il fondamento generale nelle diverse teorie elaborate nel tempo dalla dottrina.
Dopo il confronto fra la finalità e la funzione della potestà disciplinare nei settori del lavoro pubblico e privato, il testo affronta, in chiave cronologica, l’evoluzione legislativa di cui è stato oggetto il lavoro alle dipendenze della P.A. nel trentennale processo di riforma che ha portato alla c.d. ‘privatizzazione’ del pubblico impiego, soffermandosi con particolare attenzione sulle importanti modifiche apportate in ambito disciplinare dalle leggi Brunetta e Madia e trattando in sintesi la perdurante forbice tra la sfera pubblica e quella privata in tema di fonti e di tutele.
Tratteggiato il concetto di responsabilità posta in capo al lavoratore, il testo passa poi all’esposizione dettagliata del procedimento disciplinare, a partire dai principi di portata generale o specifica che ne debbono connotare l’esercizio, per arrivare ad approfondire le fasi procedimentali, il rapporto fra il procedimento disciplinare e quello penale, e le differenti tutele fra il lavoro pubblico e il lavoro privato.
In ultimo viene approfondito il sistema punitivo attualmente vigente nel lavoro pubblico, attraverso l’esame delle singole sanzioni, conservative ed espulsive, comminabili a fronte delle infrazioni compiute dal lavoratore anche nel caso di recidiva.
File