Tesi etd-09062021-155330 |
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Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale
Autore
ZAPPALA', GIULIA
URN
etd-09062021-155330
Titolo
La Cultura della Sicurezza Alimentare : il percorso di promozione presso un'azienda di trasformazione del settore ittico
Dipartimento
SCIENZE AGRARIE, ALIMENTARI E AGRO-AMBIENTALI
Corso di studi
BIOSICUREZZA E QUALITA DEGLI ALIMENTI
Relatori
relatore Prof.ssa Pedonese, Francesca
relatore Dott.ssa Giuntini, Caterina
correlatore Prof. Serra, Andrea
relatore Dott.ssa Giuntini, Caterina
correlatore Prof. Serra, Andrea
Parole chiave
- Cultura della Sicurezza Alimentare (CSA)
- percezione CSA nelle aziende alimentari
- Questionario aziendale sulla CSA
- Reg.EU 2021/382
- Standard volontari BRC e IFS.
Data inizio appello
11/10/2021
Consultabilità
Completa
Riassunto
Nell’ultimo decennio ha acquisito una progressiva importanza il concetto di “Cultura della Sicurezza Alimentare” (CSA), introdotto inizialmente dalla Global Food Safety Initiative (GSFI) per le certificazioni volontarie di prodotto nelle industrie agroalimentari.
La CSA oggi rappresenta un requisito fondamentale degli standard BRC versione 8 e IFS versione 7 ed attualmente questo concetto è stato introdotto nell’ultima revisione del CODEX ALIMENTARIUS del 2020.
Il 4 marzo 2021 è stato inoltre pubblicato nella Gazzetta Ufficiale della Comunità Europea il Regolamento EU 2021/382, che modifica il Regolamento (CE) n. 852/2004 del Parlamento e del Consiglio sull’igiene dei prodotti alimentari. Tra le novità del Reg. EU 2021/382 c’è proprio l’introduzione del concetto di CSA che, quindi, non è più esclusivamente inerente alle certificazioni volontarie di prodotto ma risulta integrato in una norma cogente e dovrà essere introdotto e implementato da ciascuna azienda del settore agroalimentare.
L’oggetto di questo elaborato di tesi consiste in un esame del livello di implementazione e percezione della CSA nell’azienda Arbi Dario S.p.A, azienda toscana che si occupa della produzione di surgelati ittici, al fine di migliorare il livello di CSA aziendale, per soddisfare gli elevati standard che i dirigenti e il reparto Qualità vogliono mantenere ed ottimizzare in modo da essere pienamente conformi, oltre che ai requisiti degli standard BRS 8 e IFS 7, alla normativa vigente, rappresentata dal nuovo Reg. EU 2021/382.
Nella prima parte dell’elaborato è stata approfondito e spiegato il concetto di CSA, concentrandosi altresì sul perché è importante valutare tale concetto all’interno delle aziende alimentari.
Si è proseguito con l’illustrazione dei diversi metodi ad oggi adoperati per valutare la CSA nei paesi UE ed extra UE.
In seguito, oltre a prendere in esame gli aspetti normativi comunitari, sono state prese in considerazione le certificazioni volontarie in cui è attualmente contemplato il concetto di CSA, soffermandosi, con particolare attenzione, sull’evoluzione degli standard BRC e IFS. É stato inoltre compiuto un approfondimento sul Codex Alimentarius, concentrandosi particolarmente sull’ultima versione del 2020 e sul suo collegamento con l’attuale normativa cogente.
Nella prima parte della sezione sperimentale dell’elaborato, tramite la somministrazione ai dipendenti di un questionario appositamente elaborato è stato valutato il livello globale della CSA nei vari reparti aziendali. L’obiettivo principe è stato quello di valutare come i concetti inerenti a questo tema possono essere diversamente percepiti dal personale dei differenti reparti aziendali.
Sono stati quindi analizzati e approfonditi i risultati ottenuti: si è scelto di convogliare il focus di questo lavoro di tesi sulle domande che hanno ottenuto un punteggio inferiore. Il risultato, nonché il valore aggiunto, è stato quello di poter valutare le diverse aree aziendali, identificare quelle con maggiori problematiche circa l’argomento in questione ed ipotizzare eventuali interventi migliorativi e/o azioni correttive, applicabili grazie alla collaborazione dell’Ufficio Qualità e la direzione aziendale.
La CSA oggi rappresenta un requisito fondamentale degli standard BRC versione 8 e IFS versione 7 ed attualmente questo concetto è stato introdotto nell’ultima revisione del CODEX ALIMENTARIUS del 2020.
Il 4 marzo 2021 è stato inoltre pubblicato nella Gazzetta Ufficiale della Comunità Europea il Regolamento EU 2021/382, che modifica il Regolamento (CE) n. 852/2004 del Parlamento e del Consiglio sull’igiene dei prodotti alimentari. Tra le novità del Reg. EU 2021/382 c’è proprio l’introduzione del concetto di CSA che, quindi, non è più esclusivamente inerente alle certificazioni volontarie di prodotto ma risulta integrato in una norma cogente e dovrà essere introdotto e implementato da ciascuna azienda del settore agroalimentare.
L’oggetto di questo elaborato di tesi consiste in un esame del livello di implementazione e percezione della CSA nell’azienda Arbi Dario S.p.A, azienda toscana che si occupa della produzione di surgelati ittici, al fine di migliorare il livello di CSA aziendale, per soddisfare gli elevati standard che i dirigenti e il reparto Qualità vogliono mantenere ed ottimizzare in modo da essere pienamente conformi, oltre che ai requisiti degli standard BRS 8 e IFS 7, alla normativa vigente, rappresentata dal nuovo Reg. EU 2021/382.
Nella prima parte dell’elaborato è stata approfondito e spiegato il concetto di CSA, concentrandosi altresì sul perché è importante valutare tale concetto all’interno delle aziende alimentari.
Si è proseguito con l’illustrazione dei diversi metodi ad oggi adoperati per valutare la CSA nei paesi UE ed extra UE.
In seguito, oltre a prendere in esame gli aspetti normativi comunitari, sono state prese in considerazione le certificazioni volontarie in cui è attualmente contemplato il concetto di CSA, soffermandosi, con particolare attenzione, sull’evoluzione degli standard BRC e IFS. É stato inoltre compiuto un approfondimento sul Codex Alimentarius, concentrandosi particolarmente sull’ultima versione del 2020 e sul suo collegamento con l’attuale normativa cogente.
Nella prima parte della sezione sperimentale dell’elaborato, tramite la somministrazione ai dipendenti di un questionario appositamente elaborato è stato valutato il livello globale della CSA nei vari reparti aziendali. L’obiettivo principe è stato quello di valutare come i concetti inerenti a questo tema possono essere diversamente percepiti dal personale dei differenti reparti aziendali.
Sono stati quindi analizzati e approfonditi i risultati ottenuti: si è scelto di convogliare il focus di questo lavoro di tesi sulle domande che hanno ottenuto un punteggio inferiore. Il risultato, nonché il valore aggiunto, è stato quello di poter valutare le diverse aree aziendali, identificare quelle con maggiori problematiche circa l’argomento in questione ed ipotizzare eventuali interventi migliorativi e/o azioni correttive, applicabili grazie alla collaborazione dell’Ufficio Qualità e la direzione aziendale.
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