Tesi etd-09032024-183806 |
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Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale LM6
Autore
CHINAPPI, NICOLETTA
URN
etd-09032024-183806
Titolo
Terapia con anti-IL-13/IL-4 e anti IL-5 nel trattamento della poliposi nasale con fenotipo infiammatorio di tipo 2
Dipartimento
RICERCA TRASLAZIONALE E DELLE NUOVE TECNOLOGIE IN MEDICINA E CHIRURGIA
Corso di studi
MEDICINA E CHIRURGIA
Relatori
relatore Prof.ssa Puxeddu, Ilaria
Parole chiave
- farmaci biologici
- infiammazione di tipo 2
- interleuchine
- poliposi nasale
- rinosinusite cronica
Data inizio appello
24/09/2024
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
24/09/2094
Riassunto
La rinosinusite cronica con poliposi nasale (CRSwNP) è una patologia infiammatoria che si sviluppa a livello della mucosa dei seni nasali e paranasali e si caratterizza per la formazione di polipi. Essa determina una sintomatologia che può avere ripercussioni negative sulla qualità di vita del soggetto e si associa frequentemente a comorbidità come l’asma bronchiale, l’atopia e la malattia respiratoria esacerbata da farmaci antinfiammatori non steroidei (N-ERD). Il meccanismo fisiopatologico alla base della CRSwNP è l’attivazione del processo infiammatorio di tipo 2, meccanismo condiviso con l’asma e le patologie allergiche. Nell’infiammazione di tipo 2 sono coinvolte cellule del sistema immunitario innato come le ILC2, adattativo come i linfociti T helper 2 e citochine quali IL-13, IL-4 e IL-5. Queste interleuchine rappresentano attualmente target di farmaci biologici per il trattamento di patologie mediate da infiammazione di tipo 2. Lo scopo dello studio è quello di valutare le caratteristiche fenotipiche ed endotipiche dei pazienti con CRSwNP sottoposti a terapia con anticorpi monoclonali anti-IL-13/IL-4 (Dupilumab) e con anticorpi anti-IL5 (Mepolizumab).
E’ stata inoltre valutata in questi pazienti l’efficacia e la sicurezza della terapia biologica. I pazienti con diagnosi di CRSwNP di grado severo, con e senza comorbidità (asma e atopia), sono stati ulteriormente suddivisi in due sottogruppi: il primo trattato con Dupilumab, mentre il secondo con Mepolizumab. Di entrambi i gruppi sono state raccolte tutte le informazioni utili a definire il fenotipo ed endotipo dei pazienti.
Entrambi i gruppi sono stati valutati al tempo 0 (prima di iniziare la terapia) e al tempo T1 (dopo 6 mesi) e T2 (dopo 12 mesi) dall’inizio della terapia.
Dall’ analisi dei dati del nostro studio è emerso che entrambi i farmaci hanno dimostrato efficacia nel trattamento della poliposi nasale, dei sintomi rinologici e nel trattamento delle comorbidità. In particolare, Mepolizumab ha dimostrato significativa efficacia nel trattare pazienti che allo stato basale presentavano una conta eosinofilica piuttosto elevata, mentre il Dupilumab ha dimostrato un’efficacia migliore e più tempestiva nel trattare la poliposi e i sintomi rinologici, oltre che aver determinato una diminuzione significativa delle IgE totali nel corso del trattamento. I farmaci biologici rappresentano, quindi, la nuova frontiera nel trattamento della CRSwNP grave ed è quindi necessario effettuare ulteriori indagini volte ad una conoscenza sempre più approfondita e completa dei meccanismi molecolari alla base dell’insorgenza di questa patologia, allo scopo di migliorare e rendere più mirato il trattamento terapeutico.
E’ stata inoltre valutata in questi pazienti l’efficacia e la sicurezza della terapia biologica. I pazienti con diagnosi di CRSwNP di grado severo, con e senza comorbidità (asma e atopia), sono stati ulteriormente suddivisi in due sottogruppi: il primo trattato con Dupilumab, mentre il secondo con Mepolizumab. Di entrambi i gruppi sono state raccolte tutte le informazioni utili a definire il fenotipo ed endotipo dei pazienti.
Entrambi i gruppi sono stati valutati al tempo 0 (prima di iniziare la terapia) e al tempo T1 (dopo 6 mesi) e T2 (dopo 12 mesi) dall’inizio della terapia.
Dall’ analisi dei dati del nostro studio è emerso che entrambi i farmaci hanno dimostrato efficacia nel trattamento della poliposi nasale, dei sintomi rinologici e nel trattamento delle comorbidità. In particolare, Mepolizumab ha dimostrato significativa efficacia nel trattare pazienti che allo stato basale presentavano una conta eosinofilica piuttosto elevata, mentre il Dupilumab ha dimostrato un’efficacia migliore e più tempestiva nel trattare la poliposi e i sintomi rinologici, oltre che aver determinato una diminuzione significativa delle IgE totali nel corso del trattamento. I farmaci biologici rappresentano, quindi, la nuova frontiera nel trattamento della CRSwNP grave ed è quindi necessario effettuare ulteriori indagini volte ad una conoscenza sempre più approfondita e completa dei meccanismi molecolari alla base dell’insorgenza di questa patologia, allo scopo di migliorare e rendere più mirato il trattamento terapeutico.
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