Tesi etd-09062024-112809 |
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Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale
Autore
BALLATO, MARIA CHIARA
URN
etd-09062024-112809
Titolo
Strategie nutrizionali e farmacologiche per il management delle patologie Estrogeno-dipendenti tramite regolazione dell'Estroboloma
Dipartimento
FARMACIA
Corso di studi
SCIENZE DELLA NUTRIZIONE UMANA
Relatori
relatore Prof.ssa Daniele, Simona
Parole chiave
- dieta Mediterranea
- disbiosi
- estroboloma
- microbiota
- patologie estrogeno-dipendenti
- prebiotici e probiotici
Data inizio appello
02/10/2024
Consultabilità
Completa
Riassunto
Il microbiota, situato principalmente nell’intestino crasso, comprende numerosi microrganismi, fra cui batteri, funghi e virus che giocano un ruolo chiave nell’omeostasi sistemica dell’organismo ospite.
Generalmente si trova in una condizione di equilibrio chiamata eubiosi, ma potrebbe essere perturbato da fattori esterni come l’alimentazione, farmaci e da fattori interni come composti solforati, sali biliari e il sistema immunitario dell’ospite, determinando così uno stato di disbiosi.
Tra le varie conseguenze della disbiosi, vi è l’alterazione dell’estroboloma, formato dall’insieme di geni batterici che modulano il metabolismo degli estrogeni e, conseguentemente, anche i loro livelli nel circolo sanguino. Nel dettaglio, i microrganismi producono la beta-glucoronidasi, un enzima che deconiuga gli estrogeni rendendoli attivi e capaci di legarsi ai propri recettori modulando una serie di azioni fondamentali per l’organismo.
Pertanto, una condizione di disbiosi e conseguentemente un’alterazione dell’estroboloma, potrebbe causare l’insorgenza di una serie di patologie estrogeno-dipendenti come obesità, patologie cardiovascolari, osteoporosi, sindrome dell’ovaio policistico, endometriosi e infertilità.
Alla luce di ciò, andando a modulare il microbiota, restaurando una condizione di eubiosi tramite una corretta alimentazione e l’uso farmaci, prebiotici e probiotici, è possibile ristabilire una corretta funzione dell’estroboloma, prevenendo e/o trattando le patologie estrogeno-dipendenti.
The microbiota, primarily located in the large intestine, includes numerous microorganisms such as bacteria, fungi, and viruses that play a key role in the systemic homeostasis of the host organism.
It is generally in a state of balance called eubiosis, but it can be disrupted by external factors like diet and medications, as well as internal factors like sulfur compounds, bile salts, and the host's immune system, leading to a state of dysbiosis.
Among the various consequences of dysbiosis is the alteration of the estrobolome, which consists of bacterial genes that modulate estrogen metabolism and, consequently, their levels in the bloodstream. Specifically, microorganisms produce beta-glucuronidase, an enzyme that deconjugates estrogens, making them active and able to bind to their receptors, thereby modulating a series of vital actions in the body.
Therefore, a condition of dysbiosis and consequently an alteration of the estrobolome could lead to the development of various estrogen-dependent conditions such as obesity, cardiovascular diseases, osteoporosis, polycystic ovary syndrome, endometriosis, and infertility.
In light of this, by modulating the microbiota and restoring a state of eubiosis through proper diet and the use of medications, prebiotics, and probiotics, it is possible to reestablish correct estrobolome function, thereby preventing and/or treating estrogen-dependent conditions.
Generalmente si trova in una condizione di equilibrio chiamata eubiosi, ma potrebbe essere perturbato da fattori esterni come l’alimentazione, farmaci e da fattori interni come composti solforati, sali biliari e il sistema immunitario dell’ospite, determinando così uno stato di disbiosi.
Tra le varie conseguenze della disbiosi, vi è l’alterazione dell’estroboloma, formato dall’insieme di geni batterici che modulano il metabolismo degli estrogeni e, conseguentemente, anche i loro livelli nel circolo sanguino. Nel dettaglio, i microrganismi producono la beta-glucoronidasi, un enzima che deconiuga gli estrogeni rendendoli attivi e capaci di legarsi ai propri recettori modulando una serie di azioni fondamentali per l’organismo.
Pertanto, una condizione di disbiosi e conseguentemente un’alterazione dell’estroboloma, potrebbe causare l’insorgenza di una serie di patologie estrogeno-dipendenti come obesità, patologie cardiovascolari, osteoporosi, sindrome dell’ovaio policistico, endometriosi e infertilità.
Alla luce di ciò, andando a modulare il microbiota, restaurando una condizione di eubiosi tramite una corretta alimentazione e l’uso farmaci, prebiotici e probiotici, è possibile ristabilire una corretta funzione dell’estroboloma, prevenendo e/o trattando le patologie estrogeno-dipendenti.
The microbiota, primarily located in the large intestine, includes numerous microorganisms such as bacteria, fungi, and viruses that play a key role in the systemic homeostasis of the host organism.
It is generally in a state of balance called eubiosis, but it can be disrupted by external factors like diet and medications, as well as internal factors like sulfur compounds, bile salts, and the host's immune system, leading to a state of dysbiosis.
Among the various consequences of dysbiosis is the alteration of the estrobolome, which consists of bacterial genes that modulate estrogen metabolism and, consequently, their levels in the bloodstream. Specifically, microorganisms produce beta-glucuronidase, an enzyme that deconjugates estrogens, making them active and able to bind to their receptors, thereby modulating a series of vital actions in the body.
Therefore, a condition of dysbiosis and consequently an alteration of the estrobolome could lead to the development of various estrogen-dependent conditions such as obesity, cardiovascular diseases, osteoporosis, polycystic ovary syndrome, endometriosis, and infertility.
In light of this, by modulating the microbiota and restoring a state of eubiosis through proper diet and the use of medications, prebiotics, and probiotics, it is possible to reestablish correct estrobolome function, thereby preventing and/or treating estrogen-dependent conditions.
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