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Archivio digitale delle tesi discusse presso l’Università di Pisa

Tesi etd-09042025-210317


Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale LM6
Autore
DATI, FEDERICA
URN
etd-09042025-210317
Titolo
STUDIO RETROSPETTIVO DI STORIA NATURALE DI UNA COORTE DI PAZIENTI CON FSHD: RUOLO DELLA CARATTERIZZAZIONE CLINICA E DELLE CORRELAZIONI GENOTIPO-FENOTIPO
Dipartimento
RICERCA TRASLAZIONALE E DELLE NUOVE TECNOLOGIE IN MEDICINA E CHIRURGIA
Corso di studi
MEDICINA E CHIRURGIA
Relatori
relatore Dott. Ricci, Giulia
Parole chiave
  • categoria clinica
  • distrofia muscolare facioscapolomerale (FSHD)
  • follow up
  • FSHD
  • genotipo-fenotipo
Data inizio appello
23/09/2025
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
23/09/2095
Riassunto
La distrofia muscolare facioscapolomerale (FSHD) è la terza forma più comune miopatia ereditaria in età adulta; la trasmissione è autosomico dominante, la penetranza incompleta e l’espressività variabile. I pazienti affetti mostrano debolezza asimmetrica dei muscoli facciali, scapolari e omerali, con possibilità di estensione anche ad altri gruppi muscolari, tra i quali i muscoli addominali e degli arti inferiori. La FSHD in oltre il 90% dei casi si associa alla presenza di una delezione della regione D4Z4 sul cromosoma 4q (FSHD1), in una minoranza di pazienti si osserva invece la presenza mutazioni in altri geni quali SMCHD1, LRIF1, e DNMT3B (FSHD2).
Il progetto di tesi consiste in uno studio retrospettivo di storia naturale di una coorte di pazienti con diagnosi genetica di FSHD in un periodo di follow up fino a 20 anni con lo scopo di evidenziare il ruolo prognostico della caratterizzazione clinica della malattia e delle correlazioni genotipo-fenotipo. Lo studio ha dimostrato come la malattia sia definita da ampia variabilità clinica anche intrafamiliare e abbia una progressione lenta nel corso degli anni. La classificazione dei pazienti FSHD e delle famiglie in gruppi omogenei, sulla base delle caratteristiche fenotipiche e genetiche, risulta fondamentale ai fini della diagnosi e della consulenza genetica familiare, oltre che per il monitoraggio e la presa in carico, permettendo di identificare fattori prognostici utili alla scelta delle misure di esito anche in vista di sperimentazioni cliniche.
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