Nel corso dei 15 anni della sua attività di regista, Pier Paolo Pasolini ha lasciato nel cassetto 39 progetti di film, senza mai realizzarli. Si tratta di soggetti, trattamenti, più raramente di sceneggiature che costituiscono un vero e proprio "genere" a sé, a metà fra la letteratura e il cinema. Il presente lavoro ha preso in analisi sei di questi progetti di film, inquadrandoli nell'ambito dell'evoluzione artistica dell'autore e analizzando le motivazioni che non ne hanno consentito la produzione. La tesi parte da una provocazione e si sviluppa seguendo il filo di tale provocazione: Pasolini ha programmato o comunque accettato l'incompiutezza di alcune sue opere filmiche, "bloccandole" sulla pagina e non trasferendole sul set.