Tesi etd-09052024-165838 |
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Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale LM6
Autore
INCATASCIATO, GIULIA
URN
etd-09052024-165838
Titolo
Valore prognostico del neuroimaging nell'asfissia perinatale trattata con ipotermia
Dipartimento
RICERCA TRASLAZIONALE E DELLE NUOVE TECNOLOGIE IN MEDICINA E CHIRURGIA
Corso di studi
MEDICINA E CHIRURGIA
Relatori
relatore Prof. Cosottini, Mirco
Parole chiave
- asfissia perinatale
- coefficiente di diffusione apparente
- encefalopatia ipossico-ischemica
- ipotermia terapeutica
- risonanza magnetica
Data inizio appello
24/09/2024
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
24/09/2064
Riassunto
L'encefalopatia ipossico-ischemica è una condizione severa associata all'asfissia perinatale, che può determinare una compromissione anche grave del neurosviluppo. Il neuroimaging a Risonanza Magnetica rappresenta uno dei principali strumenti di previsione dell'outcome neurologico nei neonati soggetti ad asfissia.
Obiettivo: Valutare il potenziale prognostico dell'analisi a istogrammi del Coefficiente di Diffusione Apparente (ADC) in neonati con encefalopatia ipossico-ischemica trattati con ipotermia terapeutica, identificando parametri capaci di prevedere esito globale e anomalie specifiche del neurosviluppo.
Metodi: Sono stati valutati retrospettivamente 80 neonati, divisi in due gruppi in base al momento di esecuzione dell'esame RM. È stata eseguita un'analisi a istogrammi dei valori ADC misurati in 11 regioni encefaliche e sull'intero volume cerebrale. L'outcome clinico globale, valutato tra i 9 e i 36 mesi, è stato distinto in tre categorie (normale, disabilità lieve, disabilità grave); è stata inoltre valutata la presenza o assenza di anomalie in motricità grossolana e fine, linguaggio e abilità cognitive-relazionali. Si è analizzata l'associazione tra i valori dei parametri ADC e l'outcome; la loro capacità prognostica è stata quantificata tramite analisi delle curve ROC.
Risultati: Limitatamente all'imaging eseguito entro l'8° giorno di vita, l'ADC è significativamente inferiore nei pazienti che hanno successivamente mostrato disabilità lieve e severa rispetto a quelli sani; specifici parametri ADC misurati a livello di talamo, nuclei della base, sostanza bianca frontale e parietale e tronco encefalico rappresentano marker di discreta efficacia (AUC comprese tra 0.7-0.8) nella distinzione tra esito normale vs patologico e favorevole vs sfavorevole, così come nella previsione di anomalie specifiche del neurosviluppo. La valutazione dell'ADC operata su immagini acquisite oltre l'8° giorno non ha invece dimostrato un'analoga accuratezza predittiva.
Conclusioni: L'ADC rappresenta un valido marker per la stratificazione del rischio neurologico generale e specifico in neonati affetti da encefalopatia ipossico-ischemica sottoposti ad esame RM precoce.
Obiettivo: Valutare il potenziale prognostico dell'analisi a istogrammi del Coefficiente di Diffusione Apparente (ADC) in neonati con encefalopatia ipossico-ischemica trattati con ipotermia terapeutica, identificando parametri capaci di prevedere esito globale e anomalie specifiche del neurosviluppo.
Metodi: Sono stati valutati retrospettivamente 80 neonati, divisi in due gruppi in base al momento di esecuzione dell'esame RM. È stata eseguita un'analisi a istogrammi dei valori ADC misurati in 11 regioni encefaliche e sull'intero volume cerebrale. L'outcome clinico globale, valutato tra i 9 e i 36 mesi, è stato distinto in tre categorie (normale, disabilità lieve, disabilità grave); è stata inoltre valutata la presenza o assenza di anomalie in motricità grossolana e fine, linguaggio e abilità cognitive-relazionali. Si è analizzata l'associazione tra i valori dei parametri ADC e l'outcome; la loro capacità prognostica è stata quantificata tramite analisi delle curve ROC.
Risultati: Limitatamente all'imaging eseguito entro l'8° giorno di vita, l'ADC è significativamente inferiore nei pazienti che hanno successivamente mostrato disabilità lieve e severa rispetto a quelli sani; specifici parametri ADC misurati a livello di talamo, nuclei della base, sostanza bianca frontale e parietale e tronco encefalico rappresentano marker di discreta efficacia (AUC comprese tra 0.7-0.8) nella distinzione tra esito normale vs patologico e favorevole vs sfavorevole, così come nella previsione di anomalie specifiche del neurosviluppo. La valutazione dell'ADC operata su immagini acquisite oltre l'8° giorno non ha invece dimostrato un'analoga accuratezza predittiva.
Conclusioni: L'ADC rappresenta un valido marker per la stratificazione del rischio neurologico generale e specifico in neonati affetti da encefalopatia ipossico-ischemica sottoposti ad esame RM precoce.
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